· 

Linea Gotica - I Luoghi della Memoria

Esistono luoghi dove la storia ha segnato profondamente i luoghi degli accadimenti, esistono luoghi dove questi eventi si ricordano per il loro effettivo valore tramandato nei secoli, libri ripuliti dalla clemenza del tempo dalle pagine più oscure e crudeli oppure minimizzate dalla profonda frattura temporale che ce ne separa.

Facile nonché logico, per il viaggiatore perdersi nella valutazione epica dei momenti storici accaduti in un lontano passato tralasciando, sottovalutando o addirittura ignorando la crudeltà che ne ha realmente contrassegnato l'esistenza, le battaglie si ricordano per il valore dei cavalieri contendenti non per i massacri che esse hanno preteso, le guerre si ricordano per il loro valore storico non per le sofferenze e le atrocità subite dalle inermi popolazioni.

 

Esistono poi luoghi il cui doloroso ricordo non si stempera a sufficienza nel tempo, eventi la cui  intensa drammaticità ancora oggi è capace di colpire a fondo le coscienze  e di ricordarci che la bestiache alberga in noi non è sconfitta la sua sete di sangue non è sopita, storia recente di uomini contro uomini il cui profondo valore ed insegnamento non và rintracciato nella separazione delle due compagini contrapposte ne nella inutile ricerca della ragione o del torto o nella valutazione di una divisa, ma solo esclusivamente nella comprensione dei fatti stessi e nella loro conservazione nella memoria perchè il tempo stavolta non ne eroda la parte più dolorosa sciogliendo ancora una volta l'orrore dalle sottili briglie che lo trattengono,  nella ricerca di un istante infinitesimale durante il quale si riesca quasi a percepire l'infinito dolore che sembra avere abbracciato il mondo in quegli assurdi istanti di incommensurabile follia le cui cicatrici sembrano non essersi mai rimarginate completamente.

Sono luoghi difficili, sono luoghi dove il sussurro del vento sembra un lontano lamento e dove la imprescindibile solitudine si rivela compagna inclemente ispirando sensazioni che si si chiudono a pugno dentro lo stomaco, luoghi dove l'immaginazione assomiglia più ad un incubo che ad un sogno dove il senso di impotenza e di inadeguatezza si insinua veloce nell'anima, non serve fuggire, non è giusto evitare il confronto, occorre conoscere e serbare per sempre il ricordo delle emozioni provate, per conservare la speranza che niente di tutto questo debba più accadere.

Parte 01 - La Linea Gotica

Ormai le partenze all'alba sono talmente frequenti che non sono più da considerare un evento ma quasi la normalità, in un torrido giorno di fine luglio poi la breve frescura del mattino che si insinua tra le maglie del giubbotto traforato è un brivido di piacere da conservare a lungo come una preziosa ed unica gemma.

Ho preparato una idea di massima del percorso da seguire stamani, pronto ad modificare la direzione ogni qualvolta istinto o indicazioni abbiano la meglio sulla asettica linea contorta stampata sulla cartina che ho deciso di seguire e che comunque presenta già un paio di indicazioni da non sottovalutare.

Da Pian del Voglio mi dirigo verso Madonna dei Fornelli attraversando una fitta vegetazione attraverso la quale tenta di farsi largo un timido sole appena sorto, l'asfalto poco raccomandabile limita le volontà danzanti che invece la tortuosità dl percorso pare invitare.

E' compito della indicazione dedicata alla "strada Romana" quello di promuovere la prima deviazione dalla giornata, poche centinaia di metri di strada sterrata e ancora meno percorsi abbandonata la nera Ducati prima di raggiungere il luogo del ritrovamento archeologico.

Flaminia Militare


La strada riportata alla luce dopo secoli di abbandono da due appassionati di Castel dell'Alpe fungeva da via di comunicazione tra Fiesole e Bologna in special modo per motivi militari, costruita nel 187 a.c. fu presto abbandonata a favore di altre via di comunicazione e ben presto dimenticata, solo nel 1979 fu rinvenuto il primo tratto del tracciato oggi visionabile per complessivi 11 km, poco prima dell'ingresso si costeggiano i resti di una cava utilizzata dai Romani per costruire la strada.

La strada nascosta dal fitto bosco e' perfettamente riconoscibile per lunghi tratti nella su interezza, lasciare correre la immaginazione e sentire il rumore degli zoccoli dei cavalli che trasportano le Legioni Romane verso la conquista dell'impero appare quasi facile oltre che scontato.        

Raggiunta Madonna dei Fornelli proseguo il viaggio verso Nord seguendo la parte collinare che costeggia la valle scavata dal fiume Savena, prima di raggiungere Vado c'e' modo di assaporare sparute testimonianze storico artistiche ma anche di guidare su di una asfalto decisamente migliorato.

Superata la cittadina di vado dirigo verso quella Monterumici indicata sulla cartina come luogo di valore storico senza immaginarne il vero valore,  convinto di trovarmi di fronte alla ennesima testimonianza di un remoto passato. 

Linea Gotica - Monterumici

Mi accorgo presto dell'errore di valutazione quando accanto alla stavolta scarsa traccia della Flaminia Romana mi trovo a leggere la storia riportata sul cartellone immobile alla mia sinistra, sono passati "solo" 64 anni dallo svolgersi degli eventi che hanno dato fama al luogo ed a una sottile linea tracciata dal folle ingegno umano lungo la dorsale appenninica, estesa da Massa a Pesaro questa barriera difensiva fu costruita dalle forze Naziste ad iniziare dl 1943  per ritardare l'azione di risalita della penisola da parte delle forze Alleate sbarcate in Sicilia, funzione perfettamente svolta dalla barriera grazie anche agli errori di valutazione delle forze Angloamericane che, penalizzate anche dalle pessime condizioni meteo, ritardarono l'attacco ad una sguarnita linea difensiva Tedesca consentendo alle forze dell'Asse di organizzarsi

La zona del passo della Futa e' stata quella maggiormente fortificata comprendendo anche un fossato anticaro lungo 5 chilometri, attaccata in forze nel 1944 resse l'urto delle forze Alleate che poi si fermarono penalizzate da scarsi rifornimenti e dall'arrivo dell'inverno mancando clamorosamente di effettuare l'attacco finale ad una difesa che contava poco più di 30 soldati sguarnita dai tedeschi nella consapevolezza dell'imminente sfondamento.

Grazie alla insperata tregua i tedeschi rinforzarono le difese ritardando la marcia dell'esercito Alleato fino alla primavera del 1945, nei pressi di Loiano nel fianco del Monte Adone fu costruito un cannone munito di rotaie per colpire i mezzi alleati che risalivano la Futa e nasconderlo ai bombardamenti.

Monterumici fu l'ultima roccaforte Nazista a cadere insieme a quella del monte Adone il 15 Aprile 1945, il 20 Aprile le forze Alleate liberano Sasso Marconi completamente indifesa e ritardati solo da pochi cecchini entrano in una Bologna presidiata dalle forze partigiane il 21 Aprile 1945.


La prima parte visibile delle postazioni difensive Tedesche evidenzia sia le fosse dove erano sistemate le artiglierie sia i bunker dove erano riposte le munizioni e dove si poteva trovare riparo ai bombardamenti della offensiva Alleata

Terminata la visita al silenzioso luogo proseguo verso la seconda postazione poche centinaia di metri più avanti, ancora sicuro nella mia curiosità storica e per nulla consapevole delle inconsuete sensazioni che tra breve avrebbero iniziato a fluire in me.

Sono le rovine di un vecchi cimitero devastato dalle cannonate insieme al testo di una miracolata lapide a assestare il primo colpo al mio ipotetico distacco giornalistico, la percorrenza delle tracciato sulle postazioni difensive inizia a costruire la suggestione, mentre osservo la placida valle sottostante non posso fare a meno di pensare all'impaurito giovane fante sotto il fuoco delle artiglierie nemiche manovrate da simili altrettanto impauriti, posso quasi provarne l'angoscia, il dolore della lontananza la consapevolezza del non ritorno..


La guerra non risparmia, la guerra non rispetta, sulla collina di fronte sono le rovine di una chiesa profanata a richiamare la mia attenzione e a costituire il triste preludio a quanto avrei avuto modo di vedere l'indomani.

Il rientro alla base scioglie le angosce accumulate su di un tracciato che esalta le doti funamboliche di Maia, tra campi mietuti e chiese immobili al sole divento improvvisamente consapevole della perdita della mia "innocenza", domani nel nuovo sorgere del sole non avrò dubbi sulla meta del mio prossimo viaggio ne della sua consistenza.


 

IL PARCO DI MONTE SOLE



Scrivi commento

Commenti: 0

Seguici anche tu!