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Le Terre di Matilde di Canossa

TORRECHIARA - CASTELLO DI ROSSENA

CASTELLO DI CANOSSA

 

Viaggiare non è , e non dovrebbe essere, solo un modo di soddisfare le nostre insite esigenze, ma anche e sopratutto un sistema piacevole per una sostanziale crescita culturale.

Modalità che trova indubbiamente la massima consacrazione in un paese come il nostro ricco di testimonianze di un periodo storico così ampio da non presentare praticamente lacune.

Dai fossili di Mammuth alle profonde ferite della II guerra mondiale, passando per l'Impero Romano, il medioevo, il Rinascimento, e il Risorgimento, in questa nazione unica al mondo non manca praticamente nulla. Tranne gli Italiani...

Ed è anche per questo motivo che oltre al nostro consueto modo di viaggiare e di imparare; amiamo preparare questi report dedicati alle nostre escursioni: per approfondire la conoscenza di quanto ammirato e collocarlo nel giusto scenario storico; lavoro che ci porta a conoscerci meglio, ad essere consapevoli della nostra cultura, a sapere chi siamo e dotarci di quelle solide basi culturali indispensabili per poter viaggiare oltre i nostri confini. Ed interagire con culture diverse dalle nostre senza temerle, e senza giudicarle.

Il Castello di Torrechiara

Domenica improvvisamente libera, itinerario approntato al volo, in linea di massima, cartina sulla borsa serbatoio e via, si parte; un classico.

Direzione Parma, da dove poi inizieremo a divagare per le strade che ci porteranno fino al Castello di Canossa; in una giornata dove si alternano nuvole e cielo azzurro.



Il Castello di Torrechiara, prima meta della giornata si merita oggi una passeggiata all'interno delle sue mura, molto di più della foto panoramica scattata dell'esterno mentre puntavamo verso le curve appenniniche.

Celebre per essere stato utilizzato per le riprese del film Lady Hawke, di origine medievale ma con ristrutturazioni rinascimentali, fu realizzato dal conte Pier maria de' Rossi a partire dal 1448, come struttura difensiva e simbolo di potere, ma anche come nido d'amore; esigenza che ne ingentilisce l'aspetto e permette la realizzazione di stanze meravigliosamente affrescate che poco hanno a che vedere con la permanenza di una guarnigione armata... 


La Pietra di Bismantova

La Pietra di Bismantova rappresenta la seconda tappa del nostro improvvisato viaggio a cavallo delle terre Parmensi e Reggiane; questa suggestiva formazione rocciosa si erge in maniera inconfondibile sull'altopiano su cui poggia, caratterizzandolo in maniera unica.

E passando in queste zone è impossibile resistere al richiamo di questa antica roccia formatasi sul fondo marino circa 15 milioni di anni fa.

Il percorso che porta sulla sommità della Pietra è relativamente semplice ma non ci sentiamo di affrontarlo oggi in abbigliamento motociclistico; decidiamo quindi di riprendere il nostro cammino dopo una breve sosta e le foto di rito.

Dalla Pietra di Bismantova che preannuncia le pendici appenniniche, invertiamo la direzione  puntando verso la Pianura Padana e le terre di dominio della città di Reggio Emilia.

Entriamo in quelle che sono le Terre di Matilde.


Il Castello di Rossena

Questo integro castello fu costruito poco prima dell'anno mille come strumento di difesa del poco lontano castello di Canossa.

Nel corso del XVIII sec. fu destinato ad abitazione ma resta a testimonianza dell'originario utilizzo la torre di Rossenella che si erge su di un picco roccioso poco distante.

La giornata non ci consente più ulteriori soste, decidiamo quindi di puntare  direttamente sulla meta principale della giornata, il vicino Castello di Canossa da dove la protagonista di un importante periodo storico, il medioevo, regnava su di un importante territorio.

Unica donna di potere in un tempo in cui le donne erano considerate inferiori. 


Il Castello di Canossa


"Andare a Canossa"; iniziamo da quello che è probabilmente il riferimento più celebre alle vicende legate a Matilde di Canossa e a questo Castello; detto che si ritrova in molte culture, non solo la nostra e che di fatto significa "umiliarsi!

Questo modo di dire trae le sue origini da un fatto molto importante della storia; in questo luogo nell'inverno del 1077 l'imperatore Enrico IV restò in attesa per tre giorni, vestito di un umile saio, del perdono di Papa Gregorio VII. 

Il tutto grazie alla intercessione di Matilde di Canossa. 


Il periodo storico è quello delle lotte per le investiture; all' inizio dell'XI secolo il Papa Gregorio VII e l'Imperatore del Sacro Romano Impero, Enrico IV di Franconia, si scontrano per il dominio dei territori.

Enrico dichiara inizialmente il Papa illegittimo, ma poi alla successiva scomunica che lo colpirà sarà costretto a chiedere perdono e a recarsi a Canossa invocando il perdono...


Matilde di Canossa

Matilde di Canossa diventa la donna più potente del suo periodo, (anche se questa affermazione è incorretta dato che possiamo equipararla tranquillamente agli uomini) dominando su di un territorio che comprendeva Lombardia, Emilia romagna e Toscana.

Il potere le arriva grazie ad una serie di eventi che ne segnano il periodo giovanile scatenati dalla morte del padre e successivamente dei fratelli  maschi; il matrimonio della madre con Goffredo il Barbuto accrebbe il potere e i territori dei Canossa.

Matilde fu poi costretta a sposare il figlio di Goffredo per evitare dispersioni di potere in caso di successione.


Ma alla morte del marito per assassinio, per la quale si ipotizza non fosse completamente estranea alla sua organizzazione, divenne unica sovrana delle terre dei Canossa.

Aveva 30 anni e non rese nessun tipo di onore al marito appena morto, come era uso fare al tempo.

Superò con estrema bravura il periodo drammatico che vide opporsi papato e impero schierandosi sempre apertamente con il papa, e consegnando allo stesso i suoi territori, sfidando apertamente l'imperatore.

Matilde mori di gotta nel 1115 senza lasciare eredi, (l'unica figlia morirà poco dopo la nascita) e da allora iniziò la costruzione della sua leggenda, in parte manipolata da chi voleva farla apparire come una monaca dedita esclusivamente alla fede, ma di lei si dice anche altro...

La mappa dell'Itinerario


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