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San Giovanni Valdarno - Castello Fiorentino

A.D. 1296; Firenze non ancora Signoria decide di espandere il suo controllo anche sulle terre del Valdarno Superiore tramite la costruzione di alcuni presidi militari; tra questi uno dei più importanti diverrà Castel San Giovanni.

Il castello resta importante opera difensiva (tra alterne fortune) fino all'inizio del 1500 quando lo stabilizzarsi della situazione politica e militare porta ad un lungo periodo di pace che renderà inutili le mura e le fortificazioni che da questo momento saranno oggetto di semplici interventi di manutenzione.

Il paese diverrà sempre più economicamente importante con il passare dei secoli, fino all'"affronto" del 1848 quando passerà alla provincia di Arezzo tra le proteste (inutili) della popolazione. 

Ma il Marzocco indomito, sorregge il Giglio e guarda a Firenze...

San Giovanni non è solo storia, è anche arte e cultura; il suo centro storico è un gioiello architettonico in cui alcuni riconoscono la fonte di ispirazione del celebre dipinto "La Città Ideale" di autore ignoto conservato ad Urbino.

 

Ed è questo bellissimo centro storico che ha visto i natali di Tommaso di ser Giovanni di Mone Cassai, meglio conosciuto con il nome di Masaccio, pilastro dell'arte pittorica del periodo (e di quello successiva) grazie alle sue realizzazioni che utilizzano la prospettiva donando una tridimensionalità, fino ad allora sconosciuta, alle opere pittoriche. In soli 26 anni di vita.

Ma cosa si può davvero dire,oltre alle doverose citazioni storiche, di questa poco conosciuta cittadina Toscana che chiama con il nome di Cavour una delle sue piazze principali dove campeggia la statua di Garibaldi? Ecco, di questo antico Castello Fiorentino si può dire molto, e se ne può dire solo bene.

Piazza Cavour


Palazzo Pretorio o Palazzo di Arnolfo

San giovanni Valdarno è una piccola perla Toscana che sconta diverse negatività che le negano il giusto riconoscimento turistico, principalmente il suo essere ubicata in una operosa vallata lungo trafficate vie di comunicazione e commerciali che fanno si che in queste zone o ci si passa o ci si vive; e spesso ci si passa turisticamente per recarsi altrove, data l'infinita varietà di attrattive che la zona offre.

Ma per chi cerca qualcosa di meno celebre e ha voglia di conoscere angoli nascosti del Granducato, questo paese diviso dal fiume Arno rappresenta davvero una occasione, grazie alla suo posto nella storia suggestivamente rappresentato da un centro storico di rara bellezza ed armonia con le sue piazze e le sue chiese che gravitano intorno al duecentesco e straordinario Palazzo di Arnolfo, un tempo simbolo del potere e della ricchezza.

E' il Vasari a citare il celebre Arnolfo di Cambio come progettista del Palazzo che prende il suo nome; edificato nel XIII secolo attraverserà i secoli sopportando diversi rimaneggiamenti ed ampliamenti ma senza mai perdere la sua archittettonica bellezza riportata ad antico splendore grazie agli ultimi restauri. In origine la somiglianza del Palazzo d'Arnolfo con Palazzo Vecchio a Firenze era così evidente da far si che san Giovanni venisse riconosciuta con l'appellativo di Piccola Firenze.

Straordinaria caratterizzazione viene infine conferita al palazzo dalla presenza dei 250 stemmi dei vicariati della città; alcuni di essi opera della scuola Robbiana,  celebre famiglia fiorentina che per secoli realizzò meravigliose opere conosciute come Terrecotte Policrome Invetriate; tecnica inventata da Luca dell Robbia all'inizio del XV secolo



Basilica di santa Maria delle Grazie

Attorno al Palazzo di Arnolfo (detto "i'Comune" dai sangiovannesi) gravitano alcune antiche chiese affacciate sulle due piazze che si aprono specularmente opposte al palazzo dell'antico potere.

La Basilica, certamente quella più importante della cittadina, fu edificata nel 1484 per contenere l'immagine della Madonna responsabile, secondo la fede, del "miracolo di Monna Tancia", 75 enne valdarnese che durante l'epidemia di peste del 1479 riusci ad allattare al seno un infante di 3 mesi dopo avere invocato la suddetta immagine sacra.  

Purtroppo il tempo e l'incuria non sono stati clementi con la Basilica di Santa Maria delle Grazie che ha visto il completo restauro della facciata verso la fine del XIX secolo.  


Della Robbia

Tra le varie attrattive artistiche rintracciabili a San Giovanni Valdarno non possiamo non citare le opere di scuola Robbiana che adornano Basilica e Palazzo d'Arnolfo


Palazzaccio e Chiesa di san Lorenzo

Sulla piazza Masaccio oltre alla Basilica e Palazzo di Arnolfo, si affacciano, anche due altre importanti architetture storiche:

Il Palazzaccio risalente al XIV secolo e rimaneggiato in periodo tardo rinascimentale, deve il suo nome probabilmente a fatti di sangue accaduti all'interno delle sue mura;  La chiesa di san Lorenzo risalente allo stesso periodo ma più volte modificata contiene affreschi del fratello di Masaccio, Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia, e un cadavere murato (rinvenuto nel 1780) ancora oggi visibile in una nicchia.

La "Via Maestra"  (Corso Italia)

E' il luogo di ritrovo dei Sangiovannesi, che lo si chiami "I' Corso" o "Viamaestra" poco importa, tutte le generazioni si ritrovano (o si ritrovavano) lungo l'asse principale del paese che arriva da Firenze, passa davanti a Palazzo d'Arnolfo e si perde verso Arezzo.

Salotto cittadino, accoglie lo struscio paesano la domenica mattina, in attesa del pranzo in famiglia acquistando pasticcini nelle diverse pasticcerie, e la sera in attesa della cena, tra aperitivi e chiacchiere tra amici.

Il sabato mattina invece diventa teatro del mercato settimanale, uno dei più celebri e affollati della vallata.

Purtroppo anche la via principale di san Giovanni Valdarno  non sfugge all'abbandono progressivo 


da parte della popolazione che affligge buona parte dei centri urbani, soprattutto quelli più piccoli;  generazione dopo generazione, sembra preferire altre attività a quella di ritrovo sociale fisico lungo l'asse cittadino, condizione questa che ha portato anche alla progressiva chiusura dei vari bar e chioschi che adornavano i polmoni verdi della città disposti lungo l'Arno o che da esso partono per ricongiungersi al centro.

Quello che nel secolo scorso era il gremitissimo punto di ritrovo dei sangiovannesi, ma non solo, oggi si rivela tristemente poco frequentato, tristemente soprattutto per chi ne ricorda i passati fasti.

Pieve di san Giovanni Battista

La chiesa intitolata al santo che da il nome al paese (e che è anche il patrono di Firenze)  risale al XV secolo e, come per altre chiese del paese, viene più volte ristrutturata e modificata nel corso dei secoli; a fianco della chiesa era presente fino all'inizio del secolo scorso, una delle porte di ingresso all'antico castello che fu poi demolita.


Enogastronomia

Questo storico borgo ha anche un tradizione enogastronomica, ovviamente, relativamente alla quale dobbiamo in primis evidenziare il celebre Stufato alla Sangiovannese, coperto da antica e segreta ricetta e che solo tra queste antiche mura, e da nessun altra parte, viene cucinato; degna di nota anche la Tarese, presidio Slow Food,  variabile indigena della pancetta prodotta da bestiame allevato in zona.

Enologicamente San Giovanni Valdarno sembrerebbe non essere particolarmente  significativo data la scarsità di territorio di comunale dominio non edificato se non fosse per le probabili origini del Sangiovese, uno dei più noti e pregiati vitigni Italiani; che a san giovanni veniva coltivato e vinifcato per poi arrivare sulle tavole fiorentine. Anche i Romagnoli ne rivendicano la paternità, ma la quasi certezza che anche gli Etruschi che popolavano le vicine colline del Chianti conoscessero la bontà di tale vitigno fa decisamente pendere la bilancia a favore dell'antico castello Fiorentino

Ma questa notturna visita non può risultare esaustiva, le ricchezze nascoste in questa piccola ma intensa testimonianza di lungo ed importante periodo storico e artistico sono molte, ed in grado di soddisfare le esigenze di un visitatore diverso da quello che affolla le località più rinomate di questa prodiga regione. Un visitatore che ha più a cuore la crescita culturale e la conoscenza invece della necessità di affliggere con noiosi selfie l'annoiata cerchia di amici e famigliari. 

I Dintorni

Non è finita qui; San Giovanni Valdarno è al centro di una zona ricca di perle nascoste, siano esse naturali, storiche o architettoniche o gastronimche ; sono diversi infatti i piccoli borghi da visitare nei dintorni, così come molte sono le attrattive naturali come le celebri Balze del Valdarno o le pendici della catena del Pratomagno che divide il Valdarno dal Casentino, per non parlare delle testimonianze storiche come la Pieve di san Pietro a Gropina risalente al VIII secolo. 

E che presto vi faremo virtualmente visitare!

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Commenti: 4
  • #1

    Stefy (martedì, 12 novembre 2019 18:25)

    Stupenda descrizione ...

  • #2

    Michela Martini (sabato, 16 novembre 2019 20:48)

    Belle le foto e accurate le descrizioni, da aggiungere però i tre musei dells città: museo della basilica di s.Maria delle Grazie con l’Annunciazione del Beato Angelico, il Museo delle Terre Nuove e Casa Masaccio! Grazie!

  • #3

    Ali Per Viaggiare (domenica, 17 novembre 2019 08:03)

    Grazie Michela, aggiungeremo sicuramente le descrizioni dei tre musei insieme alle relative foto, nel prossimo report dedicato a san Giovanni, non abbiamo ancora finito!! ;-)

  • #4

    Sauro Minghi (mercoledì, 11 dicembre 2019 08:39)

    Complimenti per la descrizione e in particolare per le foto!!!


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