Tra i pochi filtri che ancora sopravvivono dopo l'avvento dell'era digitale in fotografia ( e la conseguente nascita dei programmi di post-produzione) possiamo sicuramente annoverare i filtri ND ( a densità neutra o Neutral Density); lenti che con le loro caratteristiche consentono di creare effetti altrimenti impossibili, anche e sopratutto successivamente davanti allo schermo di un pc.
Le possibilità creative a disposizione del fotografo sono (ovviamente) in maniera quasi esclusiva legate a quel controllo della luce ottenibile tramite la quantità e il tempo in cui la stessa impressione il sensore. O, un tempo, la pellicola.
Una sorta di magia grazie alla quale con una reflex in mano è possibile diventare un "signore della luce" in grado di controllare con sapienza quell'elemento senza il quale il nostro mondo risulterebbe oltre che completamente buio anche senza la minima presenza di colori..ovviamente.
La normale possibilità creativa legata all' utilizzo combinato di diaframma e tempi (oltre agli ISO) risulta sicuramente sufficiente alla creazione di numerosissimi risultati soddisfacenti oltre che fantasiosi.
Poi, come succede in ogni ambito, una volta padroni della tecnica iniziano a sopraggiungere i limiti del sistema, messo in crisi dalle aumentate esigenze e dalla creatività stessa che come ovvio, si spinge sempre più oltre, alla ricerca di una soddisfazione che probabilmente non raggiungeremo mai…
Ma questa è una divagazione filosofica che al momento non è pertinente.
Tornando in tema, arriva quindi il momento in cui la scala dei tempi e delle aperture non è più sufficiente alle nostre necessità e la nostra creatività "spinge" per andare oltre quanto faticosamente raggiunto, ed è a questo punto che arrivano in nostro soccorso i filtri ND.
Tecnicamente i filtri ND sono dei filtri in grado di ridurre l'intensità della luce a tutte le lunghezze d'onda; in sostanza non sono altro che dei "vetri" più o meno grigi che impediscono alla luce di colpire il nostro sensore nella maniera tradizionale, ovvero legata alla quantità di luce normalmente presente nell'ambiente.
SENZA FILTRO ND - Tempi di esposizione normali
CON FILTRO ND - Tempi di esposizione aumentati a parità di diaframma
Ed ecco che, grazie a questo accessorio, si aprono nuove possibilità creative legate sopratutto, ma non solo, ad un aumento dei tempi di esposizione in ambienti pienamente illuminati; non vorrei tediarvi a questo punto con l'elenco di ciò che è possibile fare grazie a questi filtri disponibili in diverse gradazioni.
Mi piace pensare infatti che si arrivi ad avere queste esigenze a fine di un percorso di crescita che porta fino al raggiungimento dei limiti del nostro mezzo a fronte di una padronanza del mezzo stesso e delle aumentate esigenze creative; e non a fronte di una volontà di dimostrare una capacità espressiva della quale in effetti non siamo invece depositari.
In diversi termini: si sale di livello una volta completato quello precedente, saltare i livelli per raggiungere prima la meta (che oltretutto neanche esiste) serve solo a ritrovarsi di fronte a situazioni che non siamo in grado di affrontare e che generano risultati mediocri o addirittura disastrosi.
Aggiungo in finale che risultano disponibili filtri in varie gradazioni e che è possibile anche combinarli in tra di loro per aumentare la disponibilità di gradazioni; consiglio (e questo vale sempre) di non lasciarsi tentare dalle occasioni economicamente appetibili; i filtri sono un accessorio molto importante ai fini della qualità della fotografia; un vetro economico ma non perfettamente trasparente può danneggiare irreparabilmente i vostri scatti.
Mettere un fondo di bottiglia sopra una lente Zeiss potrebbe non essere una buona idea....