E' un parco montano straordinario grazie al contesto che riesce ad offrire agli occhi dei visitatori che affrontano i facili sentieri che lo percorrono, ma oltre a quello che di bello può offrire la montagna al di sopra dei 1000 mt di altitudine qui s trova qualcosa in più...

Questa scoscesa montagna infatti si getta ardita nel mare azzurro che si perde all'orizzonte proprio sotto di lei consentendo di scoprire la costa e le cittadine che si affacciano sul mare.

Una meraviglia scoperta per caso nell'ennesima improvvisazione durante un viaggio in moto.

La metà di questa giornata in moto avrebbe dovuto essere fin dall'inizio della settimana il Passo del Gavia appena riaperto al transito dopo la stagione invernale, ma a quanto abbiamo capito la situazione metereologica non è così incoraggiante sull'arco alpino.

Ed è così che all'ultimo momento la cartina della Lombardia e del Trentino lascia il posto a quella della Liguria per un primo esame quasi sconfortante, sembra infatti che le strade ancora non percorse siano praticamente zero; ma poi osservando meglio, si riesce ad individuare un percorso totalmente nuovo e che sembra essere anche promettente. Un percorso che anche stavolta prenderà il suo via dalla cittadina di Ovada per poi addentrarsi sullo spartiacque Appenninico alla esplorazione di territori ancora sconosciuti...

Il percorso che ci condurrà verso le cime appenniniche diventa subito molto interessante, alla sempre più divertente tortuosità stradale si affianca un bellissimo paesaggio dominato dal verde e sovrastato, per fortuna, da un terso cielo azzurro. Le temperature risultano perfette per chi è costretto a indossare casco e giubbotti da moto. Adesso non resta che divertirsi.

VALICO DELLA CROCETTA 1251 mt


La strada perde poi la sua sinuosità per trasformarsi in un più lento percorso montano stretto e a tratti sconnesso, ma il panorama circostante resta, nella sua variabilità, assolutamente suggestivo; lunghi tratti di asfalto si addentrano all'interno di un fitto bosco per poi riemergere in assolate radure colorate da mille fiori primaverili.

 

Questo fino alla sorpresa finale, ovvero fino a quando il bosco si dirada fino a scomparire lasciando il posto ad una ampia radura nella quale si erge un ampio rifugio, davanti a noi prati verdi e sentieri che si perdono in lontananza separando il verde tappeto, punteggiato di mille colori, altrimenti senza soluzione di continuità. Più avanti la pianura si interrompe in quello che sembra un dirupo...

Sotto, vediamo, con infinita meraviglia, il Mare!

Adesso non resta che cedere alla tentazione, (sai che novità) parcheggiare la moto davanti alla sbarra e liberarsi dell'abbigliamento ingombrante; pochi minuti e siamo in cammino verso il dirupo, ammirando il verde panorama circostante ed i fiori che lo punteggiano, fino al cospetto del mare.

Un mare però dispettoso, celato dietro una leggera foschia si perde nel banco nulla all'orizzonte per poi risorgere nell'azzurro del cielo, purtroppo dietro la velatura si celano anche parte della costa ed i borghi che la abitano; impossibile guardare troppo in lontananza, verso La Spezia, dove si scorgono solo le vette delle cime più alte.

Ammaliati da quanto possiamo osservare e dalla profumata aria che riempe i nostri polmoni passeggiamo per il parco per poco meno di due ore, fino a quando il percorso si fa più impegnativo e richiede scarpe consone e tempo a  disposizione; torniamo sui nostri passi lungo un sentiero sempre più affollato ripromettendoci di esplorare il parco in maniera più approfondita e nelle condizioni più adatte.

Una nuova meta è pronta per un futuro viaggio.


Arriviamo alla nostra moto e nei pressi del rifugio intorno all'ora di pranzo, la passeggiata ha stuzzicato il nostro appetito ed è quindi con piacere che decidiamo di sederci ad un tavolo del rifugio dove degusteremo degli ottimi piatti annaffiati da del buon Barbera.

Affettati misti e tagliatelle al cinghiale placano la nostra fame, è temo di rimettersi in viaggio e completare il nostro itinerario, modificato in funzione della nuova tabella di marcia.


SELLA DI BRIC GALLIANO 1107 mt

Le parte di strada che segue la discesa dal Parco è una sequenza più o meno divertente di curve e saliscendi che ci indirizza verso casa dirigendosi prima verso il mare per poi invertire la direzione e puntare decisa verso nord.

Tra i vari passi risaliamo anche il Colle del Giovo per poi ridiscendere dalla stessa strada, senza infamia e senza lode, e affrontare infine il colle di Buzurou che ci consente di entrare in Piemonte e, da Cortemilia, affrontare le Langhe Astigiane

COLLE DEL GIOVO 516 mt

PASSO MONTE SAN GIORGIO 745 mt

COLLE DI CADIBONA 436 mt

COLLE DI SANTA LIBERA 441 mt

COLLE BUZUROU 769 mt


Le Langhe Astigiane

Scansiamo per un soffio i neri nuvoloni che hanno scaricato il loro umido contenuto pochi minuti fa, bagnando le strade che stiamo per percorrere ma che per fortuna si stanno prontamente asciugando, iniziando contemporaneamente una veloce esplorazione di questa parte di Langhe ancora da visitare.

Dobbiamo rientrare ma il percorso che affronteremo non sarà quello più veloce, c'è ancora tempo per "assaggiare" queste aspre ma suggestive terre non solo dedicate al culto di Bacco ma anche a quello più dolce della Nocciola, e sorvegliate da numerosi torri medievali solitarie o inserite in attraenti contesti paesani.

Un contesto ammaliante ma che oggi possiamo solo osservare velocemente a causa del poco tempo a disposizione, quanto visto però basta e avanza; presto torneremo per approfondire la conoscenza di questa interessante zona Piemontese


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