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Sicilia 2022 - Parco Archeologico di Selinunte

Caldo torrido che non accenna a placarsi quello che ci accompagna anche in questa nuova escursione; una visita quella di stamani ad uno dei siti archeologici più importanti dell'isola nonché uno dei maggiori complessi di templi greci nel Mediterraneo; stiamo per entrare nel Parco Archeologico di Selinunte, situato sulla costa sud-occidentale della Sicilia.

Il parco si estende su un'area di circa 270 ettari e comprende le rovine di una città greca antica, fondata nel VII secolo a.C. dalla colonia di Selinunte.

Il sito si compone di otto templi dorici costruiti sulla collina orientale e nella Acropoli, l'Agorà, e una necropoli, tutti costruiti con la caratteristica pietra locale di tufo calcareo; recentemente è stato portato alla luce anche il quartiere artigianale della città.

Si ipotizza che da qualche parte, sulla vicina collina della Gaggera, che ospita i resti del tempio dedicato alla dea della fertilità, Dèmetra Malophòros, debbano trovarsi anche i resti di un importante teatro greco/romano abbandonato dopo la conquista della città, nel 409 a.C. da parte dei cartaginesi, alleati della rivale Segesta, ma al momento del teatro non si è trovata traccia, se non in alcuni testi letterari e nella convinzione che una città così importante non ne fosse sprovvista.



La colonia di Selinunte viene fondata intorno al 650 a.C. dai coloni di Megara Hyblea (colonia Greca nei pressi di Augusta), nei decenni successivi si afferma come importante centro polito e commerciale diventando una delle più fiorenti colonie della Magna Grecia.

La progressiva espansione territoriale porta Selinunte in contrasto con la vicina Segesta, in uno scontro che presto si allarga coinvolgendo Cartagine e Atene (alleate di Segesta) che si oppongono a Agrigento, Siracusa e Gela (Alleate di Selinunte).

Nel 409 a.C. la colazione che appoggia Segesta sconfigge Selinunte, che viene saccheggiata e distrutta; la successiva ripresa viene garantita alleanza con Siracusa, ma pochi anni dopo la città viene nuovamente conquistata dai Cartaginesi che si occuperanno della ricostruzione ma che riguarderà solo l'Acropoli.

La prima guerra Punica (264 - 241 a.C.) tra Cartagine e la repubblica Romana segnò il definitivo abbandono della città di Selinunte. 

Passeranno secoli di oblio fino a quando, nella seconda metà del XVI secolo, lo storico Tommaso Fazello ne individuò l'esatta posizione, ma si dovrà attendere il 1823 per vedere l'inizio dei primi importanti scavi archeologici.

Tempio di Hera (Tempio E)

Il Tempio E, conosciuto anche come Tempio di Hera, non è il tempio più grande di Selinunte, ma è sicuramente quello più suggestivo ed ammirato, grazie alla sua imponente struttura ottimamente conservata... o magari no.

Il tempio infatti, non è sfuggito alle devastazioni e all'infierire del tempo, anche se in buono stato di conservazione le parti ancora presenti sono state riassemblate, la ricostruzione è avvenuta nel 1959 grazie ad una tanto criticata anastilosi ovvero: la ricomposizione, con i pezzi originali, delle antiche strutture.

Polemiche a parte la visione del tempio di Hera subito dopo l'ingresso regala comunque un'intensa emozione oltre ad essere un ottimo viatico per la successiva escursione all'interno del parco.


Nelle immediate vicinanze sorgono (sorgevano) il tempio F (dedicato ad Athena) e il Tempio G (dedicato a Zeus), ma della loro grandezza, quello di Giove era in più grande dell'area, restano solo rovine; una migliore visione del contesto è possibile nel video che trovate a fine report.

Nella sottostante mappa di Maps dedicata a Selinunte è possibile, selezionando la vista satellite, vedere il contesto e le condizioni dei vari templi. 

L'Acropoli

L'acropoli sorge poco lontano dalla collina del tempio di Hera, ma anche una passeggiata normalmente non impegnativa, in presenza di condizioni meteo estreme può risultare drammatica; ma grazie alla presenza di un servizio di trasporto con miniauto elettriche (compreso nel biglietto) è possibile raggiungere l'acropoli senza farsi uccidere dall'inclemente sole e dalla irrespirabile calura.

Il tempio C, o tempio di Apollo, sovrasta la zona con la sua fila di colonne doriche anch'esse tornate a sorreggere parte della facciata grazie alla già citata anastilosi; mentre degli altri 5 templi restano solo le rovine a testimoniare gli antichi fasti.

Il tempio dei Dioscuri (tempio A), il tempio di Demetra (B), il tempio di Atena (D), il tempio di Poseidone (O) e il tempio R permettono comunque di immaginare quale meraviglia fosse un tempo questa collina, quando l'acropoli e la città di Selinunte godevamo del loro massimo splendore, prima che la Storia la consegnasse alla distruzione e al millenario oblio. 

Purtroppo a causa delle inondazioni che hanno colpito la zona nel precedente inverno, alcune zone, come la collina della Gaggera e i suoi santuari, non sono raggiungibili, quindi la nostra esplorazione odierna, comunque soddisfacente termina qui, sull'Acropoli.

In attesa della miniauto che ci porterà al puto di raccolta dove ci attende un trenino elettrico che ci riaccompagnerà al parcheggio, ci gustiamo una ottima granita di gelso, all'ombra rinfrescante di alcuni provvidenziali alberi.

Ammiriamo con malcelata invidia chi, nelle sottostanti spiagge poco frequentate, riesce a godersi le rinfrescanti acque del mare, in una giornata così torrida; ma tra non molto arriverà anche il nostro turno.

ERICE - MEDIOEVO DI SICILIA
ERICE - MEDIOEVO DI SICILIA

La giornata non è ancora terminata; abbandoniamo l'area archeologica per ritornare verso nord e verso casa, ma con una nuova tappa in testa, una tappa decisamente rinfrescante... 

LA RISERVA DELLO ZINGARO
LA RISERVA DELLO ZINGARO


Scopri le altre tappe del viaggio


Video, mappa e GPX dell'itinerario

Mappa e GPX contengono tutti gli itinerari relativi al primo campo base (Castellammare del Golfo) e ai conseguenti tre giorni di escursioni; selezionabili singolarmente sulla mappa di Maps mediante i livelli

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Sicilia 2022 - Campo base 01.gpx
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