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Grazzano Visconti; città d'Arte

Grazzano Visconti è un piccolo, magico, borgo sorvegliato da un castello, situato pochi chilometri a sud della città di Piacenza.

La storia di questo borgo è alquanto singolare, per non dire unica, ma partiamo dall'inizio, che si colloca parecchio indietro nel tempo...

Se la fondazione del borgo di Grazzano sembra risalire all'anno mille, occorrerà attendere fino al 1394 per la costruzione del castello, grazie alla concessione di Gian Galezzo Visconti, duca di Milano, che lo dona alla sorella appena convolata a nozze con un nobile di Piacenza. Gli avvenimenti storici che ne seguirono in epoca rinascimentale, furono abbastanza drammatici sopratutto per il borgo distrutto dai francesi prima e saccheggiato dai lanzichenecchi poi.

Il castello invece passerà nelle mani della famiglia Anguissola e vi resterà fino alla fine del XIX secolo

Il castello tornerà in possesso dei Visconti nel 1870, giungendo nelle mano di Guido Visconti di Modrone, alla morte senza eredi dell'ultimo degli Anguissola sposato con una Visconti. 

Il quale alla morte lascerà il tutto in eredita al figiio, Giuseppe Visconti di Modrone.

Ed è da qui che inizia la favola del Borgo di Grazzano.

O quella dell'Utopia.

Perché la volontà di costruire questa piccola, magica borgata, nasce da un illusoria idea: quella di coniugare il meglio dell'epoca medievale con quello dell'epoca moderna.

Un luogo dove potersi dedicare alle attività umane più eccellenti grazie alla tranquillità offerta dalla protezione di un illuminato Signore. 



Il lavori di costruzione del borgo di Grazzano iniziarono nei primi anni del XX secolo, concretizzando quello che era in sogno di Giuseppe; quindi non un falso storico e nemmeno una pallida imitazione di un borgo medievale, ma la realizzazione di un idea, di un concetto; innovativo ma molto comune all'epoca, condiviso da molte menti argute contemporanee.


Art e mestieri; da questo concetto il borgo si dota di botteghe artigiane ma anche di strutture dedite all'insegnamento per bambini, ma anche per la formazione di adulti.

Il tutto senza sottovalutare l'importanza turistica del borgo, per questo il geniale Giuseppe Visconti fece costruire anche degli alberghi; la realizzazione di un sogno era finalmente completa.

Siamo nel 1915.

Nel 1937 Giuseppe visconti fu investito da Vittorio Emanuele III del titolo di Duca di Grazzano

Ma è passeggiando per le vie del borgo che si riesce a percepire la vera essenza dell'utopia Viscontea, a sentire quello che Giuseppe si proponeva di realizzare prima ancora di conoscerne la storia.

Assaporando la tranquilla operosità del luogo magicamente contornata dalla bellezza e dall'ordine, un sogno meravigliosamente concretizzato che purtroppo, come tutti i sogni presto si dissolve; quando esci dalle sicura mura di Grazzano Visconti e ritorni nella stupidità di un mondo che di sogni non ha mai cullati, ne realizzati. 


LA LEGGENDA DI ALOISA

 

Sembrerebbe solo mancare, inspiegabilmente, la parte romantica.

Ma non è così.

Il castello (che oggi non abbiamo potuto purtroppo visitare) è abitato dal fantasma di Aloisa, anima eternamente in pena per l'abbandono da parte del marito e il cui compito è quello di proteggere gli innamorati non ricambiati.

Come sappiamo la sua storia?

 

Semplice, è stata lei stessa a raccontarla al duca Giuseppe Visconti, che tra le sue infinite capacità annoverava anche quella di medium.

Ed è stata sempre lei a suggerire le sue fattezze.

Nel borgo potete trovare, se cercate bene, anche la sua statua, alla quale potete chiedere protezione per il vostro amore.


Cortevecchia

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