La sveglia suona presto e l'apertura della finestra conferma le nostre speranze: il cielo è meravigliosamente azzurro, come del resto avevano promesso le previsioni meteo preventivamente consultate.
Sostanziosa colazione in albergo e siamo in marcia verso la prima tappa della giornata; l'aria è frizzante e sotto il giubbotto traforato vengono subito indossate le protettive felpe.
La nostra prossima meta non è lontana ma è meglio raggiungerla il prima possibile, prima che venga presa d'assalto.
E' un deserto e frizzante, dal punto di vista termico, passo Furcia a condurci sulla direttrice di Dobbiaco dalla quale deviamo alcuni chilometri più avanti per dirigerci alla volta di uno dei più rinomati e visitati laghi del Trentino, dell' arco Alpino, e forse d'Italia, almeno in funzione del rapporto visitatori/superficie lacustre.
Anche questa nuova avventura risulta influenzata dalle condizioni meteo, perché anche se sulla quasi totalità della penisola splende il sole e le temperature si adeguano all’estivo periodo, l'Arco Alpino risulta ancora condizionato da una certa instabilità che può causare temporali e piogge anche continue.
La zona dolomitica da noi individuata per trascorrere questo fine settimana sembra poter essere affrontata senza grossi problemi a patto di arrivare al ricovero previsto per la notte prima dell'ora di cena, ovvero prima che cominci a piovere.
Durante il resto della giornata non si prevedono manifestazioni temporalesche particolarmente intense e durature, per cui faremo affidamento alle nostre tute antipioggia in caso di temporaneo rovescio.
Ti svegli al mattino con le stesse emozioni con le quali ti sei addormentato, e con la frenesia di un bambino non vedi l'ora di essere di nuovo la fuori; sotto il cielo azzurro.
Un brivido sale dal profondo quando inspiri a pieni polmoni l'aria frizzante del mattino; ascolti il festoso cinguettare degli uccelli, che chiamano proprio te.
E' tempo di aprire le ali e di spiccare il volo.
Verso il cielo
Nuovo giorno in terra Veneta; complice l'ora legale stamani si fatica ad alzarsi dal letto, almeno fino a quando dalle finestre non inizia a trapelare il timido sole del mattino che progressivamente scalderà un'aria che, al momento, risulta gelida.
Capita a volte che si abbia abbia una percezione ben precisa di una determinata realtà che poi scopriamo non propriamente corretta; questo accade tendenzialmente a causa delle informazioni che ci vengono fornite che, per determinati motivi, tendono a distorcere la realtà. O comunque a non presentarla in modo corretto.
Magari a causa di una efficace pressione mediatica o per una maggiore efficienza della comunicazione turistica.
Ed è sicuramente per questo motivo che alla definizione di "Dolomiti", ameno contesto Montano alpino situato in Italia dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, si associ in maniera decisa, e quasi esclusiva, quanto contenuto all'interno dei confini della regione del Trentino Alto Adige.
Ma le cose non stanno proprio così...
L'ultimo dei novellini; ecco come mi sento al termine di questa intensa giornata trascorsa dondolando al cospetto delle meravigliose cime delle Dolomiti.
E anche un pò stupido, quando il receptionist dell'Hotel di san Candido, riconsegnandomi i documenti mi chiede, se sono sicuro di tornare a casa l'indomani...
Perché partire con una gomma posteriore quasi alla frutta con la convinzione di cambiarla appena tornati a casa, tanto sarebbe bastata, era stata un idea stupida.
Viaggiare In due con i bagagli e in presenza di temperature elevate avrebbe aumentato il degrado della gomma, oltretutto più ti avvicini alle tele più la gomma si scalda, e si consuma.
E adesso siamo qui in val Pusteria, quasi sulle tele...
Uno splendore quello delle Dolomiti impareggiabile; un luogo unico in ogni stagione dell'anno, e, anche se in qualche periodo risulta particolarmente affollato di turisti, sono molti i momenti di tranquillità che questo angolo di paradiso riesce a regalare.
In questo primo fine settimana di giugno ci apprestiamo a percorrere alcune tra le strade più famose di questo straordinario territorio superando i passi più celebri, al cospetto di un panorama unico al mondo, e decisamente ammaliante.
I due giorni di viaggio sono condensati in questo unico report; il primo giorno è stato purtroppo funestato da un violento acquazzone che ci ha fermato per quasi tre ore in un rifugio, limitando di molto il percorso programmato, il secondo giorno invece abbiamo speso qualche ora per salire sulla funivia del Sass Pordoi, da sempre ammirata.
Quante volte ci siamo passati sotto, e quante volte ci siamo fermati sul passo Pordoi per ammirare il panorama e guardare la funivia che risaliva verso il cielo sfidando la ripida parete?
E quante volte abbiamo detto: la prossima volta andiamo su!
La prossima volta...
Oggi finalmente è arrivata "la prossima volta" e durante questo tour Dolomitico ci concediamo il lusso di mollare la nostra stupita cavalcatura nel parcheggio che fronteggia la partenza della funivia del Sass Pordoi.
Perché questo è il bello delle escursioni in luoghi che hai già visitato, la possibilità di approfondire la conoscenza del territorio:; dedicandoti a ciò che non hai potuto vivere quando eri troppo occupato ad emozionarti sui saliscendi delle meravigliose Dolomiti.