Maremma, una terra aspra, scolpita dal vento dal sole e dal mare, terra di malaria e di lotta contro le malsane paludi fino dai lontani tempi degli Etruschi.
Lotta che ha creato questo ambiente unico grazie alla bonifica iniziata dai Granduchi di Toscana nel XVIII secolo e terminata nel primo dopoguerra, verde campagna esempio di armonizzazione tra natura e uomo.
Il cuore della zona si identifica con il parco dell' Uccellina dove ancora si assapora la Maremma più vera, qui si possono vedere ancora i canali di bonifica scavati dall'uomo, qui fauna e flora esprimono al meglio il loro selvaggio splendore, si possono incontrare cinghiali, caprioli, daini, tassi e volpi, ma soprattutto è facile seguire il volo di anatre, folaghe e di rapaci quali poiane, gheppi o falchi pellegrini e nella notte allocchi e barbagianni.
Maremma, una terra aspra, scolpita dal vento dal sole e dal mare, terra di malaria e di lotta contro le malsane paludi fino dai lontani tempi degli Etruschi.
Lotta che ha creato questo ambiente unico grazie alla bonifica iniziata dai Granduchi di Toscana nel XVIII secolo e terminata nel primo dopoguerra, verde campagna esempio di armonizzazione tra natura e uomo. Il cuore della zona si identifica con il parco dell'Uccellina dove ancora si assapora la Maremma più vera, qui si possono vedere ancora i canali di bonifica scavati dall'uomo, qui fauna e flora esprimono al meglio il loro selvaggio splendore, si possono incontrare cinghiali, caprioli, daini, tassi e volpi, ma soprattutto è facile seguire il volo di anatre, folaghe e di rapaci quali poiane, gheppi o falchi pellegrini e nella notte allocchi e barbagianni.
L'itinerario A2, o delle Torri, di media difficoltà, è uno degli itinerari più rappresentativi e suggestivi del Parco della Maremma; Esso consente al visitatore di osservare la riserva naturale in tutte le sue innumerevoli sfaccettature, iniziando dalla passeggiata all’interno della Pineta Granducale costeggiando i canali utili alla bonifica della zona un tempo pericolosamente malarica.
Iniziata da Leopoldo di Lorena, Granduca di Toscana, la bonifica si consoliderà nel periodo a cavallo tra la rima e al seconda guerra mondiale ma sarà terminata solamente a metà del XX sec.
Il percorso è affrontabile individualmente, tranne che nei mesi di giugno luglio e agosto, quando è obbligatoria la presenza di una guida per evitare l’insorgere di pericolosi incendi.
Quello di san Rabano (il primo che affrontiamo in questa due giorni) è forse uno degli itinerari più celebri del parco della Maremma, forse perché la visione delle rovine dell'antico centro monastico regala una suggestione superiore a quella degli altri itinerari; ma il percorso, di circa 10 km, nel suo complesso offre sicuramente meno attrattive rispetto ad altri tragitti che si possono seguire all'interno del parco.
Per raggiungere i resti dell'abbazia si percorre un sentiero di media difficoltà che si dipana in mezzo al bosco offrendo poche, per non dire nessuna, occasioni di osservazione del panorama circostante; la fitta boscaglia solo in rari casi si dirada consentendo di vedere le dolci ondulazioni maremmane situate ad est, mentre il colore del mare si riesce a vedere solo raggiungendo i due punti di osservazione posti a poche centinaia di metri dalla abbazia
Ci sono momenti, situazioni, contesti che, per un concorso di motivi assumono caratteristiche decisamente straordinarie,
spesso è un attimo quasi etereo.
Un attimo, mille sensazioni; infinite emozioni:
Respiro e per un infinito istante la Maremma è dentro di me.........
Cibo per l'anima.