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Oasi WWF di Bolgheri

Era da tempo che questo luogo risultava in evidenza tra le mete da raggiungere, ma per mille motivi la visita era stata sempre rimandata; almeno fino ad un giovedì pre-pasquale quando riusciamo finalmente ad inviare la mail di richiesta.

Che viene prontamente accettata.

L’oasi di Bolgheri, è una zona protetta del WWF incastrata tra l’Aurelia e il litorale tirrenico Toscano, nei pressi dell’omonima e celebre cittadina famosa per i duplici filari di cipressi che da San Guido vanno a Bolgheri, ma anche per i rinomati ( e costosi) vini che qui si producono.

Prima Oasi privata d'Italia fu realizzata nel 1959 grazie alla sensibilità e lungimiranza del Marchese Mario Incisa della Rocchetta, proprietario dell'area.

La zona, di proprietà privata, è anche abitata da quelli che sono i proprietari attuali del terreno e le visite sono obbligatoriamente svolte con una guida in determinati orari per i quali occorre prenotare,  non è possibile la visita senza la guida.

Per tutte le varie informazioni vi rimandiamo a fondo pagina.

Il punto di raccolta è situato subito fuori dalla vecchia Aurelia poco lontano dal bivio per Bolgheri, in un piazzale sterrato indicato da un cartello in legno dove campeggia il celebre Panda; una volta raggruppati i visitatori, sempre in auto si raggiunge un primo casottino dove le guide raccontano a grandi linee la storia dell’Oasi e le caratteristiche peculiari d questa particolare zona protetta.

Da qui si raggiunge una seconda postazione, sempre in auto, vicino a una vecchia idrovora di bonifica da dove finalmente inizia il percorso a piedi all’interno dell’Oasi.


Inizia così in una piacevolmente calda giornata di inizio primavera la nostra escursione nell’oasi del Padule, abbinati ad un gruppo la cui media di età si aggira intorno ai 13 anni, ci avviamo a scoprire questo piccolo angolo di natura sul litorale toscano; e anche se si deve patire qualche disagio in più,  fa piacere comunque vedere che buona parte dei visitatori dell’Oasi è composta da ragazzi e da bambini attrezzati con binocoli e macchine fotografiche ansiosi di osservare l’oasi ma soprattutto gli animali che vivono all’interno del parco. 

La fauna che anima il territorio protetto è  varia e abbastanza nutrita, sia per quanto riguarda l’avifauna sia quella prettamente terrestre; come ci preannunciano alcuni Caprioli che ci guardano sfilare immobili pronti a scattare in caso di un nostro movimento non previsto o nel caso di arresto del veicolo. 

Oltre ai suddetti daini è possibile osservare  cicogne, caprioli, fagiani, cinghiali, garzette, aironi e tanti altri animali stanziali o migratori; il tutto mantenendo un rigoroso silenzio e evitando di fare movimenti all'esterno della protezione dei capanni, ma oggi ci sono molti giovanissimi eccitati.....



Quello che osserviamo una volta entrati all’interno dell’oasi è inaspettato, non immaginavamo infatti di trovarci davanti a dei contesti così particolari e indubbiamente suggestivi;  la zona umida lagunare ombreggiata da fitte schiere di alberi ricorda più le esotiche foreste di mangrovie piuttosto che un bosco toscano, assolutamente emozionante godere del silenzioso paesaggio (quando il gruppo si allontana) che si specchia sulle acque immobili e della dorata fioritura degli Iris d’acqua che illumina la parte buia di questa preziosa area umida.


 Il percorso che si snoda tra i piccoli laghetti è facilmente fruibile, diversi sono i capanni di avvistamento dai quali osservare la fauna che qui dimora, purtroppo, come dicevamo prima, rumori e movimenti dei giovani aspiranti birdwatcher  creano scompiglio della fauna che prontamente si allontana dai nostri occhi per raggiungere zone più tranquille.

Riusciamo comunque osservare, e fotografare, diversi animali che accendono l’interesse e la curiosità di tutti i presenti; le guide inoltre consentono ai ragazzi di osservare la fauna anche a grande distanza grazie ai potenti cannocchiali.

E’ piacevole vedere tanta gioventù appassionarsi a questo tipo di turismo;

un piacere che riesce anche a cancellare del tutto il fastidio dato dai loro inevitabili schiamazzi.


Dopo circa tre ore di cammino e di soste per osservazione ritorniamo al punto di partenza; assolutamente soddisfatti da quanto visto e dalla piacevole professionalità delle appassionate guide, alle quali va il nostro ringraziamento per averci fatto godere al meglio della visita alla meravigliosa Oasi del Padule di Bolgheri.

Per le informazioni relative agli orari e ai periodi/giorni di apertura,

vi rimandiamo al sito ufficiale del wwf e dell'oasi.

https://www.wwf.it/oasi/toscana/padule_di_bolgheri/visita_l_oasi/

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