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Terre di Confine - Tra Umbria e Marche 2/2

 

LINK ALLA PRIMA PARTE DELL'ITINERARIO

 

Abbandonata la straordinaria e ammaliante Gubbio, soddisfatto della visita approfondita, punto per la via più diretta verso la prossima meta, da lì infatti prende il via (secondo la mia cartina) una ammaliante strada bianca che conduce sul versante opposto situato in terra marchigiana, un itinerario mai effettuato che poi mi consentirebbe di proseguire alla volta di Nocera Umbra.



Gualdo Tadino


Umbra di origine, Romana di adozione sulla trafficata via Flaminia, Gualdo Tadino vanta antiche origini e travagliate situazioni storiche e un nucleo urbano che si dipana dalla principale Piazza Grande, chiusa dalla Cattedrale di San Benedetto e dalla fiancata della chiesa di monumentale di san Francesco, anche se il nucleo originario si identifica con la sovrastante Rocca Flea

Rocca Flea

 

La risposta del gestore del distributore di carburante che mi fa il pieno alla mia domanda sulla percorribilità della strada che, tramite il rifugio Valsorda, dovrebbe condurmi nelle Marche, sembra quella scritta in un copione di un film dell'orrore di serie B, apparentemente impaurito se ne va balbettando cose come "non si può....è pericoloso....ci sono alberi sulla strada....no no"

Ovviamente come in ogni film che si rispetti occorre sempre un temerario (bischero) che di tali avvertimenti se ne freghi e continui a suo rischio e pericolo sconsideratamente per la sconsigliata via, una via che nella risalita montana consente una visita alla antica Rocca.


LA VIA DEL RIFUGIO VALSORDA

La stretta strada che risale il fianco montano mi porta fino in prossimità del rifugio, consentendo ampie visuali sulle vallate sottostanti dove il sole, che fa capolino tra le nuvole, crea suggestivi giochi di luce; qui il nastro di asfalto si interrompe lasciando il posto ad un granelloso bianco sterrato, sulla destra un invitante quanto sconnesso bivio si inerpica verso l'alto rappresentando l'alternativa più lunga al raggiungimento del versante marchigiano, purtroppo (o forse per fortuna) le sconnesse perplessità del benzinaio mi consigliano prudenza indirizzandomi verso quello che, sulla carta, dovrebbe essere il tracciato meno impegnativo. Ma probabilmente quello meno suggestivo. 


Una volta sottrattomi dal estasiante "canto" delle sirene che mi ha piacevolmente soggiogato per un po' di tempo, inizio la seconda parte di questa avventurosa variante che invertendo la pendenza si dimostra più impegnativa rispetto a quanto fino adesso affrontato, lo sterrato particolarmente dissestato e segnato dalle recenti copiose piogge richiede maggiore prudenza, ma sopratutto attenzione dato che una velocità troppo elevata non consente di scorgere e contemporaneamente evitare l'ostacolo, come dimostrano alcune buche affrontate con troppa veemenza.

Abbazia di s. Biagio in Caprile

Di nuovo con le ruote sull' asfalto e sotto la bandiera delle Marche, mi dirigo verso sud seguendo da vicino lo spartiacque appena superato che segna il confine con l'Umbria, pochi chilometri più avanti sarà il passo Cornello a reintrodurmi nella regione di provenienza.

Passo Cornello 813 mt

Difficile stabile se sia la coltre nuvolosa a diradarsi finalmente oppure sia merito del vagare che mi ha portato oltre il confine tra grigio e azzurro, quello che conta è che davanti a me si apre un paesaggio dai colori autunnali sempre più esaltati dalla gioconda luce solare che si fa spazio tra le nubi, un azzurro quello del cielo che di certo mi accompagnerà almeno fino alla prossima meta.

NOCERA UMBRA

La visita dedicata alla piccola cittadina di Nocera Umbra è relativamente breve, ho una ultima meta precisa in mente e non è mia intenzione mancare stavolta ad un appuntamento più volte rimandato, il suo approfondimento infatti è praticamente lo stimolo principale di questa improvvisata uscita.

Antica cittadina di Umbra fondazione segue il florido destino di tutte quelle città situate nei pressi delle strade Consolari Romane, in seguito alle incursioni Barbariche il nucleo cittadino verrà spostato sul colle dove si evolverà in epoca medievale e dove ancora oggi risulta visibile.


Progressivamente impoveritosi torna ad espandersi dopo la fine della 2a Guerra Mondiale alla quale pagherà un consistente tributo in termini di vite umane, il terremoto del 1997 segna profondamente Nocera Umbra, un evento le cui gravi conseguenze ad oggi (2010) non sono ancora state sanate; tristemente dopo 13 anni........ 


Con la visita alla fortezza e alla chiesa di san Francesco termina l'escursione dedicata a queste antiche e malconce vie, il tempo di rimettere casco e giubbotto e sono di nuovo in strada, emozionato per la prossima intensa visita che concluderà in degna maniera questo suggestivo viaggio sospeso tra Umbria e Marche che vede però la verde regione del centro Italia protagonista principale

Spello

Porta Consolare

Il meteo in questo finale di giornata volge decisamente al bello, è un cielo sempre più azzurro quello che contrasta le ombre che progressivamente si allungano sulle arcaiche strade protette dalle incombenti mura medievali.

Chiesa di santa Maria Maggiore e chiesa di sant'Andrea



Palazzo Urbani e Palazzo Comunale

Risalire le oblique strade, teatro a fine giugno della celebre ed incantevole infiorata, è fonte di continua suggestione; moderatamente animate e poco asfissiate dal turismo in questo periodo si lasciano piacevolmente percorrere in una atmosfera rilassante e quasi protettiva.

La ricchezza quasi infinita delle testimonianze storico/artistiche dimostrano ampiamente le antichissime origini e la importanza ed il prestigio che la cittadina ha rivestito nel corso della lunga storia iniziata probabilmente con la fondazione ad opera delle popolazioni Umbre.

Santa Maria di Vallegloria

Porta dell'Arce

Chiesa di san Severino

Belvedere

La mia risalita si conclude al Belvedere, splendida terrazza sulla vallata sottostante e sulle ben visibili bellezze della vicina Assisi, piacevole sostare riscaldati dai raggi del sole mentre le poche persone presenti in silenzio si lasciano cullare dalla stessa magia, siano esse turisti o anziane native assorte nei loro profondi pensieri.

Torri di Properzio e Porta venere


La mia lenta discesa segue quella del fulgido astro solare che scende implacabilmente sulla linea dell'orizzonte, quando riprendo il mio viaggio gli ultimi raggi si spengono rossastri sulle vette più alte della catena appenninica dopo avere carezzato i profili cittadini e le rotondità del monte Subasio



Mappa e GPX dell'itinerario

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