Svegliarsi al mattino con la voglia di fare trekking non è una cosa particolarmente disdicevole anzi, queste sono quelle voglie decisamente stimolanti ed incoraggiati che ti spingono sempre a fare qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso.

Il problema può nascere quando il periodo per fare una determinata cosa non è proprio quello giusto, come appunto nel caso di questa mattina, una mattina di pieno inverno, che non è proprio quella più adatta per fare trekking!

Le giornate in questo periodo dell'anno sono molto corte nonché dotate di temperature decisamente rigide, ma alla fine una voglia é una voglia e questi stimoli sono quelli che ti spingono a fare quello che ti piace fare, resistere sarebbe come negare il nostro modo di essere, il nostro modo di viaggiare e di vivere...

La difficoltà adesso è solo quella di rintracciare il luogo più indicato per affrontare questa escursione; escludiamo a priori tutte le località montane per cause di forza maggiore per concentrarci su quelle di pianura o comunque di lago.

Infine la nostra attenzione viene catturata da una Riserva naturale situata nelle immediate vicinanze del Lago d’Iseo, che oltre a poter soddisfare la nostra (insana) voglia di camminare potrà anche consentirci di godere di un paesaggio naturale protetto e magari anche di realizzare qualche suggestivo scatto alla fauna e la flora locale... sempre che non siano troppo congelate!

Affronteremo quindi in questa rigida giornata la riserva naturale delle Torbiere del Sebino.

Rraggiungere il punto di partenza per l’escursione non risulta particolarmente complicato; in effetti di punti di ingresso alla Riserva ne esistono molti noi privilegiamo quello dal centro accoglienza situato nelle immediate vicinanze dello stadio di Iseo.

Da qui partono le varie escursioni al parco previo pagamento nel biglietto di ingresso del costo di €1 a persona ottenibile mediante distributori automatici o nello stesso centro se aperto; biglietto  che consigliamo di fare prima di tutto per la scarsa onerosità dello stesso secondo perché serve al mantenimento della riserva e terzo perché comunque i controlli sono più che frequenti.

La nostra escursione prende quindi il via sotto un cielo profondamente azzurro un’aria abbastanza tersa ed un sole che solo per irraggiamento diretto riesce leggermente a riscaldarci. 


Le zone in ombra presentano molto fredde, dominio incontrastato del gelo che ricopre anche i sentieri rendendoli pericolosamente viscidi; comunque motivati decidiamo di puntare verso il percorso Sud per poi successivamente deviare su quello centrale, probabilmente più accattivante dato che attraversa scavalcandole le zone umide dove è ipotizzabile una maggiore presenza della avifauna che è solita trascorre l'inverno in queste zone.

La cosa che più ci sorprende iniziando la nostra escursione è forse la più ovvia ma che neanche lontanamente avevamo preso in considerazione: le acque immobili nella zona umida sono completamente congelate, in alcuni casi talmente ghiacciate da poterci camminare sopra e non parliamo soltanto nei volatili che hanno lasciato le loro impronte sul ghiaccio ma anche esseri umani di peso decisamente superiore come possiamo constatare in prima persona.


Il contesto complice la presenza di ghiaccio, risulta sicuramente molto suggestivo grazie anche alla ridotta presenza umana; è grazie al freddo che possiamo apprezzare in maniera atipica questa interessante riserva naturale; ad una apparente immobilità si contrappone comunque una discreta presenza della fauna locale che ci consente di realizzare alcuni interessanti scatti, ma il nostro carniere non si riempirà solamente di foto di volatili, sono innumerevoli infatti gli spunti che il panorama circostante ci regala sia in macro che in micro. 


Una suggestione quella odierna che soltanto il freddo pungente cerca di ridurre, freddo che già con il calare del sole inizia a farsi veramente penetrante; nonostante questo riusciamo comunque a completare il percorso centrale e ad affrontare quello sud fino a compimento ritornando  al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina.

 


Una escursione di diversi chilometri, (probabilmente circa 5 anche se il nostro smartphone insiste per i 10 km...) e di tanta soddisfazione soprattutto in questo periodo decisamente inusuale e in un contesto paesaggistico decisamente decisamente atipico ma anche per questo maggiormente emozionante.

 

Lasciamo la Riserva sorpresi e soddisfatti di quanto goduto, con un intento ed una promessa: doccia calda e nuova visita a primavera!!


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