
E’ l’unica landa arida e desolata d’Europa che può fregiarsi del titolo di deserto; siamo in Spagna, regione della Andalusia a non più di 30 km da Almeria, e quello che vedrete nelle immagini è il deserto di Tabernas. Brullo, deserto (ovviamente), riarso dal sole intenso e dalle scarse, quasi inesistenti piogge, ma dannatamente bello e suggestivo, emozionante come le sue estreme condizioni il deserto di Tabernas non può lasciare indifferenti.
Ma oltre a ciò che si vede esistono altri motivi per emozionarsi di fronte a questo arido panorama, motivi che risiedono nella nostra memoria e in una immortale colonna sonora, che inizia con uno dei fischi più noti della storia del cinema, grazie al genio di Ennio Morricone e alla bravura di Sergio Leone che in questi luoghi estremi ha realizzato alcune delle scene più iconiche della storia del cinema.
Mappa, File GPX e Video dell'escursione a fine pagina
E mentre osservi le aspre cicatrici che scavano la terra desertica attendi con trepidazione di scorgere l’inconfondibile sagoma di un giovane Clint Eastwood nei panni del “biondo” mentre vaga in cerca del tesoro…
E’ infatti nel mondo del cinema che il Deserto di Tabernas ha conquistato la sua fama immortale; con le sue distese evocative, simili ai paesaggi del Far West americano, è divenuto una delle location più iconiche della storia del grande schermo.
Tra le sue rocce e le sue valli sono state girate pellicole indimenticabili, come "Per un pugno di dollari", "I magnifici sette", "Giù la testa" e "Lawrence d’Arabia", trasformando questa terra arida in un palcoscenico senza tempo.
Nel giugno 2020 il deserto di Tabernas è stato dichiarato "Tesoro della cultura cinematografica europea" dall'Accademia europea del cinema

Importante area naturale protetta, il Deserto di Tabernas si estende per circa 280 km², offrendo un paesaggio di rara suggestione, plasmato dall’erosione e dominato da un aspro fascino. Le imponenti formazioni rocciose, scolpite nei secoli dal vento e dall’acqua, si ergono maestose con pareti calcaree e dolomitiche che si stagliano contro l’orizzonte, creando un contrasto drammatico con l’aridità del terreno. Il clima, tipicamente mediterraneo, regala estati torride e secche, mitigate solo dalla brezza serale, e inverni dolci e generosi di pioggia, che ridestano per brevi stagioni la vita latente. In questo ambiente apparentemente ostile, fiorisce una biodiversità sorprendente, adattatasi con tenacia a condizioni estreme.
Tra le essenze vegetali predominano la gariga, che tinge di verde argenteo le distese brulle, insieme alla salvia e al rosmarino, il cui aroma si diffonde nell’aria calda. La fauna, altrettanto resiliente, annovera il coniglio selvatico, la volpe astuta e il riccio, timido abitante della macchia, oltre a una ricca avifauna che trova rifugio tra le rupi e i pendii assolati.
Oggi, il Deserto di Tabernas è una meta turistica di grande richiamo, capace di coniugare avventura, cultura e spettacolo, dove i visitatori possono immergersi nella sua bellezza selvaggia; un luogo dove natura e cultura si intrecciano, regalando un’esperienza unica, sospesa tra realtà e finzione, tra silenzi profondi e echi di storie leggendarie.
Tabernas

Nel periodo musulmano (VIII-XV sec) , Tabernas si distingueva già per la sua aridità; padre Tapia, storico e sacerdote del XX secolo, sempre così eloquente, riportò le parole di Ibn al-Jatib, il quale, accompagnando Muhammad V (XIV sec), descrisse il luogo come un sito di moschee e bagni, ma "scarso di piogge", un paesaggio arido, eppure non privo di vita.
Lo storico almeriense, basandosi su un documento del 1567, descrisse Tabernas come strutturata in sei quartieri: Gima (quello della moschea principale), Alhara (il nucleo urbano vero e proprio), Zoco (l’animato mercato), Algayda (il rigoglioso orto), Axarca e Ceyea, senza dimenticare l’arrabal del Coto, fuori le mura.
Il Cinquecento, cacciati i Mori dalla Spagna dopo la Reconquista conclusa con la conquista di Granada del 1492, fu un secolo turbolento, i pirati barbareschi assediavano le coste, costringendo a mantenere in piedi le fortezze, non sempre con successo; quella di Tabernas, che un tempo aveva ospitato Mohammed El Zagal, nel 1522 versava in rovina. Il Consiglio di Almería supplicò Carlo V di ripararla, ma il declino fu inevitabile.
Nel 1566, un audace assalto piratesco sconvolse il paese, i corsari, guidati da moriscos locali (Mori convertiti al cristianesimo), sbarcarono tra Las Negras e Agua Amarga, avanzarono furtivi attraverso la Sierra Alhamilla e, all’alba del 24 settembre, saccheggiarono Tabernas.
Portarono via 55 prigionieri (uomini, donne e bambini) e circa 600 moriscos fuggirono con loro, lasciando il villaggio quasi deserto.

Dopo la rivolta morisca, la fortezza subì un tentativo d’assalto da parte di duecento ribelli guidati da García el Zaycar, La guarnigione, al comando di Juan de Peñatoja, resistette, ma il castello finì abbandonato. Eppure, la vita rinacque.
Se alla fine del Cinquecento Tabernas contava appena 25 famiglie e mulini in rovina, un secolo e mezzo dopo la popolazione superava i 2.500 abitanti, con case, poderi e terre produttive. Nel 1752, il paese si organizzava in tre quartieri: l’Alto, quello della Chiesa e quello della Fuente.
Fin dall’epoca musulmana, Tabernas è stato un avamposto strategico, punto d’incontro tra Granada e Murcia, e sentinella delle rotte verso Fiñana e Vera, la sua fortezza, abitata per secoli, fu rifugio e baluardo.
Oggi, tra il sole implacabile e le rovine che resistono, Tabernas continua a raccontare la sua storia: un misto di siccità, pirati, ribellioni e, soprattutto, la tenacia di un popolo che seppe rinascere più e più volte.
Parchi tematici

Sono numerosi i parchi tematici presenti all'interno del Deserto di Tabernas, dal più rinomato ( e costoso) con spettacoli a tema e costruzioni autentiche, a quello più "tarocco" dove tutto è stato ricreato ed esclusivo uso e consumo del turista poco accorto, senza nessun collegamento con i film che qui somo statai girati.
Noi non ne abbiamo visitati nessuno, quanto visto di naturale e relativo al contesto Western ci è stato più che sufficiente, tanto da non ritenere necessario assistere a spettacoli più o meno gradevoli; per questo non siamo in grado di fornire alcuna indicazione in tal senso.
Il viaggio nella bellissima ed arida Andalusia sta per volgere al termine, la prossima visita è l'ultima che dedichiamo a questa suggestiva terra spagnola

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La mappa contiene, divisi per livello tutti gli itinerari della vacanza, tranne quelli trekking che troverete nei report dedicati
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