Siamo in Toscana, in una delle tante variabili territoriali che regalano magia ed emozioni; persi su strade che carezzano dolci ondulazioni collinari di cui è questa regione è estremamente ricca.
Colline sulle quali corrono in geometrica contrapposizione alle rotondità naturali, i preziosi filari delle viti, anch'essi onnipresenti nella Etrusca culla.
Il più celebre di questi contesti paesaggistici e vinicoli è sicuramente il Chianti; un territorio, quello vero, quello del Gallo Nero, compreso tra
tra le città di Firenze e Siena e tra Cavriglia e Poggibonsi che ruota attorno ad un cuore rappresentato da borghi come Castellina e Radda in Chianti, comprendendo anche i comuni di Greve e Gaiole in Chianti, Tavarnelle e San Casciano Val di Pesa, Castelnuovo Berardenga, Barberino Vald'Elsa e parte di quello di Poggibonsi.
Ma oltre al Chianti identificato con il logo del Gallo Nero, ne esistono altri che, per condizioni similari e confinanti, per editto Mediceo o per "comodità", si identificano con lo stesso nome seguito dalla zona di produzione, come per esempio il Chianti dei Colli Aretini, dei colli Fiorentini, delle Colline Pisane e di Montespertoli ed infine, quello del Chianti Rufina, terreno della nostra odierna escursione.
Escursione che oggi inizia per motivi meno "nobili" di quelli suscitati dalla voglia di esplorare nuovi territori o di ammirare quelli conosciuti sotto una diversa luce, quello che oggi ci porta a risalire le pendici collinari è più una voglia di... schiacciata ripiena!!
È infatti il Passo della Consuma, tortuoso valico che collega il Valdarno al Casentino, la nostra primaria meta, decisi ad apprezzare ancora una volta le celebri schiacciate ripiene per le quali la Consuma è famosa.
Una volta sazi della toscana bontà ci dedichiamo, durante la discesa per lo stesso versante valdarnese, alla nostra attività principale ovvero alla ricerca di nuove emozioni, oggi seguendo le strade secondarie e i colori di una natura che si prepara al letargo invernale ma che ancora non sono la loro massimo splendore.
Un percorso che vede alternarsi strette strade asfaltate e sterrati compatti e facilmente percorribili, in una estensione chilometrica davvero ridotta ma che regala infine emozioni racchiuse nelle mille sfaccettature di un paradiso e che impone una sosta dietro l'altra.
Persi nella meraviglia, nel tepore di un autunno che ancora resiste al freddo sospiro invernale, e cullati da un silenzio quasi assoluto, rotto solo saltuariamente dagli ultimi preparativi dei superstii insetti alla ormai prossima stagione.
Il Castello Nipozzano Frescobaldi
Sorveglia queste colline e la vicina Firenze fino dall'anno 1000 questo suggestivo castello di proprietà della famiglia Frescobaldi e produttore di vino fin dal rinascimento, come testimoniano abituali acquirenti come Donatello e Michelozzo Michelozzi; ed oggi, grazie alla giornata davvero unica, alla pace che vi si respira e al contesto circostante, ci regala una emozione davvero intensa, che preferiamo lasciare descrivere alle immagini piuttosto che alle parole.
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