Romantico fine settimana; quante volte abbiamo immaginato, quante volte lo abbiamo fatto o comunque abbiamo provato a farlo, in maniera più o meno riuscita
Ma c’è una contraddizione in termini tra queste parole: "Fine settimana" e "romantico" molto raramente vanno d’accordo perché una vacanza per essere romantica deve essere sopratutto rilassata, condizione questa che mal si ottiene in località asfissiate da folle di turisti urlanti.
Un viaggio romantico deve essere vissuto in località piacevoli e tranquille dove sono poche le persone che le animano, non è coerente il pensare ad una cena romantica in un ristorante strapieno di persone schiamazzanti o nei tavolini raccolti di un ristorantino che si apre su di un suggestivo vicolo dove sciamano a centinaia di persone e che magari che si mettono anche a guardarti mentre stai mangiando, sbuffando, nell’attesa che si liberi il tavolo.
Non è difficile quindi comprendere quanto la parola fine settimana poco vada d'accordo con romantico a meno che non si abbia disponibilità di tempo e di risorse economiche in grado di garantirci la frequentazione di località assolutamente esclusive.
Come risolvere quindi il dilemma se siamo persone normali che comunque si vorrebbero, per esempio, regalare una romantica vacanza in una delle isole più belle dell'arcipelago Toscano in piena estate?
La questione solo a prima vista appare complicata, la soluzione infatti esiste ed è quella che siamo riusciti ad adottare in questo viaggio ; è bastato trasformare la frase "Romantico fine settimana" in "Romantica tre-giorni" per ottenere il massimo risultato possibile.
Ed è per questo che in questo assolato martedì di metà luglio ci troviamo al porto d’imbarco di Porto Santo Stefano, sul Monte Argentario in Toscana, in attesa del traghetto che ci porterà in una delle isole più straordinarie dell’arcipelago Toscano (ma non solo):
la meravigliosa Isola del Giglio.
Il Giglio è una piccola isola situata ad un’ora di traghetto dall’Argentario, ed è in grado di regalare la possibilità di far vivere una vacanza marina in piccole calette in grado di rivaleggiare con alcune spiagge mediterranee molto più rinomate.
Per questo motivo l'isola è molto apprezzata dai turisti, che anche grazie alla vicinanza riescono a visitarla anche in giornata arrivando la mattina col traghetto per passare la giornata in spiaggia, e ripartire la sera per ritornare sul "continente".
L'isola è molto piccola, sono pochi i chilometri che separano le tre località principali, Giglio Porto, Giglio Castello e Campese, e questo fa si che sia molto semplice congestionarla quando l’afflusso turistico diventa esagerato, come per esempio nei fine settimana estivi e nei periodi di vacanza.
Per questo motivo nei periodi di punta (fine luglio e agosto) l’accesso all’Isola con i mezzi a motore è consentito solo con prenotazione per un hotel o per un b&b.
La maniera migliore di visitare l’isola, in qualsiasi periodo, resta quella di farlo su due ruote di qualsiasi tipo, perché la possibilità di trovare parcheggi nei pressi delle spiagge e nelle località principali è veramente ridotta. Qui dove una moto risulta essere già essere abbastanza ingombrante il modo migliore i muoversi è sicuramente in sella di uno scooter facilmente noleggiabile in loco, senza disdegnare anche la sella ad una e-bike di nuova generazione.
Buono anche il servizio pubblico, con autobus che fanno la spola tra le varie località consentendo di vivere l'isola anche senza mezzi se non le proprie gambe.
Giglio Castello è un piccolo borgo di origini medievali arroccato sulla parte alte dell'isola, eletto a "uno dei borghi più belli d'Italia" è caratterizzato dalla rocca Aldobrandesca in ottimo stato di conservazione e dai vicoli che corrono all'interno delle antiche mura.
In questo viaggio è qui che abbiamo deciso di soggiornare, in un B&B situato a poche decine di metri dal centro cittadino, per godere della vista panoramica circostante e della frescura data dalla leggera brezza sempre presente.
Da qui è possibile raggiungere i due opposti versanti equidistanti con le relative spiagge, oltre che spingersi fino alla punta sud dell'isola per raggiungere la quale però si deve affrontare l'ultima parte del percorso a piedi
Alla piccola cittadina di Giglio Porto, porta di ingresso all'Isola del Giglio, potrebbe essere riservato il destino che accomuna tutti i porti di accesso alle isole; si arriva, si sbarca, e si fugge verso altre destinazioni, aiutati anche dall'impatto non certo ammaliante che i porti normalmente offrono ai viaggiatori.
Quello che aiuta questo piccolo centro marittimo a differenziarsi ed a richiamare comunque i turisti in fuga è sicuramente l'impatto che si ha allo sbarco, molto più tranquillizzante di altre situazioni (come Portoferraio all'Elba o Bastia in Corsica); ma molto più incisiva risulta essere la ridotta estensione dell'isola e i pochi centri abitati che la popolano; se scarti Giglio Porto dalle mete da visitare non ne restano poi tante altre per riempire le giornate, e sopratutto le serate, di vacanza.
Giglio Campese è la cittadina più recente dell'isola, ad alta vocazione turistica vanta anche la spiaggia più estesa del Giglio, ma non la più bella.
La settecentesca torre medicea è il simbolo, assieme al faraglione, dei questa località marittima che offre il meglio di se osservata dall'alto della strada che da Castello scende verso il mare.
Una strada panoramica che offre numerosi scorci sul golfo che ospita Campese e che regala la massima emozione quando il sole al tramonto infiamma il cielo che sovrasta questa perla del Tirreno.
Data la suddetta ed unica vocazione, risulta particolarmente animata in estate offrendo di tutto e di più al turista (affollamento compreso) per risultare quasi disabitata in inverno; la miniera di Pirite un tempo fonte di lavoro e guadagno annuale fu chiusa nel 1962.
Al Giglio si viene quasi esclusivamente per il mare, che sia per la classica "tintarella"e un bagno rinfrescante, per fare snorkeling o immergersi con la muta da sub, le trasparenti acque delle coste dell'isola costituiscono la principale attrazione per chi sbarca dal traghetto.
Le spiagge intese come tali sono esclusivamente quattro, il resto dell'Isola è essenzialmente roccioso e le molteplici calette raggiungibili via mare o per scoscesi sentieri sono formate da scogli, questi angoli di paradiso sono in grado di regalare maggiore tranquillità rispetto alle spiagge ma, ovviamente, con zero servizi.
Una annotazione va fatta per quanto riguarda i parcheggi, difficoltosi su tutta l'isola anche per le due ruote vista l'alta densità di mezzi e parcheggiare dove non è consentito potrebbe costare caro.
Sembra quasi impossibile data la ridotta estensione dell'isola, eppure al Giglio si produce vino, fin dai tempi antichi (come ci ricorda il Petrarca), anche in grosse quantità e ottima qualità.
Poi a causa delle Filossera e al progressivo abbandono dell'isola la produzione vinicola è quasi scomparsa, oggi sono pochi i viticoltori che sfidano le aspre pendici isolane per produrre il bianco nettare derivato da un vitigno autoctono come l'Ansonica.
Produzione davvero esigua quella vinicola come si può ben comprendere osservando i pochi vigneti sparsi sull'isola.
Curiosi, come sempre, di conoscere i sapori dei luoghi visitati, cogliamo l'occasione, durante la cena a Giglio Porto, per assaggiare uno dei vini indigeni, attratti anche da curioso nome "Senti oh!" che in lingua locale serve a esprimere stupore.
Ed arriva infine il momento triste; arriva sempre quando ti diverti, quando ti emozioni, quando tutto sembra perfetto; (ovviamente, altrimenti non sarebbe triste); il momento della partenza.
E anche per questa meravigliosa vacanza, trascorsa tra spiagge dorate bagnate da acque trasparenti e cene romantiche in tranquilli borghi suggestivi è arrivato il momento della fine.
Il tempo di imbarcarsi sul traghetto che ci riporta sull'Argentario e la costa del Giglio sfila via, come sabbia tra le mani; ma la tristezza è di breve durata, perchè per un viaggio che termina uno ne inizia, sopratutto se tutto è stato meraviglioso. E romantico.