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I Vulcani dell' Auvergne

La metà aveva stuzzicato la nostra fantasia già da tempo, visitare la zona del parco dei vulcani dell’Auvergne era un progetto che avevamo preso in considerazione più di una volta senza però mai finalizzare il tutto.

Finalmente, grazie ad un lungo ponte del 25 aprile ed una conseguente ricerca sulle ulteriori attrattive, iniziamo il nostro viaggio in questa turisticamente intensa regione del centro della Francia.

Un viaggio articolato che nella sua prima tappa ci porterà alla città di Lione per poi successivamente condurci nel Parco dei Vulcani dell'Auvergne dove non troveremo soltanto le testimonianze di un irrequieto quanto "infernale" passato ma anche le vestigia di un trascorso più recente fatto di suggestivi castelli e rilassanti borghi medievali.

 

La tappa di partenza per la visita alla zona dei vulcani viene identificata nella cittadina di Clermont-Ferrand nella quale arriviamo dove visitato Lione (che merita un report espressamente dedicato); 

da qui partiamo in una assolata mattina alla volta della stazione del treno panoramico che risale verso il Puy de Dome, uno dei vulcani più alti del parco e dal quale si gode (dovrebbe godere...) di una vista panoramica straordinaria su tutto il territorio vulcanico.

Purtroppo proprio nella giornata indicata per l'escursione alcune dispettose nuvole decidono di incastrarsi proprio sulla vetta del vulcano dalla quale nelle prime ore sarà impossibile godere del panorama, il tutto accompagnato da un fastidioso quanto gelido vento.

Nella zona  si sono susseguite nei secoli diverse civiltà e la vetta del vulcano, data l'imponenza dei suoi 1464 mt di altezza, è stata teatro di costruzioni di varia natura, la prima di cui si abbia effettiva testimonianza risale al periodo Gallo romano ed è un tempio dedicato al dio Mercurio;

Le poche tracce dell'edificio ancora presenti sono state integrate con delle ricostruzioni fedeli per dare un’idea più concreta di come realmente si presentasse un tempo il luogo di culto, del quale oltretutto non si hanno informazioni dirette; su quella che effettivamente fosse la sua forma originaria si sono fatti varie ipotesi e sopratutto su come potesse essere la parte superiore del tempio.

Ricostruzioni che si possono osservare insieme ad alcuni reperti archeologici nel piccolo museo dedicato, che ci accoglie proteggendoci dal gelido vento che impietoso sferza il Puy de Dome. 

IL TEMPIO DI MERCURIO

Sulla parte più alta del dormiente vulcano era stata edificata in epoca medievale una piccola torre, spazzata via nel 1875 dalla costruzione dell’Osservatorio meteorologico, ancora oggi presente ed integrato ovviamente dalle antenne di trasmissione dei vari segnali televisivi e telefonici. 

Sferzati dall'impietoso vento e derisi dalle nuvole che nascondono il panorama,ci aggiriamo speranzosi lungo i percorsi che girano intorno alla vetta dell’antico vulcano nell’attesa di un diradarsi delle nebbie che è prevista intorno alle ore 11:00. Una eventualità che di fatto però non si verificherà prima delle ore 12:00 


Solo da quel momento finalmente possiamo iniziare a godere dello straordinario panorama che si può osservare dalla vetta del vulcano, panorama che spazia lontano verso l'orizzonte, nonostante un leggero impedimento dovuto alle velature ancora presenti ma che comunque rende bene l’idea della concentrazione di vulcani presenti in questa zona suggerendo alla nostra fantasia, per un istante, le immagini di un infernale contesto nel tempo in cui tutti questi vulcani risultavano attivi. Un tempo cosi remoto da non aver lasciato nessunissima la traccia di residua attività ma che comunque è in grado ancora di regalare decise emozioni, che potrebbero risultare ancora più intense in presenza di una aria tersa e lo sguardo che potrebbe volare davvero lontano...

Terminata la visita è tempo di risalire sul treno panoramico che ci riconduce al comodo parcheggio; un percorso panoramico che si declina sulle pendici del vulcano consentendo una vista a 360° sui dintorni.

Una volta raggiunto il nostro mezzo di locomozione iniziamo un'altro Viaggio alla volta dei castelli e borghi medievali che contraddistinguono la zona, perdendosi piacevolmente sulle innumerevoli strade che percorrono queste suggestive zone, una di quelle zone (come per fortuna spesso accade) dove le mappe ed i navigatori sono praticamente inutili dato che risulta estremamente accattivante procedere senza una meta e senza un itinerario, assaporando momento per momento quello che a sorpresa ci offrirà un contesto circostante praticamente inesauribile.

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