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Terre del Piceno 03: Castel Trosino

Nuova giornata di esplorazioni in terra Picena, che inizia con la visita a questo borgo, situato lungo la via che ci conduce alla tappa più importante della giornata e, probabilmente, dell'intera vacanza. 

Il piccolo ma pittoresco centro abitato è arroccato sopra uno sperona roccioso di travertino, sulla via che dal mare conduce verso Ascoli Piceno; la tradizione ne attribuisce la fondazione ai Romani ma di certo è che furono i Longobardi a insediarsi in questo strategico luogo, come testimonia la necropoli scoperta nel XIX secolo dove sono stati rinvenuti preziosi monili in oro e argento.

Il cielo azzurro accompagna la nostra escursione attraverso la porta superstite sospesa sullo strapiombo, le temperature piacevoli per il periodo ci confortano anche se la forte umidità la fa ancora da padrona, rendendo le antiche strade molto scivolose. 



Il borgo in corso di ristrutturazione, appare tranquillo e deserto, una costante questa di tutto il nostro viaggio in terra Picena, che dimostra come il turismo sia concentrato in periodi ben definiti e prediliga, in altri momenti, mete diverse e più rinomate; un turismo dell'apparire piuttosto che dalla conoscenza e della cultura.


Al centro del borgo troviamo il palazzo di Re Manfri, cosiddetto perché attribuito a Manfredi figlio di Federico II di Svevia che durante una ricognizione in zona sedusse la proprietaria del palazzo, ripartendo dopo una notte di passione.

Da allora la castellana fu chiamata la regina di Castel Trosino e il palazzo, di conseguenza, il Palazzo della Regina; una ulteriore denominazione “Palazzo Longobardo” ne attribuisce la fondazione al popolo barbarico intorno al XII secolo.


Lasciamo alle nostre spalle il piccolo borgo ridiscendendo la collina che lo ospita, superando i pochi chilometri che ci separano dalla meta più importante della giornata e, probabilmente, di tutto il lungo viaggio.




Video, mappa e GPX dell'itinerario effettivo totale

La mappa, oltre al percorso da noi effettuato, riporta anche la maggior parte dei più importanti borghi e castelli dell'entroterra marchigiano; questo per agevolare la creazione di un itinerario complesso e articolato in più giorni dei tre che avevamo a disposizione.

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