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Sortita Sibillina - Il Maceratese

Per la 4a volta dalla sua ideazione il meraviglioso contesto naturale dei Monti Sibillini accoglie questo atipico "raduno" nato come uscita invernale in giornata e poi modificato in escursione di più giorni; uscita tesa, oltre alla necessità di tornare in queste amate lande in un periodo particolare dell'anno, alla esplorazione dei dintorni che ogni anno diventano sempre più ampi all'aumentare delle nostre conoscenze.

Praticamente insostituibile quando in zona, l'alloggio presso il Casale degli Amici, struttura situata nei pressi di Norcia ed ormai più volte utilizzata come campo base, tanto da essere ormai entrati in confidenza con il simpatico e capace gestore abilissimo nel soddisfare le nostre esigenze enogastronomiche.


REPORT ORIGINALE DA FREEVAX.IT

Il report che segue è stato copiato direttamente dal nostro vecchio sito www.freevax.it, le informazioni contenute pur datate possono comunque servire alla preparazione di un itinerario e alla conoscenza di nuove mete.

Progressivamente gli itinerari verranno dotati di mappa e GPX che, quando disponibili troverete qui sotto.



Risvegli

 

            

 

Alba in macro.... umido

 

            

 

Come durante la sortita 2010 anche in questa occasione le temperature risultano decisamente poco attinenti con la stagione invernale ormai alle porte, quasi sovradimensionato il nostro abbigliamento tende più a far sudare che a proteggere da un freddo poco significativo; assente in modo assoluto quella che spesso è stata suggestiva protagonista delle nostre escursioni invernali in questa parte d'Italia e che solitamente manifesta un solido e duraturo legame con questa corona montuosa, neve assente praticamente ovunque in Appennino ma anche sulle Alpi in questa fine 2011.  Con buona pace degli sciatori in trepidante attesa dell'apertura stagionale.....

 

        

 

 

        

 

Classica anche la mia uscita mattiniera in questo umido sabato di dicembre, in attesa della sostanziosa colazione sulla quale svetta imperiosa la gustosa ricotta calda appena fatta, mi diletto in alcuni scatti al microcosmo che mi circonda utilizzando la lente macro previdentemente portata al seguito, la scarsa illuminazione e la mancanza del cavalletto non mi aiutano certo nelle riprese, qualcosa di decente comunque si riesce a tirare fuori; l'obbiettivo comunque di trascorre un po' di tempo divertendomi è raggiunto, tempo da impegnare anche in attesa dell'arrivo degli altri componenti la squadriglia che tra pochi minuti spiccherà il volo verso nuovi obbiettivi.

 

 

        

 

 

Nebbie del mattino

 

        

 

Data la conoscenza ormai completa dei territori che circondano la corona dei Monti Sibillini il programma della giornata ci vede impegnati in una zona delle Marche che sulla carta risulta assolutamente accattivante e dominata da una cittadina decisamente attraente: Macerata; dopo circa un ora di trasferimento sulle irregolarità montane e collinari che si allontanano da Norcia abbandoniamo il grigiore che ha salutato il nostro risveglio per immergerci soddisfatti in un cielo profondamente azzurro avvolti da una tiepida aria decisamente primaverile.

 

 

Colle TOLENTINO    445 mt

 

Felicemente accaldati raggiungiamo la prima meta della giornata che ci accoglie con un tepore ormai più che piacevole, abbagliati dall'inaspettata veemenza solare esploriamo la piccola cittadina di Urbisaglia sulla quale svetta imponente la splendida rocca Tolentina, ulteriore gemma di un Italia silenziosamente nascosta in attesa della nostra scoperta.

 

URBISAGLIA

 

            

 

                

 

        

 

La Rocca Tolentina

 

            

 

    

 

Consumato l'immancabile caffè di metà mattinata siamo di nuovo in sella per superare la breve distanza che ci separa dalla nostra prossima meta, poche curve immerse nel piacevole tepore di questa giornata metereologicamente atipica ci conducono all'ampio parcheggio della abbazia di Chiaravalle dove i motori delle nostre cavalcature nuovamente si zittiscono.

 

ABBAZIA DI CHIARAVALLE DI FIASTRA

 

            

 

            

 

La Chiesa

 

        

 

Questa suggestiva Abbazia oggi parte di una riserva naturale fu fondata intorno al 1100 da monaci Cistercensi, nel corso dei secoli accrebbe il suo potere fino a diventare una delle più importanti d'Italia; dal 1422 quando venne saccheggiata dal signore di Perugia  Braccio da Montone inizio l'inesorabile declino terminato con l'acquisizione della struttura da parte della famiglia Giustiniani Bandini nella seconda meta del XVIII sec, i monaci tornano ad abitare l'abbazia a partire dal 1985.

 

 

                

 

Refettorio dei Conversi

 

        

 

Palazzo Giustiniano Bandini

            

 

Il Chiostro

 

            

 

    

 

Assolutamente consigliabile la visita al chiostro e agli ambienti interni per meglio comprendere l'organizzazione dei Monaci ed apprezzare le forme in cui si evolve l'abbazia grazie al perfette stato di conservazione della stessa, una visita che in questa occasione si rivela ancor più suggestiva data l'assoluta solitudine che esalta queste antiche architetture.

 

        

 

La sala del capitolo

 

        

 

            

 

        

 

            

 

Il tempo corre veloce, nonostante l'illusione regalataci dalle miti temperature e dal terso cielo azzurro il periodo dell'anno nel quale ci muoviamo è quello che offre minor conforto di luce; una delle più brevi giornate di questo 2011 ha da poco superato il suo mezzodì e si avvia inarrestabile verso la sua fine; abbiamo ancora un paio di mete da visitare, meglio saltare di nuovo in sella e consentire alle nostre agili cavalcature di condurci oltre l'ennesima serie di piacevoli ondulazioni al nostro prossimo appuntamento 

 

SAN CLAUDIO AL CHIENTI

 

        

 

Impossibile non restare affascinati di fronte a questa ennesima dimostrazione dell'inestimabile patrimonio contenuto in questa stretta penisola dalla forma a stivale (un patrimonio probabilmente eccessivo per le attuali capacità cognitive e culturali degli indigeni che ad oggi ne detengono il possesso); una chiesa questa di san Claudio al Chienti la cui costruzione resta misteriosamente antecedente al IX sec. e che affascina il visitatore per le sue forme non facilmente inquadrabili in un preciso stile architettonico, utilizzando stili diversi tra di loro come quello delle due torri cilindriche di probabile ispirazione Bizantina inserite in un contesto generale in cui si riconoscono ispirazioni Nordiche piuttosto che Lombarde. 

 

        

 

        

 

Spinti dai morsi della fame oltre che dalla voglia di conoscere dirigiamo le nostre cavalcature verso la meta finale della nostra intensa giornata, percorrendo la strada panoramica che si inerpica su di un crinale panoramico sotto il quale gli ultimi colori dell'autunno ormai terminato si infiammano grazie ai raggi del sole ormai sempre più basso sull'orizzonte, raggiungiamo la cittadina di Macerata dopo averne apprezzate in anteprima le forme grazie ad un finestra panoramica apertasi poco prima del nostro ingresso in città. 

 

 

 

MACERATA

 

 

            

            

 

La città di Macerata sulla quale si allungano inarrestabili le ombre della sera ci accoglie con la sua piacevole tranquillità, decodificati con difficoltà i cartelli stradali che autorizzano il transito e la sosta alle due ruote nella ZTL, parcheggiamo nelle immediate vicinanze del centro.

Le assicurazioni forniteci dalla antistante caserma di Polizia ci tranquillizzano ulteriormente; abbandoniamo così le nostre fidate moto per avventurarci tra le vie della città, con un primo imperativo da soddisfare.....

 

 

..... mangiare!!! Clamorosamente tradita (come praticamente sempre del resto) la promessa di accontentarci di un veloce panino onde non togliere prezioso tempo alla esplorazione, ci lasciamo tentare dalle tovaglie a quadretti rossi di una piccola trattoria a gestione famigliare nascosta in una viuzza laterale che, nonostante l'ora tarda, accoglie ben volentieri le nostre richieste.

Piacevolmente soddisfatta la nostra esigente fame con primi e secondi piatti preparati come a casa e serviti con estrema e verace gentilezza proseguiamo il nostro viaggio nel cuore di Macerata.

 

            

 

Una esplorazione la nostra che, incalzata dall'inesorabile scorrere del tempo, risulta essenzialmente conoscitiva, tesa a preparare le basi per una più approfondita perlustrazione da effettuare in zona in un immediato futuro e in un periodo dell'anno con più tempo a disposizione in termini di luce solare.

 

        

 

Lo Sferisterio

 

    

 

Quella che però caparbiamente inseguiamo e la visita al monumento principale di Macerata, il celebre Sferisterio, visita che grazie alla disponibilità del vicino ufficio turistico e quella della gentile e graziosa guida possiamo infine effettuare in tutta tranquillità e solitudine.

 

        

 

Lo Sferisterio è una struttura a forma di semicerchio progettata e realizzata intorno al 1823 per ospitare il gioco della Palla con il Bracciale, gioco molto popolare all'epoca, grazie al contributo di cento famiglie benestanti che si autotassarono riservandosi l'utilizzo dei 100 palchi costruiti in balconata.

La costruzione che impressiona sopratutto per le dimensioni, il palco che oggi ospita gli spettacoli è il più grande grande in Italia, al tramontare dell'interesse per il gioco per il quale fu progettata dimostrò una inaspettata e straordinaria acustica; grazie a questa sua caratteristica lo Sferisterio a partire dal 1921 con la rappresentazione della Aida di Verdi, viene utilizzato per spettacoli operistici e teatrali con estrema soddisfazione per pubblico e attori, i quali non esitano a definire l'acustica dello Sferisterio di Macerata come la migliore in assoluto.

 

            

 

        

 

 

Assorti nella osservazione del panorama offerto dalla passeggiata sul punto più alto della balaustra perdiamo quasi la cognizione del tempo, il sole ormai celatosi all'orizzonte crea suggestivi giochi di luce sul cielo e sulle nuvole tipici di un periodo invernale oggi temporaneamente dimenticato.

Con le tenebre in veloce avanzata iniziamo in viaggio di ritorno verso le scure cime dei Monti Sibillini, arriveremo a Norcia sotto una leggera pioggerellina pronti per una rilassante doccia e per la successiva golosa cena; quattro chiacchiere tra amici ed è tempo di ritirarsi nelle stanze per la notte. Domani sarà ancora viaggio, Castelluccio ed i Sibillini ci aspettano.  

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