Uno dei viaggi più difficili da organizzare è sicuramente quello che ha un obbligo temporale.
E' difficile perché , non ti permette di decidere liberamente o nell’immediato quale sia il momento giusto per partire, il periodo è quello e se vuoi godere di quello che cerchi devi farlo solo in quel preciso momento non ci sono altre possibilità.
Una delle situazioni che maggiormente riflette di questa condizione è sicuramente quello legato alle fioriture, godibili sia in Italia che in Europa, impongono un ben determinato periodo per poter apprezzare appieno le emozioni che tali situazioni possono procurare; fra le tante fioriture più o meno belle che si possono osservare, una delle più famose è sicuramente quella della lavanda godibile in quella meravigliosa, regione della Francia denominata Provenza.
Esistono 2 tipi di notte nelle città turistiche, due tipi decisamente diversi rispetto a quelli che si possono vivere in città abitate durante tutto l’anno; città dove si passa da estati particolarmente frequentate ad inverni moderatamente vissuti.
In un paese turistico questo non avviene in maniera così moderata, il contrasto tra le due stagioni è diametralmente opposto: incredibilmente frequentate le notti d’estate quanto desolatamente deserte quelle invernali.
Ed è proprio in quest’ultimo contesto che ci muoviamo per le vie di Aigues Mortes che ben conosciamo anche variante estiva; stasera però praticamente nessuna anima si muove per le vie della città, tutto è immobile.
Il tramonto è un momento straordinariamente particolare della giornata, è un momento di radicale cambiamento, la transizione della luce del giorno nell’oscurità.
Momento particolare non soltanto dal punto di vista visivo ma anche dal punto di vista percettivo spesso e volentieri, come nel caso di questo coloratissimo tramonto di Camargue che ci godiamo dalla spiaggia di Sainte-Marie-de-la-Mer respirando a fondo l’aria che sa di salmastro, e che piano piano incredibilmente diventa più tiepida allo scomparire del fulgido astro.
Non è la prima volta che visitiamo la Camargue; non è nemmeno la prima volta che lo facciamo in inverno eppure continuiamo, a trovare il tempo il modo. Una voglia stimolata da una inequivocabile certezza.
La Camargue saprà, ancora una volta, farci provare nuove intense emozioni anche e soprattutto in questa stagione da sempre considerata avara di risorse; normalmente destinata al culto del divano e della tv. Le condizioni meteo, previste decisamente favorevoli, mantengono in parte le aspettative; siamo comunque nella prima decade di gennaio ed è normale che il tempo non risulti particolarmente stabile; a fronte di temperature decisamente piacevoli e ad una aria che "profuma" di primavera si contrappongono nuvole spesso dispettose che limitano il riscaldamento solare ed un dispettoso vento che spesso rende meno piacevoli le escursioni.
L'inverno in Camargue è uno dei contesti più avvincenti dell'Europa da vivere nel suddetto periodo; un clima piacevole unito a risorse naturali, paesaggistiche, storiche e architettoniche decisamente suggestive fanno del Delta del Rodano una delle nostre mete preferite per i viaggi fuori stagione.
Soprattutto in quel limbo festivo che segue i bagordi natalizi e di inizio anno, come in questi primissimi giorni di gennaio.
Un viaggio che inizia dalla esplorazione dei borghi che si affacciano sulla laguna costiera, ognuno con le sue caratteristiche e le sue peculiarità, derivate da una secolare storia dipanatasi in un contesto tutt'altro che piacevole e poco salubre, come quello lagunare.
Termina in questo celebre borgo della Provenza il nostro 2016; e dallo stesso inizia il viaggio che ci porterà ad esplorare la vicina Camargue.
intanto ci godiamo la festiva atmosfera della cittadina famosa per l'impressionismo ed il suo cittadino più celebre: Paul Cézanne