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Sabbioneta - la Città ideale

Il nome della città deriverebbe da “sabbia”, quella lasciata dal Po e dall’Oglio, sabbia sulla quale Vespasiano Gonzaga volle edificare, nel XIV secolo la sua “Città Ideale”

Ma Sabbioneta nasce come insediamento romano per poi crescere e modificarsi nelle successive epoche, per mano Bizantina, Carolingia, ed il medioevo del vescovo di Parma.

Ed è infine nel 1273 che il borgo diventa possesso dei Gonzaga, i Marchesi di Mantova.

E a partire dal 1556 che Vespasiano Gonzaga inizia la metamorfosi di Sabbioneta, che la trasformerà in una città a misura d’uomo, il Rinascimento che sorge nel nulla, laddove c'era solo palude e malaria, incastonato tra le rive dell’Oglio e del Po.

La Città Ideale, una piccola Roma destinata a placare la mancanza della Città Eterna, una magnificenza che si congelerà con morte di Vespasiano, cosi come la stessa spinta rinascimentale. Sabbioneta e le sue strade vuote.

Fino ai giorni nostri, e alla consacrazione come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO del 2008, insieme a Mantova



Galleria degli Antichi


Il Palazzo del Giardino

La villa del principe, il luogo dove Vespasiano amava ritirarsi dalle fatiche dagli impegni di governo; fu costruito ad iniziare dal 1579 per essere poi terminato nel 1588 con la pittura dei muri esterni con motivi in finto marmo oggi ancora in parte visibili.

Numerose le sale che si possono ammirare tra il piano terra e il Piano Nobile, riccamente e suggestivamente affrescate, come il Camerino di Venere, la Sala dei Venti, la Sala di Marte e la Sala dei Sogni; e al secondo piano: la Sala dei Cesari, la Sala dei Circhi, la Sala dei Miti, il Corridoio d’Orfeo, la Saletta d’Enea, lo studiolo del Duca, la Sala degli Specchi e il Camerino delle Grazie.

A corredo del palazzo fu realizzato un giardino geometrico dotato di fontane, grotte, giochi d’acqua e statue antiche


La Piazza Ducale

 

Stupenda la piazza principale di Sabbioneta, centro politico e religioso, dominata dal Palazzo Ducale e adornata dalla cinquecentesca chiesa di S. Maria Assunta e la sua facciata in marmi rossi e bianchi.

 

Piacevole anche la tranquillità che si può godere in questo assolato giorno di inizio agosto, quando il turismo di massa preferisce le mete più rinomate e fresche a quelle meno famose, ma non per questo meno suggestive. 


Per le vie cittadine


Baluardo S. Maria e Porta Vittoria

Le possenti mura cittadine sono il biglietto da visita della città, la prima cosa che il visitatore può ammirare della città, sia che siano illuminate dal sole accecante sia che emergano improvvisamente dalla fitta nebbia tipica di queste zone.

Realizzate a partire dalla seconda metà del cinquecento per volere, ovviamente, del Vespasiano Gonzaga, rispondono alle esigenze difensive del periodo essendo progettate per resistere agli attacchi di artiglieria.

Edificata a forma di esagono, presenta sei baluardi in corrispondenza degli spigoli della figura geometrica raccordati da mura rettilinee; per l’accesso vengono infine realizzate due porte ad archi trionfali a sud-est e a nord-ovest


Il Palazzo Ducale


Il più antico dei palazzi costruiti dal Gonzaga, a seguito dell’incendio che aveva distrutto il palazzo precedente nel 1559; Queste stanze sono anche quelle dove Vespasiano morì nel 1591.


I numerosi saloni che ci accolgono e ci affascinano sono, al piano terra:

Sala degli Asburgo, Salone della Gran Guardia, Atrio, Camerino dei Dardi, Saletta delle Quattro Stagioni,

Sala di Diana, Vestibolo della Sala d’oro, Sala d’oro

E al piano superiore: Sala delle Aquile, Sala degli Imperatori, Galleria degli Antenati, Sala degli Elefanti, Sala dei Leoni, Sala delle Città, Sala dell’Angelo, Sala degli Ottagoni, Sala dei Grappoli.  


Il 6 dicembre, giorno di nascita di Vespasiano, il sole si proietta nel palazzo attraverso il finestrone centrale situato sulla facciata.

Sala delle Aquile

Le statue equestri che si possono ammirare in questa sala sono ciò che resta di un gruppo originario di 10 sculture denominate "Cavalcata", ritraenti Vespasiano Gonzaga ed i suoi antenati ed in parte distrutte o danneggiate nell'incendio che nel XIX sec distrusse il Salone dei Cavalli nel quale erano alloggiate; oltre ai Gonzaga le statue celebrano anche la “Raza nostra de casa”, ovvero i celebri cavalli gonzagheschi ammirati e ambiti da ogni potente dell'epoca.

Le statue sopravvissute incendio che oggi possiamo ammirare sono quelle che ritraggono

Vespasiano Gonzaga, I duca di Sabbioneta; Luigi Rodomonte Gonzaga, padre di Vespasiano; Ludovico I Gonzaga, III capitano di Mantova e

Gianfrancesco Gonzaga, I conte di Rodigo. 

Il Teatro all' Antica

Sarà l’architetto Vincenzo Scamozzi, allievo del Palladio, a progettare il teatro di corte su mandato di Vespasiano; consegnato il progetto nel 1588, che fu subito approvato dal Gonzaga, seguirà i lavori fin dal loro inizio nel 1589 e fino al termine nel 1590.

Lo spazio in grado di accogliere numerosi spettatori, presenta una gradinata per la nobiltà a sua volta sovrastata da una loggia per le nobildonne, sul palco invece è collocata una scena fissa formata da un gruppo di edifici in prospettiva.

 

La sensazione generale doveva ricondurre ad un teatro antico grazie anche agli affreschi degli archi di trionfo e un finto loggiato con una serie di imperatori romani, oltre a vari personaggi dell’epoca.

Porta Imperiale

Verso il parcheggio ...

Si conclude qui, questa suggestiva, ma non esaustiva visita alla bellissima città di Sabbioneta, sogno rinascimentale di un antico Signore, che ha ancora molto da raccontare, ma per oggi il tempo a nostra disposizione è esaurito; così come la pazienza della giovane prole, che pur apprezzando alla fine è arrivata al limite...


Portale turistico della città

Per tutte le informazioni sulla Città di Sabbioneta, gli eventi, i monumenti, i biglietti e gli orari di ingresso, e tutto ciò che vi può servire per una visita soddisfacente, cliccate sul logo.



Video, e Mappa dell'escursione


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