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Terre del Piceno 04 - Ascoli Piceno

Capoluogo di provincia e "capitale" delle Terre del Piceno, Ascoli Piceno con le sue infinite ricchezze architettoniche, storiche ed artistiche, rappresenta la meta principale di questo nostro viaggio nel sud delle Marche.

Una città che abbiamo etichettato come "infinita" dato che le sue risorse sono davvero molteplici e il vagare tra le antiche vie regala emozioni continue ed intense; un viaggio nella storia che inizia dalla piazza più rappresentativa che è anche il simbolo stesso della città.

Spazio comune cittadino che oggi è ancora adornato con i tipici addobbi natalizi, che pur trasmettendo la giusta atmosfera rendono la storica bellezza della Piazza del Popolo un po' meno straordinaria. 

Penalizzazione che si nota soprattutto durante le ore del giorno, ma che probabilmente la sera risulta più suggestiva.



Sulle Ali della Storia

La città di Ascoli è di origine Picena ma venne conquistata successivamente dai Romani seguendo così il destino di tutto il territorio controllato dall’antico popolo sconfitto dall’inarrestabile espansione della futura Città Eterna; passò poi sotto il dominio dei Longobardi e successivamente sotto quello della Chiesa.

Fatta oggetto più volte delle incursioni dei Saraceni, che furono sempre respinte, divenne poi libero Comune nel 1185 sottraendosi al potere dei Vescovi; Federico II, Imperatore dei Romani, l'assoggettò nel 1242 concedendo alla città privilegi che furono mantenuti anche quando la città ritornò sotto il dominio della Chiesa.

Una nuova infruttuosa ribellione nel periodo rinascimentale, l’ultima della storia della città, contro il dominio papale; successivamente Ascoli, attraversò tranquillamente i secoli, fino a quando nel 1799 arrivò l’invasore francese. 

Un periodo, quello sotto il dominio Napoleonico, tra i più drammatici della storia cittadina; di nuovo proprietà della chiesa nel 1815, entrerà far parte del neonato Regno d’Italia (proclamato l’anno successivo) nel 1860 divenendo anche una delle province della regione Marche

 

Piazza del Popolo

La piazza del Popolo è il cuore e il salotto buono della città; chiusa su un lato dalla Chiesa di San Francesco e delimitata dai palazzi rinascimentali con dei bellissimi portici, è sovrastata dalla Mole del Palazzo Pubblico innalzato nel XIII secolo e modificato durante il periodo rinascimentale dopo la devastazione provocata da un incendio appiccato da una rivolta cittadina.

Nei secoli è stato più volte rimaneggiato, il portale d'ingresso è sorvegliato dal monumento a Paolo III sempre di rinascimentale fattura.

Palazzo dei Capitani del Popolo


Cattedrale di sant'Emidio e Palazzo dell'Arengo

Anche se meno celebre della vicina Piazza del Popolo, Piazza Arringo è la più antica e più importante piazza della città, centro della vita civile cittadina per tutto il medioevo, il cui nome deriva dalle arringhe qui tenute in antichità dagli oratori.

Costruita sopra a quello che un tempo era il foro romano è delimitata da palazzi realizzati in epoche diverse, da quella medievale a quella rinascimentale, come il Palazzo Comunale, il Duomo, e il non lontano Palazzo Vescovile. 

Potrete visionare il meraviglioso interno della Cattedrale nel video che trovate a fine report. 


Loggia dei Mercanti e Chiostro Maggiore di san Francesco

Il percorso che ci porta verso la riva del fiume Tronto che attraversa la città, passa al cospetto di due importanti opere rinascimentali armonicamente accostate alla chiesa di san Francesco, come la Loggia dei Mercanti commissionata dalla ricca corporazione della lana e il Chiostro Maggiore, oggi utilizzato come area per il mercato.

Piazza Ventidio Basso

Le vie cittadine si perdono nella storia al cospetto di numerosi palazzi e chiese spesso di origine medievale, contaminate dallo spirito rinascimentale, in un tripudio di testimonianze storiche che catapultano il visitatore in un'altra epoca, complice la scarsa presenza umana odierna, superiamo la bella piazza delimitata da alcune delle chiese romaniche più antiche di Ascoli, come la Chiesa di San Pietro Martire e la chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio.

Importante centro commerciale cittadino fino al XVII secolo, è qui che veniva allestito il mercato degli artigiani delle lane, e delle manifatture legate al mondo della tessitura.

Ponte romano di Solestà

Arriviamo quindi al ponte di Solestà, imponente ponte Romano realizzato nei primi decenni dell'impero, nel periodo Augusteo, quando la città divenne un importante centro commerciale; successivamente denominato anche ponte di Porta Cappuccina collega la città antica con il borgo Solestà, dove un tempo venivano svolti i lavori collegati all'importante arte della lana e del tessile.


La città antica delle "Rue"

Torniamo quindi sui nostri passi attraversando nuovamente l'antico ponte per addentrarci in una diversa parte della città antica, quella solcata dalle strette vie chiamate "rue" che si incuneano tra case e botteghe collegando le antiche mura al centro cittadino; un termine di latina origine che richiama la piega, il solco nel terreno, detto ruga.


Le antiche vestigia si dipanano davanti a noi come una matassa di lana, senza soluzione di continuità, Ascoli è davvero una città infinita, une delle città d'arte più importanti del centro Italia che soffre purtroppo di una decisa sottovalutazione da parte dei viaggiatori; attratti da mete sicuramente più abbaglianti ma non necessariamente più importanti.

Le Torri Gemelle e Palazzo dei Merli

Le Torri Gemelle oggi purtroppo in restauro sono due torri medievali di 25 metri di altezza simbolo del potere delle famiglie proprietarie, oggi fanno parte del Palazzo Merli realizzato nel XIX secolo per conto della stessa famiglia. 

Fortezza Pia

Tappa finale della nostra visita alla bellissima città di Ascoli Piceno è la sovrastante Fortezza Pia, i resti del vecchio maniero difensivo più volte costruito e distrutto durante i secoli, ad iniziare da quello relativo al periodo Romano costruito sui ruderi dl precedente Cassero dei Piceni.

Restaurata nel 1349 da Galeotto Malatesta per utilizzarla come rifugio davanti ai malumori di una popolazione che lo odiava, assume aspetto, e denominazione, odierno dopo il restauro del 1560 ordinato da Papa Pio IV.

Purtroppo dopo il successivo abbandono verrà utilizzata come cava di recupero per materiali edilizi, fino a quando nel 1857 venne acquistata dal comune.

Lasciamo Ascoli per inoltrarci nel territorio collinare che si arrampica verso l'appennino, alla scoperta dei borghi e dei castelli che si affacciano sui lunari calanchi.




Video, mappa e GPX dell'itinerario effettivo totale

La mappa, oltre al percorso da noi effettuato, riporta anche la maggior parte dei più importanti borghi e castelli dell'entroterra marchigiano; questo per agevolare la creazione di un itinerario complesso e articolato in più giorni dei tre che avevamo a disposizione.

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