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1a Motovacanza - Giorno 2

NOCERA UMBRA - COLFIORITO - CASTELLUCCIO DI NORCIA - MONTEMONACO

 

Secondo giorno di viaggio che ci vede in movimento di buon mattino; sole splendente e temperature che  in questa parte di Appennino tendono ad essere più sopportabili. L’altopiano di Colfiorito, patria dell’omonima Patata Rossa,  è il primo punto di interesse della giornata, nonché primo passo affrontato; il carnet di lady Hawke si dota così di una nuova conquista. Attraversiamo l’altopiano “ferito” dal passaggio della superstrada inaugurata, nel tratto che offende il parco, nel 2016. Superato il Colfiorito si entra in un territorio tra i più belli e suggestivi d’Italia che culmina con il magico altopiano racchiuso dai Monti Sibillini.

Valico di Colfiorito 826 mt


Pieve Torina

Purtroppo la zona, devastata dal sisma del 2016, è ancora in attesa di interventi che tardano (tardano..) ad arrivare; la popolazione dopo tre anni vive ancora in abitazioni di fortuna.

Pieve Torina è la porta di accesso al contesto Sibillino ma anche al dramma che hanno vissuto, e stanno vivendo, gli abitanti del luogo.

Quasi doverosa la piacevole sosta colazione al bar/container situato in quella che oggi sembra essere la piazza principale del paese, siamo convinti che questo sia il metodo migliore per aiutarli a ripartire. 

I soldi che in questi giorni utilizzeremo per godere dei servizi e della gastronomia locale certamente serviranno a qualcosa, e di fatto arrivano!


Il video dal Colfiorito a Visso...



Visso

Visso è un altro pugno nello stomaco, la città è ancora zona rossa e non è consentito l'ingresso, anche qui in tre anni poco e niente è stato fatto per tentare di riportare questo gioiello dei Sibillini (e d'Italia) al suo antico splendore. 

Impossibile comprendere come sia possibile che un paese resti indifferente alla distruzione delle proprie ricchezze culturali ma anche turistiche.

Ci vantiamo di nobili discendenze storiche, ma assomigliamo sempre di più all'anello mancante dell'evoluzione, quella tra scimmia e uomo. 

La sosta in quel che resta di Visso è breve, con il dolore nel cuore riprendiamo il nostro cammino verso gli altopiani racchiusi dei Monti Sibillini


SP 136 del "Piano Perduto"

Si apre, non si apre, è aperta, no è chiusa, boh.

Questa in sintesi la storia post-terremotro della strada che da Castelsantangelo sul Nera (raso al suolo dal sisma) porta alla forca di Gualdo ed introduce ai piani dei Sibillini.

Oggi per fortuna la strada è aperta, (avevamo prudentemente verificato la cosa prima di partire), a senso unico alternato e solo per il mese di agosto;  i lavori sono a ancora in corso e non si sa quando finiranno.

Arrivare nuovamente alla Forca dopo tanto tempo è una emozione davvero intensa, una conquista, l'ennesima in questo viaggio straordinario.

(In data 12/04/2020, mentre stò scrivendo questo report, la strada risulta chiusa.)

 

Forca di Gualdo 1496 mt


Il Piano Perduto

LA LEGGENDA DEL PIANO PERDUTO

Grazie al Valico di Gualdo è possibile, risalendo da Castelsantangelo sul Nera, presentarsi da nord al cospetto del primo dei quattro piani  che deve il suo nome ad un episodio cruento sospeso tra storia e leggenda. Il 22 luglio 1522 Visso e le sue alleate Guaita Montanea (Castelsantangelo) e Guaita Uxitae (Ussita) diedero luogo ad una battaglia destinata ad entrare nella leggenda, saranno infatti 600 eroi a sconfiggere gli oltre 6000 soldati messi in campo dalla rivale Norcia dominante la conca sibillina dal suo avamposto a Castelluccio.

Verità e fantasia si intrecciano nella descrizione di questo fatto certamente avvenuto, probabilmente con altre forze in campo, che mise fine (almeno temporaneamente) a secolari scaramucce tra confinanti.

Cronista dello scontro il poeta pastore Berrettaccia di Vallinfante con il poema parimenti leggendario scritto nel XVII sec e cosi cominciante:  

 

Giorno gualdese da bisogno mosso Di Cànetra nel bosco taglia un legno:Di Norcia il guardian gli corre addosso, Ma il bravo Giorro lo fa stare a segno: Ogni norcin da questo fatto scosso D' armarsi contro Visso fa disegno: Norcia che ha più di forze vincer crede, Ma vince Visso che nei santi ha fede

 

e del quale non è semplice trovare ulteriori tracce se non in loco.


Il video del percorso da Visso a Castelluccio



Castelluccio di Norcia


Pausa Pranzo

AGRITURISMO LOCANDA DE' SENARI 

 

La parte di Castelluccio dichiarata inagibile e denominata "Zona Rossa" è stata finalmente ridotta, consentendo ad alcune strutture gastronomiche di poter riprendere la propria attività; sul perché sia servito tutto questo tempo per togliere delle macerie (una parte) e mettere in relativa sicurezza la zona sarebbe interessante interrogarsi, per non avere nessun tipo di risposta. 

Trovare un tavolo alla Locanda de' Senari è un colpo di fortuna, data la presenza di numerosi turisti; inutile però sperare di ottenere un tavolo all'esterno. 

Ottimo, abbondante, con un servizio eccellente e piacevolmente frizzante e con il giusto rapporto qualità prezzo, questo in estrema sintesi il nostro giudizio! 

Castelluccio è una ferita aperta, da tre anni, una ferita che non è solo dei Castellucciani, ma di tutti gli italiani; e della loro indifferenza.

Una indifferenza che nel 2020 risulterà drammaticamente più evidente al paese, quando la frase "non ci dimenticheremo di voi" suonerà come un epitaffio, ma c'era tutto il tempo necessario per rimediare.

Per cambiare, Prima che fosse troppo tardi.

Difficile non "sentire" il dolore degli abitanti di un borgo che non esiste più e che per anni ha significato molto per noi e per le nostre escursioni estive ed invernali in questo magico angolo di paradiso.

Così come è difficile non andare con la mente a tutte quelle volte che Castelluccio ci ha accolto ed emozionato, straordinaria terrazza su di un contesto naturale unico in ogni stagione e ad ogni ora del giorno.

Come abbiamo potuto constatare di persona.


Il video del percorso da  Castelluccio a Montemonaco




Sella di Monte Ventosola  1521 mt

Risaliamo fino alla sella di monte Ventosola, quella che collega il Piano Grande a Norcia, o al passaggio delle Forche canapine; da qui si può osservare il meraviglioso Piano e la corona dei Monti Sibillini fino al colle che ospita Castelluccio di Norcia.

La logica avrebbe voluto un "ospitava Castelluccio", ma questo borgo è stato, è e sarà il guardiano dei Piani, anche se la miseria umana farà di tutto per evitarne la ricostruzione.  

Dalla "terrazza" ridiscendiamo sul Piano Grande, una sosta dissetante in un chiosco a metà della strada che taglia il Piano Grande, interrompe per poco tempo il viaggio verso la nuova metà.

Al primo bivio prenderemo a destra, verso la Forca di Presta, suggestiva porta al versante est dei Sibillini.

Forca di Presta 1550 mt



Superato il valico di Forca di presta, iniziamo la discesa sul versante est dei Monti Sibillini, direzione Montemonaco dove pernotteremo e, soprattutto, ceneremo.

La struttura individuata è l' Albergo ristorante MONTI AZZURRI che ho già avuto modo di apprezzare nelle mia uscita in solitaria di primavera, prenotata all'ultimo momento dato che non sapevo con certezza dove saremmo arrivati sul far della sera. 

Lady Hawke supera tutte le aspettative dato che la migliore situazione ipotizzabile era proprio legata all'arrivo a Montemonaco.

Montemonaco



L'accoglienza riservataci dal personale dell'hotel a gestione famigliare è straordinaria, cosi come piacevolissimo sarà il soggiorno, culminato con la gustosissima cena.

Una breve passeggiata per digerire ed apprezzare il borgo deserto con le luci della sera, in lontananza si riescono ad apprezzare anche le luci delle città costiere.  


Il percorso da noi effettuato, che risale da Castelsantangelo sul Nera risale a Castelluccio passando dal Piano Perduto, potrebbe in alcuni casi risultare inagibile a causa delle chiusure imprevedibili della strada, per lavori ed ordinanze più o meno logiche.

Il tutto, ovviamente, come conseguenza del terremoto che ha devastato la zona nell'agosto del 2016.

Consigliamo quindi di informarsi prima relativamente alle aperture per non trovarsi di fronte a chiusure e dover poi perdere tempo per tornare indietro.


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