Che c'era qualcosa di inusuale nella zona che abbiamo preso in esame ce ne siamo resi conto quasi subito, ovvero quando, una volta terminato di inserire tutte le varie tappe che potevano essere più che sufficienti come itinerario di massima per la giornata, abbiamo fatto il calcolo dei chilometri ed è uscito inaspettato 35 km!

Da qui a comprendere quello che poi mi è stato confermato in zona è bastato molto poco: il territorio che andremo ad esplorare l'Alto Monferrato Ovadese è uno dei territori italiani con la più alta densità di castelli.

Praticamente in ogni collina e in ogni agglomerato urbano esiste un castello una torre o una qualsivoglia fortificazione. Un viaggio quindi che si preannuncia decisamente emozionante già dalla sua prima stesura; adesso non resta che partire.

CASTELLO DI SILVANO D'ORBA
CASTELLO DI SILVANO D'ORBA
CASTELLO DI ROCCA GRIMALDA
CASTELLO DI ROCCA GRIMALDA
CASTELLO DI CARPENETO
CASTELLO DI CARPENETO

In questa prima fase del viaggio ci godiamo rilassati il paesaggio mentre passiamo da una collina all'altra, respirando l'intenso profumo di una primavera rigogliosa.

Di castello in castello procediamo a visite più o meno estese dato che non tutti sono visitabili, in effetti buona parte sono di proprietà privata e si fatica anche solo ad ottenere una foto rappresentativa dello stesso castello, spesso recintato ben e protetto da sguardi indiscreti.

Ma non ci perdiamo d'animo, grazie anche alla visita del Castello di Trisobbio che ospita un ristorante il quale garantisce la possibilità di visitare la torre ed ammirare il meraviglioso panorama che dall'alto si può osservare a 360°, solo parzialmente offuscato da una leggera velatura dell'aria.

Castello di Trisobbio


Castello di Cremolino

Castello di Tagliolo Monferrato


Castello di Lerma


L'itinerario che di fatto si dipana intorno alla cittadina di Ovada prevederebbe anche la visita successiva alla cittadina di Gavi, per poi spostarsi verso il territorio di Voghera e concludere con il rientro casa la nostra giornaliera escursione; questo però non costituisce un impedimento alla ormai quasi scontata improvvisazione e relativa deviazione. Di fatto non rispettiamo quasi mai gli itinerari preimpostati.

Considerato che siamo decisamente in tabella di marcia, nonostante una gustosa sosta eno-gastronomica in una eccellente Osteria della zona, decidiamo di deviare verso il parco delle Capanne di Marcarolo ed il confine con la vicina Liguria, incoraggiati anche dalla splendida giornata di sole che scorta il nostro vagare.

Questa deviazione cambia completamente l'impostazione del nostro viaggio, che adesso si concentra molto sul paesaggio naturale e, per quanto possibile in funzione delle condizioni dell'asfalto, anche sulla guida.

Parco delle Capanne di Marcarolo

 

Il parco risulta suggestivo sopratutto per due importanti i motivi: il primo che è una zona forse tra le più selvagge che ci sia capitato di attraversare; una zona dove risultano visibili pochissimi manufatti umani e dove la piacevoli sensazioni di solitudine e pace allietano  il nostro viaggiare.

L'altro motivo è legato invece a quelli che sono i resti di una delle poche impronte lasciate dall'uomo, un'impronta purtroppo molto umana, lasciata dalla ferocia e dalla stupidità umana.

Sacrario dei Martiri della Benedicta

Restano i ruderi del medievale santuario della Benedicta a muta testimonianza dei sanguinosi fatti che qui avvennero nel aprile del 1944. 

Eletta a rifugio da alcuni gruppi partigiani e renitenti alla leva, verrà distrutta durante i rastrellamenti operati dalle truppe nazifasciste.

A seguito di scontri ed esecuzioni sommarie si conteranno 147 morti tra i rifugiati.


La cittadina di Campomorone situata nei pressi di Genova, è la tappa che inverte la rotta e ci riporta alla cruda realtà; prima di tornare verso le verdi e tranquille montagne dobbiamo affrontare  il traffico e i palazzoni grigi addossati l'uno a l'altro di quella che è di fatto, la estrema periferia di Genova. 

Castello della Pietra

Felicemente riguadagnata la montagna il nostro itinerario adesso riprende la sua concezione primaria e si concentra nuovamente sui castelli, il primo forse il più particolare e suggestivo della giornata é il Castello della Pietra, straordinaria costruzione di misteriosa origine incastrata tra due picchi Montani.

Purtroppo però dobbiamo limitarci ad una veloce osservazione del maniero e ad foto scattata dal basso, non abbiamo tempo per affrontare l'esplorazione; per arrivare al castello occorrono circa 20-30 minuti di camminata e altrettanti ovviamente per ritornare, aggiungendoci il necessario tempo alla visita dello stesso dovremmo avere a disposizione almeno un paio d'ore. Che purtroppo non abbiamo!

 

Passo di COSTA SALATA  810 mt

 

La fine della lunga giornata è ormai vicina, dobbiamo iniziare a percorrere la via del ritorno, abbiamo tempo ancora per una veloce visita all'ultimo castello della giornata dopo avere affrontato divertenti tortuosità del Passo di Costa Salata che si merita un applauso al termine della risalita che Maia affronta con la decisa agilità che la contraddistingue. Un ultimo sguardo alle verdi colline che lentamente degradano nella Pianura Padana  prima di imboccare la veloce arteria che ci ricondurrà verso casa, accompagnati da un sorriso stampato in volto grazie ad una intensa giornata dove la primavera con i suoi colori ed i suoi profumi, è stata la vera protagonista di questa escursione a caccia di castelli.

Castello di Dernice

La Mappa dell'Escursione


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