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Dal Lago di Iseo ai Colli di San Fermo

La logica vorrebbe sentire una "vocina" che tenta di instillare in te un dubbio sacrosanto date le condizioni non proprio favorevoli:

"ma cosa diavolo stai facendo? è un freddo boia, torna immediatamente indietro al caldo tepore di casa"

Ma la vocina non si sente. Il freddo che imperioso penetra attraverso le difese, oggi non al massimo delle loro possibilità non riesce comunque a ridurre il senso di soddisfazione che guidare la scalpitante moto regala; soprattutto sotto un cielo azzurro nel quale domina uno sfolgorante (ma poco efficace) sole.

Onestamente una mancanza c'è, ed è quella di chi solitamente occupa la sella posteriore e divide con me vita e viaggi, ma oggi freddo ed impegni non ci hanno permesso di condividere anche questa nuova ma decisamente gelida, avventura.

L'arrivo sulle sponde del Lago d'Iseo riduce in parte il freddo che ci ha assillato durante il trasferimento, la mancanza dello strato antivento del giubbotto che solitamente si interpone tra esterno e imbottitura si è sentita, purtroppo lo stesso è risultato inspiegabilmente irreperibile stamani mattina; a nulla sono valse le ricerche che hanno anche ritardato la partenza.

Purtroppo l'illusione del clima mitigato dalla acque del lago svanisce istantaneamente, il freddo continua a farla da padrone e nei tratti in ombra risulta particolarmente intenso.

Il periplo del lago di Iseo è quanto mi sono ripromesso di effettuare in questa breve escursione, un percorso più volte effettuato che presto viene cancellato, sostituito da una ben più attraente indicazione alla cittadina di Parzanica, che si  vanta di essere una terrazza sul lago.  

Il panorama che si gode affrontando i tornanti è davvero esaltante, la giornata è decisamente "pulita" e solo una impalpabile foschia vela leggermente il suggestivo quadro, il debole sole non riesce a provocare una sufficiente evaporazione delle acque del lago.

Una volta arrivato nel piccolo borgo panoramico dovrei, in teoria, tornare sui mie passi, ma ripercorrere una strada già fatta non è proprio nelle nostre corde. 

Sopratutto se esiste anche solo una possibilità di poter affrontare un nuovo percorso... e magari superare qualche nuovo passo ;-)

Sella .... ?  1052   mt

Ed in effetti una strada sembra esserci, la mappa mostra un collegamento che conduce verso i Colli di san Fermo e la valle che ospita il lago di Endine, da dove poi potremmo rientrare verso casa; la decisione subito presa ci porta ad affrontare un stretta e panoramica strada che ci fa superare uno sconosciuto passo. Sconosciuto anche per lo stesso cartello che lo evidenzia come "sella"

Colle di Caf   1246 mt

Godendo del tepore regalato dal sole adesso al suo culmine, percorriamo la strada che conduce verso Colli di San Fermo, superando anche il colle di Caf mentre continuiamo a osservare rapiti il panorama circostante; intorno a noi la presenza umana è assolutamente inesistente.

Condizione che ci regala ulteriori emozioni pensando al traffico delle valli lombarde nei giorni feriali (e che ci attende implacabile al rientro) e a quello comunque sostenuto incontrato percorrendo la strada che costeggia il lago d'Iseo.

Passo dei Colli di san Fermo   1070 MT

Raggiungo infine Colli di San Fermo dove la temperatura precipita improvvisamente, un debole vento contribuisce a raffreddare il paesaggio, ma non solo.

Rispondere ad una telefonata di lavoro senza il guanto protettivo provoca il congelamento della mano che recupererà la piena funzionalità solo dopo qualche minuto.

Adesso è arrivato il momento di rientrare, questa breve ma intensa giornata "scippata" all'inverno nordico è giunta al termine, non resta che affrontare la vallata ed il conseguente traffico per raggiungere casa con il sole che scompare all'orizzonte. 

Il gelido abbraccio dell'inverno deciso mi assale poco prima di ricoverare la nera Multistrada nel suo garage; ma basterà una calda doccia a ripristinare la giusta temperatura corporea. 

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Commenti: 2
  • #1

    Pietro Arrigoni (martedì, 16 aprile 2019 16:35)

    Peccato che ai Colli di san fermo proprio in corrispondenza dell'ultima foto, tu non abbia svoltato a destra salendo gli ultimi due km. In cima avresti trovato un piazzalone con due ristoranti e una vista sulle prealpi bergamasche e sulla pianura fantastiche e una volta al piazzale imboccando a destra la stradina asfaltata (non quella sterrata) saresti arrivato ad un cascinale stupendo con roccolo annesso e una vista sul lago di Endine veramente esaltante, il tutto dominato da un gigantesco faggio accanto alla cascina di ben 750 anni di età (ogni anno arrivano i botanici a controllarne salute e dimensioni). Prossima volta dai, magari il 1° maggio...

  • #2

    Ali Per Viaggiare (venerdì, 10 maggio 2019 13:33)

    Ciao Pietro. ma io arrivavo dalla strada sulla destra ;-)


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