“Un viaggio non si misura in chilometri, ma in emozioni che è in grado di regalare, più elevato è il loro numero, più alta sarà la voglia di ripartire una volta raggiunta la meta”
Questo scriveamo tanti anni fa sul primo sito dedicato ai viaggi, come sintesi delle motivazioni che ci spingono a viaggiare, (una citazione ormai divenuta proprietà del web dato che nessuno cita mai la fonte, ma se ne appropria) e che negava di fatto che fosse il mezzo in se stesso a rappresentare la fonte di piacere, che invece risiede nell’uso che se ne fa e nelle volontà personali alle quali DEVE assoggettarsi.
Io non sono ciò che guido, io sono io. A prescindere da tutto il resto.
Con buona pace del marketing.
VIDEO, MAPPA E GPX A FINE PAGINA
Si Viaggia, sempre e comunque, perché la Vita è il Viaggio, nel modo in cui è possibile farlo al momento, e nelle modalità che permettano di godere al meglio delle emozioni che ricerchiamo, e nel lungo ed “egoistico” percorso (accezione positiva, poi spiegheremo perché, anche se non dovrebbe essere necessario) siamo arrivati ad utilizzare ciò che è più adatto ma che prima non c’era.
E comunque non era il momento.
San Donato in Perano (SI)
Concettualmente la considerazione del mezzo di trasporto è più simile ad un esoscheletro che possa potenziare le nostre innate capacita (e le emozioni) piuttosto che ad una ingombrante scatola metallica, isolante da tutto ciò che ci circonda; un qualcosa che possa permettere di integrarsi al contesto con il quale interagiamo piuttosto che tenercene fuori; caldo, freddo, sole, pioggia, vento, odori e sensazioni scatenate dalle stagioni, dalla natura, dalla pioggia che bagna il sottobosco, dalla primavera che sboccia prepotente, dall’autunno che prepara alla sosta invernale, e ai sentori della prossima rinascita. E al silenzio.
Sottolineato dalla melodia che solo la natura è in grado di creare.
E siamo arrivati fino qui, a pedalare nella serenità e nel profumo della natura, con il vento in faccia, agili, veloci, leggeri, senza pesanti filtri verso l’esterno, niente può negare il contatto con ciò che più conta, nel bene e nel male, nulla può cancellare la melodia.
Suggestioni.
Si è vero siamo più lenti rispetto a prima, ma questo non ha importanza, il modo di viaggiare è diverso, così come la percezione dell’ambiente è diversa, adesso vediamo ciò che prima non vedevamo o che vedevamo solo in modo parziale, e anche luoghi dove siamo passati centinaia di volte si rivelano a noi come se fosse la prima volta, o come se non li avessimo mai guardati con gli occhi giusti.
Emozioni.
Ed è con queste emozioni che ancora albergano in noi, e che ci stimolano a progettare il prossimo viaggio, che pensiamo invece a chi da tutto ciò si distacca, alienandosi da tutto ciò che lo circonda alla ricerca di un qualcosa che probabilmente non è ciò che vuole ma che dipende dalla altrui approvazione. Disagio.
O almeno è quello che proveremmo noi se dovessimo ignorare le nostre attitudini, soccombendo a stimoli esterni magari senza rendersene conto, adombrati da inconsce frustrazioni, negando a noi stessi la possibilità di essere felici.
Essere noi stessi.
L’unica cosa che conta
Vertine (SI)
Ma bando alle riflessioni, torniamo alla escursione odierna che prende il via, una volta parcheggiato in nostro Doblò e scaricate le E-MTB, dal borgo di Radda in Chianti; un viaggio sulle ondulazioni collinari in quello che rappresenta il vero cuore del Gallo Nero, esplorando borghi e castelli che riassumono la storia e la cultura di questo straordinario territorio collegati da strade sterrate e compatte, teatro della celebre Eroica.
Sosta obbligata in ammirazione di uno dei paesaggi più belli e fotografati del Chianti, quello delle vigne che adornano le colline di San Donato in Pera, a pochi chilometri da Radda, per poi percorrere lo sterrato che ci porterà fino all’antico borgo fortificato di Vertine.
Castello di Spaltenna (SI)
Gaiole in Chianti (SI)
Breve discesa verso Gaiole in Chianti, cuore pulsante del Gallo Nero e punto di partenza dell’Eroica, epica manifestazione ciclistica, con sosta obbligata al piccolo monastero e castello di Spaltenna, oggi lussuoso resort.
Un ripido e scivoloso sentiero nel bosco ci raccorda a Gaiole, dove una imprescindibile deviazione ci porta al cospetto del Gallo Nero; al termine del giusto tributo al simbolo del Chianti riprendiamo il viaggio in direzione di un altro dei luoghi simbolo di questo inesauribile territorio.
Castello di Brolio (SI)
Il suggestivo castello di Brolio, proprietà della famiglia Ricasoli fin dal 1141, è il cuore della produzione vinicola locale a partire dal ‘600 periodo in cui il prezioso nettare viene esportato in tutta Europa.
Ma è il 1872 la data importante nella storia del castello ma soprattutto del territorio del Chianti, ovvero quando il barone Bettino Ricasoli compone il primo disciplinare per la produzione del Chianti, dove si identificano nel Sangiovese, Canaiolo e Malvasia i tre vitigni ideali per la produzione di un vino di qualità.
L’odierno disciplinare riprende in larga parte quanto stabilito dal barone Ricasoli prevedendo l’uso di sangiovese tra l’80 e il 100% e consentendo la possibilità di utilizzare al massimo il 20% di uve rosse prodotte da idonei vitigni toscani.
Le strade del Gallo Nero
Proseguiamo ancora il viaggio seguendo per un breve tratto le indicazioni dell’Eroica che ci portano ancora a percorrere compatti sterrati che offrono una magica vista sulle colline del Chianti e sui colorati filari adornati d’autunno; sterrati che abbandoniamo puntando verso san Regolo, girando intorno al colle che ospita il castello di Brolio.
Incrociamo il percorso di salita al castello Ricasoli nei pressi dell’enoteca per poi deviare subito sulla SP114 in direzione del borgo di Monti e il successivo ingresso nella SP408 che ci consentirà di ritornare verso nord puntando decisi alla volta di Radda; il tempo a disposizione scarseggia a causa della giornata sempre più corte e non vogliamo essere ancora in strada con il sopraggiungere della sera.
Il Panorama intanto torna a dare il meglio di se.
Abbandoniamo infine la trafficata SP408 nei rpessi del castello di Tornano deviando verso Lecchi in Chianti ed il successivo improvvisato, ma suggestivo, sterrato che ci raccorderà a Radda in Chianti, meta finale dove ci concederemo una birra rigenerante.
Lady Hawke opterà invece per una riscaldante cioccolata calda.
L’inverno si avvicina…
Scrivi commento