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Brento Sanico - Borgo Fantasma

Dell'esistenza di questo borgo perduto ne siamo venuti a conoscenza per caso, e da poco tempo; un primo tentativo per raggiungerlo lo avevamo fatto il giorno stesso in cui ne abbiamo appreso l'esistenza.

Era inverno, e l'ora tarda in cui ci eravamo affacciati sulle sponde del Santerno, aveva consigliato di rimandare la "conquista" del borgo altra data.

Ed oggi, fresca ma azzurra giornata di primavera, riusciamo finalmente a raggiungere la nostra meta, con qualche difficoltà soprattutto dovuta alle diverse (teoriche) possibilità di raggiungerla che ci hanno fatto perdere tempo confondendoci.

Il sentiero che all fine abbiamo utilizzato per raggiungere l'antico borgo non era comunque quello principale anche se indicazioni poste lungo la strada dichiaravano il contrario, ma andiamo per ordine.



Siamo ancora in Toscana, ma il confine con la Romagna non è lontano, la dorsale appenninica superato lo spartiacque inizia a declinare verso le sponde adriatiche e la aspra ma bellissima valle scavata dal Santerno durante la sua corsa verso Imola, ammalia con la sua inconfondibile fisionomia i viaggiatori. 

Ed è qui che Brento Sanico, antico borgo medievale la cui fondazione sembra risalire al XII sec, abbarbicato caparbiamente alla scoscesa montagna lontano da tutto e da tutti sonnecchia silenzioso da oltre 60 anni; da quando l'ultimo abitante ha dovuto abbandonare la sua casa cedendo al richiamo della modernità e motivato dalla intensa fatica di vivere che un contesto come questo, mai raggiunto dalle moderne comodità, richiede per essere, appunto, vissuto.


Un oblio durato parecchi decenni quello del borgo di confine, noto solo agli abitanti della zona e ad alcuni escursionisti e appassionati fino a quando, nel 2016 una escursionista si innamora perdutamente del luogo e delle decadenti dimore decidendo quindi di tentare il rilancio del malconcio agglomerato urbano recuperandone mediante restauro le abitazioni e concedendole in comodato d'uso a chi volesse radicalmente cambiare vita. 

Un percorso quello del recupero del borgo, irto di difficoltà, come ci hanno raccontato due dei ragazzi volontari che si occupano dei lavori di restauro, dovuto anche alla burocrazia e alla ottusità delle istituzioni, rimaste indifferenti al degrado del borgo fino a quando qualcuno non ne ipotizza la rinascita.

E dal quel momento tutto ciò che non è stato fatto deve obbligatoriamente essere fatto, perché se le case crollano non interessa a nessuno ma se le vuoi rimettere in sesto i tetti li devi fare in pietra serena in stile medievale, e non con le tegole che invece si utilizzavano prima dell'abbandono... 


Ed è anche a causa alle esigenze burocratiche che i lavori procedono a rilento e ad oggi, solo una delle sei abitazioni del borgo è in fase avanzata di recupero, mentre per quanto riguarda il gioiello del borgo, ovvero la quattrocentesca chiesa di san Biagio si è proceduto alla sistemazione del tetto in pietra serena originale per rimediare alle infiltrazioni che stavano minacciando quello che restava degli affreschi presenti;

potete vedere gli interni della suggestiva chiesa nel video a fine pagina, dato erano troppo oscuri per essere degnamente fotografati.


Grazie alla guida e alle spiegazioni dei due straordinari ragazzi che, per fortuna, abbiamo incontrato, ammiriamo le pericolanti mura e apprendiamo storia e difficoltà di recupero di questo borgo; eventualità possibile grazie al lavoro non retribuito di questi volontari che impiegano il loro tempo libero inseguendo un sogno, lottando contro chi di sognare non ne ha né voglia né possibilità...

Il veloce rientro alla macchina, dopo la emozionante visita, è scortato da minacciosi nuvoloni neri che improvvisamente oscurano il cielo e che iniziano a elargire il loro umido contenuto non appena chiuse le portiere dell'auto, intensificandosi fino a grandinare copiosamente. 

La pioggia durerà buona parte della serata e della notte, maltempo (che tale non è data la siccità persistente di questo anomalo inverno) che ci regalerà anche una inaspettata emozione quando riprenderemo il viaggio alla volta dell'altro borgo fantasma nascosto sulle rive del Santerno.


I report dedicati alla due giorni Toscano/Romagnola

BRENTO SANICO
BRENTO SANICO
CASTIGLIONCELLO
CASTIGLIONCELLO
DAL SENIO AL LAMONE
DAL SENIO AL LAMONE


Video, mappa e GPX dell'escursione ai borghi fantasma

Il File GPX e la mappa si riferiscono al percorso totale che prevede la visita ai due borghi fantasma presenti in zona:

Brento sanico e Castiglioncello.

Per raggiungere Brento esistono due possibilità, come si evidenzia dalla mappa; la prima (che abbiamo utilizzato) prevede di seguire la strada dal bivio segnalato fino alla cava, nei pressi della quale si lascia il veicolo e si prosegue a piedi per una mezz'ora per una strada/sentiero non particolarmente impegnativo che supera la cava e poi ridiscende lasciando la cava a sinistra; la seconda parte dall'abitato di san Pellegrino e percorre la strada che parte dal bar e che si chiama via Brento Sanico, di questa strada indicataci dai ragazzi che si occupano del recupero del borgo, e che usano per raggiungerlo, non possiamo fornire indicazioni perché non la abbiamo utilizzata.

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I Borghi Fantasma del Santerno.gpx
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Video in Preparazione


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