
Castiglion Fiorentino è uno dei gioielli della Valdichiana, antica valle che si snoda tra le province di Arezzo e Siena in Toscana e quelle di Perugia e Terni in Umbria; antica in quanto protagonista come Valle del Clanis di fatti imporranti della storia, a partire da quella Etrusca per la quale significava sostentamento grazie alla sua rigogliosità, e poi quella Romana che continuò ad approvvigionarsi a quello che in età imperiale era il più importante granaio di Roma, per arrivare a quella medievale che, a causa di alcune dighe che sbarrarono il fiume Clanis, vide l’impaludamento della Valle e il suo progressivo divenire un malsano acquitrino.
La bonifica della palude malarica inizia nel XIV grazie ai Fiorentini, ma terminerà solamente alla fine del XIX secolo; 5 secoli di malaria per un errore stupido…
Tornando ai giorni nostri, dato che maggiori informazioni le potrete trovare nella sezione dedicata alla Valdichiana del sito, ci dedichiamo alla esplorazione di questo antico e suggestivo borgo della provincia di Arezzo, sottovalutato come altri villaggi della Valdichiana a causa di ingombranti vicini come quelli della ben più considerata Valdorcia e della sua collocazione, su una direttrice che da Arezzo conduce a Cortona e alle sponde del lago Trasimeno che porta ad ignorare quello che lungo tale via si può trovare.

Territorio abitato sin dalla notte dei tempi, grazie anche e soprattutto alla fertilità regalata dal passaggio del Clanis, diviene in epoca Etrusca un importante crocevia tra le lucumonie di Arezzo e Cortona, in quanto rilevante snodo commerciale; è in questo periodo che nasce il primo nucleo urbano arroccato sulla vetta del colle del Cassero, con un centro storico che trova le sue radici più remote già nell’VIII secolo a.C., come attestano i rinvenimenti archeologici che sottolineano anche una continuità abitativa attraverso i millenni.
Il successivi periodo di dominazione Romana non modifica l’importanza del territorio che si apre ai piedi della rocca che ospita il borgo, che resta un importante nodo per le comunicazioni stradali ma anche fluviali, dato che il Clanis era, in quel tempo, navigabile.
La fertilità del territorio viene sfruttata anche da Roma, la valle del Clanis sarà per l’Impero un importante granaio; per questo motivo, per la opposizione delle città lungo l’Arno, come Firenze e per la suddetta navigabilità, il progetto di deviazione delle acqua del Clanis nell'Arno, nel tentativo di limitare le piene del Tevere, non verrà mai messo in opera in epoca romana.
La caduta dell’impero ed i secoli che ne seguirono relegano il borgo in un limbo difficile da interpretare storicamente per quanto riguarda il periodo altomedievale (476 d.C. caduta impero Romano - anno 1000), i reperti rinvenuti durante gli scavi archeologici suggeriscono una presenza longobarda in quello che era il granaio di Etruschi e Romani.
Chiesa di san francesco - XII sec.
La denominazione di “Castiglione” non appare prima del X secolo, quando la zona risulta sotto il controllo della potente diocesi di Arezzo, il turbolento periodo che ne segue, durante il quale numerosi contendenti competono per il dominio sul territorio in un continuo ribaltamento di fronti e alleanze, la vede libero comune nel XII secolo ma sotto la continua minaccia delle vicine Firenze e Perugia in progressiva espansione militare.
A seguito della sconfitta Aretina nella battaglia di Campaldino la città divenne Fiorentina, fino a quando, nel 1303 venne riconquistata da Arezzo alleata di Siena.
Divenuta Castiglion Aretino (immaginiamoci quindi cosa sarebbe successo dopo, conoscendo i Toscani) conosce una prima espansione urbanistica imposta dal signore di Arezzo Guido Tarlati, la tipica instabilità che segue la morte del Tarlati vede la temporanea cessione a Firenze del castello che nel 1344 viene occupato da Perugia, assumendo (ovviamente) il nome di Castiglion Perugino!
Palazzo Comunale - XIV sec.

Devastata dalla epidemia di peste del 1348 diviene parte dello Stato Pontificio a seguito di una sommossa popolare contro il dominio di Perugia; nel 1384 torna definitivamente sotto il controllo della città del Giglio, assumendo il definitivo nome di Castiglion Fiorentino.
Il 1384 è un anno fondamentale per l’espansione di Firenze nel territorio Toscano, in questo stesso anno infatti acquisisce la città di Arezzo ponendola per sempre sotto il suo controllo (cioè fino al 1859, quando Leopoldo II di Lorena abbandona la città di Firenze e il Granducato di Toscana, segnando la fine del loro regno, l’anno successivo il Granducato cessa di esistere diventando parte del Regno di Sardegna, futuro Regno d’Italia)
Le Logge Vasariane - XVI sec.
Dal governo Mediceo si passa, nel 1756, a quello dei Lorena, durante il quale proseguono i lavori di bonifica iniziati dai Medici, nell’intento di valorizzare le zone paludose (interventi in tal senso si hanno anche in Maremma, come ricorda la Pineta Granducale all’interno del parco Naturale della Maremma, e la Casa Rossa Ximens all’interno della riserva naturale Diaccia Botrona nei pressi di Castiglione della Pescaia); la riorganizzazione del territorio inoltre, vede l’annessione al Comune di Castiglion Fiorentino dei comuni di Montecchio Vesponi, Mammi e della Montanina, consolidando così l’assetto territoriale.
L’arrivo in Italia di Napoleone con le sue truppe vide la temporanea interruzione del controllo Granducale su Castiglion Fiorentino (1800-1814), la vicina Arezzo riuscirà invece a cacciare i Francesi grazie ad importanti moti di ribellione.
Con la restaurazione ed il ritorno dei Lorena sia arrivò finalmente alla fine dei lavori di bonifica della Valdichiana, anche se per la scrivere la parola fine si dovrà attendere l’inizio del XX secolo.
Degno di nota l’episodio che vede la cittadina tappa di ristoro per Garibaldi e sue truppe il 21 giugno 1849.
Il Cassero/Casseretto - XI/XIV sec.
L’annessione a Regno d’Italia avviene nel 1860; il secondo conflitto mondiale segnò profondamente il territorio con il passaggio del fronte bellico e pesanti bombardamenti che uccisero centinaia di persone innocenti e devastando il centro storico
Particolarmente tragico fu il raid alleato del 19 dicembre 1943, che causò la morte di settantuno civili, segnando una delle pagine più dolorose della storia di Castiglion Fiorentino.
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