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Il Chianti Classico: Nel cuore del Gallo Nero

Continua il nostro viaggio in terra di Toscana, in questo territorio collinare ricco di Storia, vigne, Borghi e Castelli, conosciuto in tutto il mondo con il nome di Chianti, il meraviglioso dominio del Gallo Nero celebre simbolo del magico contesto. 

Una esplorazione che, dopo la parte più esposta al dominio Fiorentino oggi prende in esame il cuore del Gallo Nero, quello compreso tra le province di Firenze e Siena, sicuramente quello più conosciuto.

Siamo agli inizi del mese di ottobre, mese di un autunno che ancora non ha conferito alle vigne e ai boschi gli straordinari colori che preannunciano il prossimo letargo invernale; bisognerà attendere ancora qualche settimana per godere appieno dello splendore che la natura è in grado di regalarci.



Impruneta (FI)

La vivace cittadina di Impruneta rappresenta una sorta di porta di ingresso nel Chianti di parte Medicea, celebre per il cotto e la ceramica, brulica di vita in questa tiepida giornata contraddistinta da un cielo azzurro, grazie anche al mercato dei prodotti tipici che oggi si svolge nella piazza principale.

Zona conosciuta sin dall'epoca Etrusca e apprezzata anche in quella romana, come testimoniano i ritrovamenti in zona, è immersa in un contesto naturale davvero ammaliante, oltre ad essere uno spettacolare punto di ammirazione dei panorami del Chianti.

Oggi le concediamo un breve, ma dovuto, tributo prima di iniziare il viaggio che ci porterà nel cuore delle colline del dominio del Gallo Nero.


SR 222 Chiantigiana - Il cuore del Gallo Nero

Dall'Impruneta (di toscana dizione) ci dirigiamo verso Strada in Chianti, piccolo borgo abbarbicato su di una collina che sancisce il nostro ingresso nella SR222 Chiantigiana, una delle strade più belle della zona, che collega Firenze a Siena, e che rappresenta una imperdibile alternativa alla SGC a quattro corsie sicuramente più veloce ma decisamente meno avvincente; soprattutto se si è in sella ad una moto, o ovviamente ad una bici.


Castello di Vicchiomaggio (FI)

Velocissima deviazione verso il Castello di Vicchiomaggio, castello che ritrova le sue origini nel X secolo ma del quale resta ben poco, quello che oggi si può ammirare e che è stato destinato a lussuoso alloggio e raffinato ristorante, è di Medicea nonché rinascimentale costruzione. 

Greve in Chianti (FI)

Una delle capitali del Chianti, già perché in questo munifico territorio resta davvero difficile identificare quale borgo sia meritevole di maggiori attenzioni rispetto ad un altro, e non sono nemmeno le dimensioni a dare un aiuto.

Certo è che questa piccola cittadina riesce, grazie appunto alle sue dimensioni e alla sua relativa maggiore offerta turistica, ad attrarre numerosi frequentatori; oltre agli stessi Toscani che non disdegnano una passeggiata rilassante nella bella piazza principale del paese con degustazione di ottimi piatti del territorio sapientemente cucinati dalle tante osterie presenti.

Prodotti enogastronomici che si possono anche acquistare nelle macellerie presenti o magari anche degustare nelle cantine che propongono una varietà infinita di vini del territorio


Montefioralle (FI)

Sicuramente uno dei piccoli borghi medievali più belli del territorio, facilmente raggiungibile da Greve percorrendo una stretta ma suggestiva strada che dal lato fiorentino della cittadina si arrampica verso la cresta collinare.

Originariamente fortificato monastero eretto nel X secolo diverrà borgo fortificato nel XI secolo per poi proseguire il suo percorso nella storia "sballottato" dalla feroce contrapposizione tra Firenze e Siena che si alterneranno nel controllo cittadino fino alla definitiva presa di possesso della città del Giglio. 

Oggi in grado di regalare emozioni uniche a chi percorre gli stretti vicoli e a proporre prelibatezze del territorio a chi (riesce a sedersi) si siede nei pochi locali presenti; consiglio: prenotate per tempo e parcheggiate prima di arrivare nel borgo. 


Il cuore del Gallo Nero

Abbandonata Montefioralle si prosegue percorrendo strade che regalano scorci imperdibili sulle morbide colline attraversando una zona tra le meno conosciute del Chianti, fino ad arrivare ad intersecare la SP118 del colle di Testalepre (si, nel Chianti ci sono anche dei valichi) che ci condurrà serpeggiando tra i colli, fino alla prossima meta.

Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano (FI)

Dovuta la breve sosta in ammirazione della abbazia che si scorge in lontananza, purtroppo offuscata nella visione dalla giornata non proprio accattivante; troverete comunque maggiore soddisfazione, grazie a foto e notizie, seguendo il link presente sotto le foto.




Panzano in Chianti (FI)

Adesso siamo davvero nel cuore del Chianti, Panzano rappresenta infatti il centro geografico del territorio, una centralità che non gli ha sempre giovato, perennemente conteso tra Firenze e Siena è stato più volte distrutto durante le varie dispute territoriali, e quel poco che resta del medievale passato è visibile nella parte alta del borgo annunciata dalla chiesa del XIX secolo costruita sopra ad un edificio medievale.


Oltre alle medievali testimonianze questo borgo è in grado di regalare uno sguardo privilegiato sul circostante contesto, grazie alla sua collinare posizione; ma quello in cui sicuramente eccelle è nella offerta gastronomica, grazie ad una profonda cultura del territorio che viene trasmessa dai diversi ristoranti e garantita da una delle macellerie più celebri della Toscana ma non solo: quella di Dario Cecchini, gestore di ottava generazione della omonima macelleria e divenuto celebre durante il periodo della "mucca pazza" quando organizzò polemicamente il funerale della bistecca alla Fiorentina, il cui consumo fu per diverso tempo proibito.


Panzano - Castellina in Chianti

La sosta nello spiazzo che si trova al cospetto del borgo di Panzano lungo la SR222 Chiantigiana che abbiamo ritrovato, una sosta imperdibile grazie al panorama che offre sul colle che ospita Panzano e sulle vigne che si aggrappano alle ondulazioni perdendosi in un rassicurante orizzonte che a volte regala la visione delle cime appenniniche imbiancate.

Un panorama che certamente trova la sua massima esaltazione nel periodo di pieno autunno in una giornata di sole, quello che purtroppo oggi non è.

Con fatica sottratti alla suggestione del luogo riprendiamo il nostro viaggio nel cuore del Chianti, percorrendo la SR222 fino alla prossima meta, ovviamente tra una sosta e l'altra...

Castellina in Chianti (SI)

Una altra delle tante "Capitali del Chianti", ognuna con le sue peculiarità e la sua magia; Castellina rappresenta il cuore storico del Chianti; sorvegliata dalla quattrocentesca rocca, vanta origini che risalgono all'età del bronzo, ma che trova la sua consacrazione durante il periodo etrusco, relativamente al quale si trovano numerose testimonianze sia all'interno del borgo che nelle immediate vicinanze.

Straordinario inoltre il contesto paesaggistico che da qui si può ammirare così come emozionanti sono le strade per raggiungerla; non mancano ovviamente cantine e ristoranti per apprezzare la gustosa cucina locale sparsi lungo le vie del borgo, ma anche nei piccoli borghi che le gravitano attorno, tutti da scoprire e degustare e dei quali trovate informazioni nei numerosi report presenti sul sito nella sezione dedicata alla Toscana.

Da Castellina mancano ormai poco meno di 30 chilometri per arrivare al cospetto delle mura della Repubblica di Siena, da percorrere sempre sulla SR222 chiantigiana ugualmente avvincente nella sua sinuosità e nei panorami offerti, molto c'è ancora da visitare e da dire su quello che ci separa dalla città del Palio, il Chianti è un territorio infinito, ma per noi il viaggio odierno è giunto al termine, e da Castellina invertiamo la direzione puntando Firenze percorrendo un'altra delle strade più belle della zona: la SP76, meraviglioso nastro di asfalto che si snoda al cospetto di boschi e cipressi fino alla romancia pieve di san Donato in Poggio, ultima tappa della giornata.

Abbazia di san donato in Poggio (FI)

Video, mappa e GPX dell'itinerario

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