Quando hai un solo giorno a disposizione e hai praticamente visto tutto quello che c'è da vedere nei dintorni, e non hai voglia di lunghi trasferimenti autostradali è difficile, se non impossibile, trovare una destinazione che ti faccia trovare la voglia di partire.
E vivere nella pianura padana non aiuta, dato che anche per trovare due curve e qualche rilassante collina occorre fare molti chilometri oppure incastrarsi in code chilometriche.
Lontane purtroppo le natie strade Toscane, quando anche poche ore a disposizione si trasformavano in goduriose uscite, magari con l'aggiunta di un piatto di affettati ... Ma alla fine, proprio quando avevo perso le speranze, e stavo per rinunciare, ecco l'illuminazione: Il Passo del Baremone, sterrato valico sul versante bresciano del lago di Iseo che, inspiegabilmente, manca al mio palmares.
Santuario della Madonna della corona
Il Santuario della Madonna della Corona è sicuramente una attrattiva da visitare, lo abbiamo fatto in passato, ma non lo faremo quindi oggi, oltretutto perché non abbiamo tempo a disposizione; vi lasciamo comunque la visione del video realizzato in quella occasione per valutare se la sosta può valere la pena, dato che il suggestivo santuario si trova lungo la strada subito dopo l'abitato di Spiazzi.
La deviazione richiede almeno un oretta, dato che dal parcheggio alla chiesa occorre camminare per un circa un chilometro in una discesa, che si trasformerà al rientro in una salita, e che la visita richiede almeno una mezz'ora.
SP8 E SP3 Del Monte Baldo
Il Tratto di strada che da Spiazzi arriva fino a Brentonico, zigzagando tra Veneto e Trentino, è quello che in gergo personale toscano/motociclistico posso definire come "Baloccatoio".
(Balocco in toscano si traduce in giocattolo ma anche in gioco)
La SP8 che poi si tramuta in SP3 è molto divertente da guidare e consente inoltre di godere di panorami davvero suggestivi ed emozionanti, soprattutto in giornate come questa, quando è il cielo azzurro a scortare il nostro incedere.
Una sorpresa invece risguarda la densità turistica davvero anomala per il periodo di fine settembre ed il giorno infrasettimanale; numerosi gli escursionisti, i motociclisti e i ciclisti di teutonica origine, anche i mezzi targati Italia sono in larga parte noleggiati da estasiati tedeschi.
Valvestino
Superato con fatica quello che non esito a definire "uno dei territori più inospitali del pianeta", ovvero il caotico e trafficato Lago di Garda sulla sua sponda occidentale, torniamo a divertirci risalendo la aspra e suggestiva Valvestino, partendo dal borgo di Gargnano bagnato dalle acque del lago, sulla SP9 che da subito dimostra di che pasta è fatta.
DIVERTIMENTO!!!
Passo san Rocco 941 mt
Raggiunto il passo di san rocco iniziamo la discesa verso il lago di Idro, ma improvvisamente in un tornante notiamo per caso l'indicazione che riporta "Passo Cavallino della Fobbia", pochi secondi di indecisione e la direzione è presa, impossibile resistere ad un nuovo passo da superare.
Di fatto la strada si allunga, stretta e sconnessa, sulle pendici montane nascosta tra i boschi senza particolari emozioni tranne quella regalata dal solitario santuario che letteralmente attraversiamo per proseguire sulla strada, l'effetto dalla parte opposta, quello della facciata è davvero particolare dato che la strada, ad una prima occhiata, non sembra avere sfondo.
Passo Cavallino della Fobbia 1060 mt
Passo Baremone 1450 mt
Il passo del Baremone è una di quelle lacune che fai fatica a spiegarti, più volte transitati da queste parti non abbiamo mai focalizzato la necessità di superarlo per ammirarne il panorama;
Probabilmente il tutto nasce da un equivoco ovvero dall'avere considerato, tantissimi anni fa, lo stesso passo come parte integrante della salita al passo Maniva da Bagolino.
Ma lo sbaglio fui chiarito subito dopo, quindi resta in parte il mistero di questo passo più volte sfiorato ma mai affrontato.
Oggi però questa mancanza si rivela una risorsa, come se avessimo messo "da parte" il Baremone per un futuro bisogno; il giorno in cui non avremmo avuto nuove mete che potevano servire da stimolo per una escursione giornaliera.
Detto ciò, possiamo quindi affermare che il passo del Baremone ha pienamente soddisfatto le nostre aspettative, anzi le ha ampiamente superate; stretto, tortuoso, selvaggio, aspro, e in alcuni tratti malamente sterrato ci ha regalato intense emozioni e sensazioni, ad iniziare dagli strapiombi al lato della strada protetti da inutili, se non pericolosi, paletti in ferro arrugginito.
Per apprezzare il passaggio vi consigliamo la visione del VIDEO DEDICATO AL PASSO DEL BAREMONE che potere trovare a fine report (quando sarà pubblicato)
Passo Maniva 1664 mt
Sosta tecnica alla baita situata sul passo del Maniva, occorre reintegrare almeno i liquidi dato che oggi non ci siamo concessi soste di nessun tipo che non fossero quelle fotografiche, per poi affrontare con decisione il facile sterrato che conduce al passo Crocedomini.
La KTM scorre decisa sulle ondulazioni scavate dall'acqua regalando anche qualche divertente "fuoriprogramma"; il tutto comunque senza perdere di vista la sicurezza e il panorama circostante, adornato di colori ormai autunnali intensificati dalla luce di un sole ormai nella fase discendente della giornata.
Passo Crocedomini 1892 mt
Arriva il momento di invertire la rotta, il tempo a nostra disposizione, considerando il rientro, è quasi scaduto, ultima foto di rito sul passo Crocedomini ormai quasi deserto, per poi imboccare la discesa verso valle e il lago di Iseo.
Rientro non particolarmente tranquillo, data la "classica" coda da rientro serale che ci accompagna fino quasi a casa, ma questo era ovviamente in programma data la giornata infrasettimanale, quello che è importante però è che le emozioni che oggi abbiamo vissuto hanno stampato sul nostro volto un sorriso indelebile, e che nessuno, in questo momento può cancellare.
Imprevista, straordinaria, meravigliosa escursione:
cibo per l'anima.
Scrivi commento