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Ancona; Città Greca, Romana e Repubblica Marinara

Ancona è una città straordinaria turisticamente molto attraente; non particolarmente affollata né troppo conosciuta paga due condizioni negative fondamentali.

La prima è quella che scontano tradizionalmente i porti di imbarco internazionali, conosciuti solo come porta di accesso a paradisi situati oltre e come triste via di rientro a casa, luoghi per i quali manca sempre il tempo per visitarli.

La seconda è la sua italica collocazione, nazione straordinariamente prodiga di ricchezze turistiche ma assolutamente incapace di promuovere quelle che non si “promuovono da sole”; milioni di turisti a Venezia e Firenze, ma a pochi di questi viene la voglia di andare oltre.


VIDEO E MAPPA DELL'ITINERARIO CITTADINO A FINE PAGINA


Gli Italiani poi, in larga maggioranza, preferiscono luoghi lontani oppure facilmente vantabili con gli amici; 

- Dove sei stato questo fine settimana?

- Ad Ancona!

- Dove?  E a che fare?

 

Incuriositi? Volete saperne di più?

Allora godetevi il video e le foto, ma soprattutto: visitate Ancona, che ha molto da dare, più di quello che immaginate.

Il Duomo di san Ciriaco

Il nostro viaggio per le vie di Ancona prende il via dalla cattedrale simbolo della città , situata sul colle Guasco dove un tempo sorgeva l'acropoli Greca domina la città ed il mare circostante fin da epoca medievale.

Ancona: Il Duomo di san Ciriaco
Ancona: Il Duomo di san Ciriaco

Chiesa dei ss Pellegrino e Teresa

Ancona: Bronzi dorati da Cartoceto di Pergola

Al di la della chiesa si intravedono le copie dei Bronzi dorati da Cartoceto di Pergola sulla sommità del Museo Archeologico Nazionale; il gruppo bronzeo ancora oggi custodito all'interno del museo di Pergola rappresenta l'unico del suo genere di epoca Romana. 

Scoperti casualmente nel 1946 e progressivamente restaurati come pezzi a se stanti sono stati infine ricomposti in un unico gruppo, l'identificazione precisa dei vari pezzi però è ancora lontana; si procede per ipotesi.

Continua invece la lunga contesa tra il museo di Ancona e quello di Pergola relativo alla custodia del prezioso gruppo bronzeo, l'utimo atto del tribunale vede l'attribuzione al museo di Ancona ma i bronzi sono ancora a Pergola.



Anfiteatro Romano

Seconda importante testimonianza del periodo Romano fu probabilmente costruito nel I sec a.C. per essere poi ampliato sotto l'imperatore Traiano; progressivamente utilizzato come fondamenta per nuove costruzioni in epoca medievale e da chiese in epoca rinascimentale, verrà riscoperto casualmente nel 1810 ma solo nel 1930 inizieranno gli scavi.

In questo luogo si consumò nel 1943 una delle più atroci tragedie della storia cittadina; furono oltre 700 i morti causati dal bombardamento statunitense che il 1° novembre colpì anche il rifugio del carcere Palazia che ospitava anche i civili. 

Inizialmente si contarono 160 morti ma per motivi sanitari il rifugio dovette essere murato e solo nel 1953 si poté dare sepoltura alle povere vittime.

Il devastante bombardamento del 1 novembre 1943 causò oltre 1500 morti e la città quasi completamente distrutta fù praticamente abbandonata... 

Verso il Parco del cardeto

Ancona

Il Faro di Ancona

La sua costruzione risale al 1860, ed ha avvertito le navi della sua presenza fino al 1965 quando è entrato in funzione il nuovo faro.

restaurato e reso visitabile intorno al 2000 grazie all'intervento di Legambiente, è stato poi nuovamente chiuso, sembra, per un gradino rotto che nessuno ripara a causa della burocrazia idiota che affligge questo paese...

Il Faro di Ancona

La discesa verso il porto

Ancona: La vie del centro storico

Chiesa di san Francesco alle scale

Ancona: Chiesa di san Francesco alle scale

Inizia nel 1323 con la posa della prima pietra, la storia di quello che sarebbe diventato uno dei luoghi di culto più celebri della città, edificato in una delle piazze più incantevoli della città; maestosa, tra i suggestivi vicoli dell’Ancona storica, in un percorso che conduce lo sguardo e l’animo verso il Duomo. 

Molte le vicissitudini che ne hanno segnato l’esistenza da caserma napoleonica a ospedale all’alba del Novecento e infine il ritorno alla sua vocazione spirituale, tre vite distinte per queste mura austere, custodi silenziose della storia cittadina.

In origine consacrata all’Assunta con il titolo di Santa Maria Maggiore venne ampliata nel XV secolo, ma l’aspetto attuale si deve alla ristrutturazione del XVIII secolo che ne ridisegnò le forme medievali e le decorazioni interne.  

Con l’arrivo di Napoleone spogliata della sua sacralità, divenne caserma militare; chiusa al culto nel 1852, fu poi trasformata in ospedale, finché, nei primi del Novecento, assunse il ruolo di custode della cultura cittadina, ospitando il Museo, la Biblioteca e la Pinacoteca Civica.

Solo nel 1953, dopo un lungo oblio, tornò a risplendere come luogo di devozione. 

 

Oggi, l’interno a navata unica accoglie capolavori di inestimabile valore, tra questi, il Battesimo di Cristo di Pellegrino Tibaldi (1592)  e, nell’abside, l’Assunta di Lorenzo Lotto (1550), pittore venziano più volte attivo nelle Marche data la dificoltà di imporsi nella città natale, sopratutto dopo l'avvento di Tiziano.

Piazza del Plebiscito

Tra le piazze urbane, vanta il primato di antichità grazie alla data di costruzione risalente al XV; nasce con l’appellativo di Piazza Nuova ma che ben presto si tramuta in Piazza Grande, date le dimensioni imponenti, denominazione che mantiene fino al 1860, quando assunse l’attuale denominazione in omaggio al plebiscito che sancì l’adesione delle Marche al Regno d’Italia.

L’ufficioso appellativo di “Piazza del Papa” è relativa, ovviamente alla maestosa statua di papa Clemente XII che domina il sagrato della stessa piazza fin dal 1738. 

La statua originariamente avrebbe dovuto essere issata sulla sommità dell’arco Clementino, costruito nelle immediate vicinanze dell’Arco Traiano nel tentativo (fallito) di oscurarne la magnificenza, ma la struttura non avrebbe retto il peso di tale attribuzione; la collocazione in piazza del Plebiscito avrebbe dovuto essere temporanea, ma i lavori di consolidamento dell’arco non sono mai stati realizzati.

Ancona: Piazza del Plebiscito e statua di Clemente XII

Ma i cambi di  nome di questa piazza, per secoli il cuore pulsante della città e  il fulcro civile e sociale in cui convergevano i confini dei tre storici terzieri (Porto, Capodimonte e San Pietro), testimone silente degli storici accadimenti cittadini, non finiscono qui.

Fu infatti Piazza Napoleone durante l’effimera dominazione francese, e Piazza San Domenico in epoca di Restaurazione, finché il destino non la legò indissolubilmente alla figura del pontefice Clemente XII, immortalato nello splendido marmo dello scultore Agostino Cornacchini.  

La piazza si distingue per la sua singolare conformazione rettangolare e allungata, articolata su diversi livelli; a incorniciarla, la scenografica scalinata che abbraccia la statua del Papa, sovrastata dalla severa eleganza della Chiesa di San Domenico.

Domina il lato meridionale, il maestoso Palazzo del Governo eretto nella seconda metà del Trecento come simbolo del potere civico, mentre al centro troviamo la raffinata Fontana Emiciclica (1817), il terrazzamento retrostante conduce agli antichi locali dell’Ospedale di S. Tommaso di Canterbury, oggi trasformati nel prestigioso Museo della Città insieme alla antica pescheria.

Sul lato destro, la Fonte dei Decapitati racconta una pagina cruenta del Cinquecento: realizzata nel XV secolo per approvvigionare le dimore patrizie, il suo fregio rinascimentale reca dieci enigmatici volti, che la tradizione popolare identifica con i nobili anconitani giustiziati per ordine del cardinale Accolti dopo la conquista del 1532.  

Ancona: piazza Plebiscito, la Fonte dei Decapitati
Fonte dei Decapitati
Ancona: piazza Plebiscito, il Palazzo del Governo
Palazzo del Governo

Il teatro delle Muse

Il più grande teatro delle Marche, costruito nel 1827 non è stato, il primo teatro cittadino, nel 1665 venne infatti inaugurato il Teatro dell’Arsenale, tragicamente divorato dalle fiamme nel novembre 1709; due anni dopo, sorse dalle sue ceneri un nuovo edificio teatrale, la cui costruzione fu sostenuta dalle generose donazioni di illustri famiglie anconetane.

Quando il Teatro della Fenice cadde in irrimediabile declino, si decise di erigere una nuova struttura, dopo un attento esame di diverse proposte, nel 1819 una commissione scelse l’attuale ubicazione, sostituendo l’antico Palazzo del Bargello.

 Il Teatro delle Muse, oggi il più grande delle Marche e il tredicesimo in Italia per capienza, sorge nel cuore di Ancona, vicino a uno degli accessi principali del porto, realizzato in stile il teatro è impreziosito da un bassorilievo raffigurante Apollo, le nove Muse e Palemone, divinità portuale.

 

Gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1943, il teatro rimase inattivo per ben 59 anni, solo dopo un meticoloso restauro, nel 2002, rinacque inaugurato da un concerto diretto da Riccardo Muti, tornando a essere fulcro della vita culturale anconetana.

Loggia dei Mercanti

Ancona:Loggia dei Mercanti

Testimone secolare dello splendore mercantile di Ancona, incoronata da raffinati intagli marmorei nello stile del gotico fiorito veneziano con le epigrafi marmoree che ne adornano la facciata e ricordano i meriti “Sumptibus erectum comunitatis Anconae” (edificata a spese della comunità anconitana) della costruzione, fu voluta dal Comune nel 1443 per ospitare le attività commerciali e marittime in un'epoca di straordinaria prosperità economica.

La Loggia sorge in prossimità del porto, cuore pulsante degli scambi che animavano la città; l’originaria struttura trovò la sua massima espressione nella splendida facciata su via della Loggia, realizzata tra il 1454 e il 1459 in marmo dalmatico, proveniente dalle cave dell’isola di Brazza (oggi la Croata  Brač).

Ancona: Loggia dei Mercanti

L’elegante prospetto gotico presenta tre arcate a sesto acuto al piano terra, sovrastate da bifore con colonne tortili, mentre nicchie laterali accolgono le statue allegoriche delle virtù del buon mercante: Speranza, Fortezza, Giustizia e Carità.

Al centro, domina il rilievo del cavaliere armato, emblema della città. 

Nel 1556, un rovinoso incendio devastò l’interno dell’edificio, la ristrutturazione del 1558: oltre allae affrescate le pareti con un ciclo simbolico (poi perduto) vide l’aggiunta della facciata sul lato mare, con la caratteristica terrazza da cui i mercanti scrutavano l’andirivieni delle navi. 

Ulteriori interventi, tra Sette e Ottocento, ne preservarono l’aspetto fino al 1943, quando i bombardamenti ne compromisero gravemente l’integrità; ricostruita e riaperta al pubblico nel 1952.

Oggi la Loggia è sede di rappresentanza della Camera di Commercio di Ancona, perpetuando così il suo legame con la storia mercantile della città

Area archeologica del porto traianeo

Portata alla luce tra il 1998 e il 2001 in occasione dei lavori per un parcheggio multipiano, l'area è stata valorizzata attraverso una copertura protettiva e un allestimento museale che ne permettono oggi la piena fruizione pubblica, trasformando un'occasione di sviluppo urbanistico in un'opportunità di riscoperta del passato.  

Ancona: Area archeologica del porto traianeo
Casa del Capitano del Porto
Ancona: Area archeologica del porto traianeo
Porta Capoleoni

 

Questo suggestivo sito, punto di raccordo tra la zona portuale e il cuore urbano, custodisce i resti degli antichi magazzini portuali risalenti all'età augustea e traianea, testimoni silenziosi dell'intensa attività commerciale che animava l'antico scalo marittimo, affacciato sulla rada protetta dal molo su cui svetta l'Arco di Traiano.  

Un luogo, in progressiva evoluzione, dove archeologia e urbanistica dialogano, offrendo ai visitatori un viaggio attraverso i secoli alla scoperta delle radici marittime e commerciali della città.

Arco di Traiano

Costruito intorno al 100 d.C. l'arco che la città dedica all'Imperatore Traiano che a sue spese aveva ampliato il porto di Ancona, è sicuramente il simbolo principale di questa città e del suo amore per il mare.

Il suo atipico slancio ed il suo perfetto stato di conservazione trasmettono intense sensazioni a chi, ammaliato, sale la scalinata per poi attraversarlo; purtroppo i lavori di ampliamento del porto e delle banchine lo hanno progressivamente allontanato dal quel mare a cui rendeva solenne omaggio.

Più avanti, verso il mare si trova invece l'arco Clementino; fatto costruire in onore di papa Clemente XII su progetto del Vanvitelli, ed inaugurato nel 1738, avrebbe dovuto oscurare la magnificenza del millenario (ma pagano...) Arco di Traiano.

Sulla sommità del secondo avrebbe dovuto essere collocata una statua del papa ma ci si rese presto conto che la struttura non avrebbe retto al peso; provvisoriamente la statua fu collocata in piazza del plebiscito (dove ancora si trova) in attesa di un consolidamento mai avvenuto.

Ancona: Arco di Traiano

Raggiunto nuovamente il colle del Duomo sotto un cielo finalmente azzurro, ripartiamo alla volta del rione del Passetto dove sorge il monumento ai caduti, la visita alla spiagge sottostanti viene però rimandata ad altra data; dobbiamo ripartire alla volta del Conero.


La breve escursione che oggi abbiamo potuto dedicare ad Ancona ci ha permesso di ammirare le principali attrattive della città marchigiana, ma le potenzialità di questo straordianrio contetso storico sono decisamente molteplici, e tante sono ancora le meraviglie da osservare.

Magari in un prossimo viaggio. 

Video, mappa e GPX dell'escursione

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