È una tra le mete più rinomate tra i motociclisti e ciclisti, ma anche e soprattutto per tutti quelli che amano la montagna; il Colle del Nivolet, suggestivo valico (senza sfondo carrabile) situato nel Parco Nazionale del Gran Paradiso a cavallo tra Piemonte e Valle d'Aosta, richiama ogni estate centinaia di visitatori.
Tanto che nei giorni festivi dei mesi più frequentati, la circolazione ai mezzi a motore è permessa fino al lago di Ceresole o al lago di Serrù, da dove partono delle navette che portano fino al colle.
Quindi perché dopo quasi 500 passi montani superati questo suggestivo tracciato si trova ancora nella nutrita lista delle "Cose da Fare"?
La risposta è decisamente semplice.
VIDEO MAPPA E GPX ALLA FINE DELLA PAGINA
Il Colle del Nivolet è un valico senza sfondo; inserirlo in un tracciato progressivo risulta quindi impossibile se non a caro prezzo, dato che per andare e tornare dalla cima si perde quasi una giornata (considerando anche che risulta decentrato rispetto alle classiche rotte alpine); il tracciato originario che prevedeva la congiunzione della vallata piemontese con quella valdostana non è mai stato completato e l'asfalto termina poche centinaia di metri dopo il passo.
Per questo motivo fino ad oggi, non avevamo ancora raggiunto il meraviglioso Colle del Nivolet.
La salita verso il valico è veloce, cerchiamo di ridurre al minimo le soste, per arrivare in vetta prima che troppi turisti affollino strada (magari scambiandola per una pista) e panorami, riducendo sensibilmente la magia che il contesto è in grado di trasmettere; la levataccia che ci siamo imposti aveva sopratutto questo scopo. Affronteremo poi la discesa con molta più calma, godendoci maggiormente il paesaggio.
Superato il colle la strada asfaltata prosegue per alcune centinaia di metri, oltre i due piccoli laghetti nei quali si specchia il rifugio Savoia fino ad arrivare ad una sbarra che decreta la fine del viaggio, oltre la quale resta solo il ricordo di un progetto che prevedeva il collegamento con la valle d'Aosta mai completato.
Qui effettuiamo la nostra prima sosta godendoci il panorama e fantasticando sulla strada sterrata che, beffarda, prosegue oltre l’invalicabile sbarra, invitandoci risoluta ad una futura escursione da effettuare rigorosamente in abbigliamento trekking.
Intorno a noi le cime più alte delle montagne ci osservano solenni mentre la natura circostante si prepara ad un autunno ormai più che prossimo, l'indaffarata marmotta invece sembra più preoccupata per l'inverno che, qui in montagna, non tarderà ad arrivare.
Laghi del Nivolet
Colle del Nivolet
Lago Agnel e Lago Serrù
Il Lago Agnel ed il lago Serrù sono due preziose gemme incastonate in una suggestiva corona montana; impossibile non restare incantati da uno spettacolo così esaltante; di origine glaciale sono stati poi ampliati grazie alla realizzazione di due dighe per sfruttarne il potenziale idroelettrico.
Oggi rappresentano sicuramente l‘immagine tipo del Nivolet nell’immaginario collettivo, la terrazza che sovrasta i due laghi questo è infatti il punto più panoramico della strada e da qui si scattano le foto più suggestive del il comprensorio
L'emozionante tracciato ci riconduce verso valle offrendoci uno spettacolo che durante la risalita avevamo, volutamente, solo assaggiato ma che adesso possiamo apprezzare in tutta la sua bellezza.
Lago di Ceresole
Fino ad arrivare al Lago di Ceresole; termine ideale del nostro odierno viaggio, il resto sarà solo noiosa autostrada...
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