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Moto-trekking - Pizzo Arera

Quella di oggi è una giornata dedicata al moto-trekking anche se il sottotitolo potrebbe benissimo essere "La Lombardia che Vorrei", e continuando a leggere il report comprenderete bene il perché.

È una giornata che di base è improntata alla rilassatezza e che ha come prima metà della giornata il ristorante tipico che abbiamo preventivamente prenotato ai piedi del Passo di Zambla, valico montano ben conosciuto dai motociclisti di zona ma non solo, che mette in comunicazione la val Seriana con la val Brembana.

Ed è proprio una tranquilla val Seriana che percorriamo per raggiungere la nostra prima meta, abbandonandola poi in prossimità di Nembro per iniziare la risalita verso il borgo montano di Selvino, pennellando l'infinita serie di ripidi tornanti che la collegano alla stessa valle, dove si arrampicano decine di impavidi ciclisti.



Rilassante l'atmosfera del borgo montano, piacevolmente animato ma non caotico, prima sorpresa della giornata dato che queste zone normalmente sono assaltate da centinaia di Lombardi in cerca di frescura.

Superata Selvino ci godiamo la frescura dei boschi e delle pendici montane superando Aviatico primo e Serina successivamente, per poi immettersi sulla strada che risale verso Oltre il Colle e il passo di Zambla.

Tranquilla l'atmosfera anche sul passo normalmente metà di decine di motociclisti ed oggi scarsamente frequentata, l'orario è ormai quello che volge al pranzo, raggiungiamo quindi l'osteria che abbiamo preventivamente prenotato; rilassante struttura con vista Montana anch'essa non esageratamente frequentata.

Il Pranzo


Salita al Pizzo Arera

Terminata la gustosa pausa pranzo invertiamo la nostra direzione risalendo nuovamente verso il passo di Zambla superato il quale proseguiamo fino al borgo omonimo dove imbocchiamo il bivio che conduce al Pizzo Arera nostra prossima meta.

Una ripida serie di tornanti ci permette di aggiungere il parcheggio al termine della strada, oltre che di apprezzare lo spettacolare paesaggio che si apre intorno a noi.

Il parcheggio non particolarmente esteso è quasi al completo anche se diversi escursionisti stanno rientrando, nessun problema comunque per parcheggiare Athena; grazie alle capienti borse laterali possiamo adesso cambiarci e sostituire il nostro abbigliamento tecnico da motociclisti con quello molto più fresco da escursionisti.


La risalita che ci porterà fino a rifugio capanna 2000 per un dislivello di circa 500 mt, ci regala un emozionante contesto chiedendo comunque in cambio un minimo sforzo dato che il sentiero è agevole ma la pendenza in alcuni tratti è parecchio ripida.


Rifugio Capanna 2000

Raggiunto il rifugio ci concediamo una pausa crogiolandosi al sole e osservando con molto interesse itinerari che si snodano intorno all'aspro picco che ci sovrasta, e che molto probabilmente saranno teatro di una futura escursione molto più estesa ed espressamente dedicata.


Non particolarmente impegnativa la discesa che ci riporta la nostra moto, da lì, indossato nuovamente abbigliamento tecnico e casco, riprendiamo il nostro viaggio con una nuova meta in mente.

Data l'ora infatti cosa si potrebbe chiedere di più del degustare un aperitivo ammirando le acque del lago d'Iseo?

Ed è così che, tramite la strada che passa da Clusone, raggiungiamo le sponde del Lago nei pressi di Lovere, dove incredibilmente incontriamo pochissima gente.

Il tavolino vista lago a Riva di Solto, raggiunta dopo avere ammirato la bellezza della strada che regala scorci suggestivi come l'Orrido di Castro percorsa in assoluta solitudine, dove indugiamo in attesa del momento del rientro ci regala le ultime emozioni di una giornata davvero spettacolare, grazie anche soprattutto alla scarsa presenza turistica che anima ed animato i luoghi che abbiamo che oggi abbiamo visitato e le strade che abbiamo percorso.

Ed è con immenso stupore che percorriamo la strada che da Riva di Solto segue le sponde del Lago praticamente in solitaria, qui dove solitamente neanche la notte è possibile stare così tranquilli.

Una giornata quella di oggi che ci ha regalato un contesto inedito, ed una terra di Lombardia davvero magica e inusuale, che abbiamo potuto ammirare e vivere come se fosse la prima volta. Meraviglia.

Come dicevamo all'inizio "La Lombardia che Vorrei".

POTRETE TROVARE LE IMMAGINI DELLA PARTE RELATIVA AL LAGO DI ISEO NEL VIDEO SOTTOSTANTE

Video, mappa e GPX dell'itinerario

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Video in preparazione


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