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L'era di Athena

PRIMO IMPATTO

E’ infine arrivato il momento di cambiare moto, dopo 13 anni, se si conta il tempo trascorso in sella a Maia, che diventano 15 se parliamo di quello in sella ad una Multistrada Ducati.

Ed è così che, illuminati e riscaldati da un imprevisto sole maremmano che premiamo per la prima volta il pulsante di accensione della nostra KTM 1190 Adventure, nostra prossima compagna di avventure.

Pochi secondi per comprendere che la posizione in sella, più eretta rispetto a quella di Maia non penalizza assolutamente il nostro modo di guidare (ma sicuramente ne aumenterai Confort) e che la soggezione data dalla massiccia parte anteriore è destinata a scomparire dopo pochi metri; grazie anche al basso cupolino che non penalizza la visibilità.

 

Frizione e clac del cambio (entrambi morbidissimi) e siamo finalmente in movimento,  bastano pochi secondi per trasformare la trepidante emozione in emozionante consapevolezza e per capire che la scelta è stata giusta la moto, mentre la  Ktm grigio/arancio percorre le poco affollate strade di Grosseto.

La sensazione di imponenza e di pesantezza visivamente indotta, scompare immediatamente una volta in marcia, lasciando il posto a una facilità di guida in parte inaspettata;  leggera e precisa si districa veloce nel traffico cittadino puntando decisa verso il mare.

Athena (questo il nome della nostra nuova cavalcatura) appartiene alla generazione delle moto elettroniche, pluriregolabile a livello di erogazione e sospensioni (elettroniche), ci fa fare un salto temporale notevole dato che la vecchia Ducati metteva ancora in collegamento diretto polso e motore senza intermediari di sorta.

Premessa questa indispensabile per la successiva verifica dei settaggi, che sono stati preventivamente impostati su “street” per quanto riguarda il motore e su “comfort” “due persone” per le sospensioni, quindi massima comodità e piena cavalleria con la miglior coppia possibile. 

La mappatura del motore prevede anche “sport” con una coppia più alta con tutti i 150cv disponibili mentre “Off-road”e “Rain” riducono i cavalli a 100 per una migliore gestione della moto in condizioni di scarsa aderenza. Abs e controllo di trazione sono entrambi disinseribili.

La prima cosa che notiamo è la comodità di viaggio regalata dalle sospensioni che  sospensioni filtrano in maniera perfetta le irregolarità del manto stradale senza però penalizzare la precisione di guida; la presenza del passeggero quasi non si sente e lo spazio vitale offerto dalla sella (comoda rispetto a quella della Ducati, ma non eccellente in valore assoluto) risulta buono.

Ottima per quanto mi riguarda la posizione del pilota, così come quella del passeggero, se sulla Ducati avevo la sensazione di avere tra le mani direttamente la ruota anteriore, sulla KTM si arretra un po’ ma la certezza di sapere cosa succede all’anteriore resta immutata.

Il motore ha una pronta risposta alle sollecitazioni della manopola (elettronica) del gas e riprende senza incertezze anche dai bassi regimi, rispetto al pompone della Ducati Multistrada dimostra leggermente meno consistenza, nel desmo bolognese il pignone diceva alla corona “o vieni con me o ti strappo tutti i denti” mentre la richiesta austriaca è (stranamente) un po’ più gentile, ma di fatto la coppia c’è e l’erogazione è pulita e lineare senza nessuna incertezza, e quello che poteva essere un rimpianto scompare immediatamente dopo poche curve.

I primi chilometri ce li godiamo tranquillamente sulla litoranea, prendendo confidenza con Athena, sosta pranzo a Castiglione della Pescaia per poi dirigersi, affrontando anche un tratto di Aurelia verso la zona di Livorno.

La moto anche nei tratti autostradali si dimostra comoda ed offre una buona protezione aerodinamica nonostante il cupolino basso, praticamente resta l’aria soltanto sul casco mentre tutta la parte sottostante viene protetta egregiamente come si evidenzierà poi più tardi quando apprezzeremo maggiormente la assenza di  aria fredda dal torso; condizione questa in grado di rendere più gestibili le trasferte invernali.

Abbiamo comunque ordinato anche il parabrezza più protettivo; vedremo successivamente se e quanto sarà migliorativo.

 

Sul tratto di Aurelia che da Castiglioncello porta a Calafuria riusciamo ad percorrere le prime curve degne di nota (anche se per una definitiva valutazione dovremo attendere il giorno dopo) per mettere alla prova in maniera un po più concreta le doti dinamiche di questa nuova moto.

Anche in questo caso la risposta è positiva, il feeling è immediato la moto è leggera, precisa e stabile e fa solo ed esclusivamente quello che io penso che debba, neutra e senza sotto o sovrasterzo; “unica” nell’inserimento in curva (Maia metteva dentro prima l’anteriore e poi tutto il resto) ma leggera e quindi più che piacevole.

Sicura nell’appoggio, rimane lì dove tu vuoi che rimanga mentre lavori di gas per uscire dalla curva senza che incertezze; in sintesi un compasso. Il passaggio dal 17” al 19” è stato indolore.

In tutto questo la presenza del passeggero è stata quasi ininfluente; anche e soprattutto nei cambi veloci di direzione; non vedo l’ora di provarla in un contesto più emozionante ma anche da solo; per saggiarne a fondo le doti e completare la fusione tra uomo e macchina.

La giornata oggi è breve e quindi arriva presto il momento del rientro, qualche foto obbligatoria alla sempre meravigliosa Calafuria ed è il momento di imboccare l’autostrada verso Milano; sulla Parma La Spezia la moto dimostra un’ottima stabilità anche sui curvoni veloci regalando un senso di sicurezza decisamente più elevato rispetto a quello offerto da Maia.

Il faro offre una buona illuminazione decisamente buona che diventa ottima se si accendono i due faretti supplementari trovati già montati, adesso finalmente abbiamo una moto che illumina la strada davanti a sé.

Nei tratti autostradali rettilinei il motore dimostra tutta la sua indole procedendo a velocità codice in maniera quasi sorniona pronto a scatenarsi all’apertura del gas; i 150 cv disponibili si sentono sempre più all'aumentare del regime di rotazione, basta un attimo e sei a velocità curvatura..

Arriviamo velocemente a casa soddisfatti per il comfort offerto da Athena in questi lunghi trasferimenti autostradali, comfort sicuramente perfettibile con l’adozione delle selle Touring in gel ma che già risulta ampiamente soddisfacente soprattutto per chi viene da un mezzo che di comodità ne offriva (soprattutto in coppia) veramente poca.

La moto in questione è dotata anche le manopole riscaldate, che ho provato ma sulle quali non mi esprimo per il momento data la temperatura non particolarmente rigida, e delle borse laterali originali KTM dalla ottima capacità soprattutto rispetto alle quasi inutili borse della Multistrada.

 

La prima giornata in sella è terminata e le eventuali paure legate all’acquisto di un mezzo mai provato, soprattutto per chi come me ha esigenze molto molto particolari, sono da tempo svanite; domani molto probabilmente ci sarà modo di approfondire la conoscenza anche se non in maniera approfondita.

Secondo Giorno

Decidiamo quindi oggi di ritagliarci qualche ora, nonostante gli impegni,  per passare ancora un  po’ di tempo in sella ad Athena,  per proseguire nella conoscenza della nuova arrivata  ma anche perché onestamente abbiamo voglia di farci un giro; esigenza questa ultimamente un po’ sopita a causa probabilmente delle caratteristiche della “vecchia” Maia ormai non più adatte alle nostre esigenze.

Partiamo di primo pomeriggio, in una Lombardia ancora baciata da un sole quasi primaverile pur essendo appena agli inizi di marzo, per dirigersi verso la valle Imagna,  vallata quasi parallela alla ben più conosciuta val Brembana; la prima cosa che nei primi chilometri possiamo evidenziare rispetto a quanto visto ieri, è relativo al calore che proviene dal motore, oggi Infatti siamo con i jeans in Kevlar al posto dei pantaloni invernali con imbottitura e, almeno per quanto riguarda il pilota il calore si sente, sarà da verificare poi in estate se e quanto questo possa risultare fastidioso.

 

Risalendo La Valle Imagna ci dirigiamo verso il Passo Valcava dove permangono ancora alcune strisce di neve sui lati della strada, ed è qui che possiamo meglio apprezzare le doti dinamiche di Athena anche su percorsi stretti e sui quei tornanti dove Maia risultava praticamente invincibile; ed ecco che la KTM sorprende ancora una volta: facile, leggera, immediata nell’inserimento in curva così come stabile nella percorrenza della stessa; coadiuvata da una spinta e da una erogazione del motore lineare e senza incertezza. Praticamente perfetta.

Onestamente la sensazione di mancanza ai bassi regimi resta anche se in maniera appena percettibile, in uscita dai tornanti stretti Maia tentava di impennare alla minima rotazione del gas, Athena esce decisa ma senza trasmettere la stessa “robustezza”; probabilmente occorre far girare il motore un pelo più alto ma..

La moto danza leggera sulle curve il motore senza incertezze ci spinge da una curva all’altra; supportandoci anche nei tornanti più stretti dove Athena resta agile ma trasmettendo al pilota una sensazione di più rilevante “lunghezza” del mezzo che costringe ad una maggiore rotazione del manubrio ed al relativo supporto del gas per non cadere all’interno del tornante.

Condizione poco rilevante per chi è in sella da 40 anni, un po’ più difficile da gestire per chi invece di chilometri ne ha masticati decisamente meno. Ma Athena NON è una moto da neofiti o da impreparati.

Impressionante comunque, su qualsiasi curva e in qualsiasi condizione, la precisione nella percorrenza, come si suol dire “una lama”; questo anche grazie alle ottime (non l’avrei mai detto, dato che la prima serie mi ha quasi ucciso) Scorpion Trail II.

Abbiamo comunque notato una poca “sensibilità” delle stesse in condizioni di aderenza non perfetta del fondo stradale; ovvero senti se l’asfalto è perfetto, ma se non lo è non hai nessun tipo di feeling e non sai quanto non sia perfetto…

Per quanto riguarda la frenata, la prima sensazione non era stata eclatante, l’anteriore sembrava essere meno performante di quello della Ducati, che frenava anche solo pensando di farlo; ma poi presa confidenza con leva e pedale ci siamo resi conto che una volta riparametrati gli spazi di arresto sono davvero ridottissimi, in sintesi la frenata è da 10 e lode.

 

Arrivati sul passo Valcava ci rendiamo conto che sono bastati pochi chilometri per entrare in piena sintonia con Athena; abbandonato il valico scendiamo verso la valle opposta, godendo di un meraviglioso tramonto.

Scompare intanto qualsiasi incertezza, che nei giorni precedenti l’acquisto poteva in qualche modo averci attanagliato, di fatto mai eravamo saliti in sella ad una ADV 1190 e quindi poteva anche rivelarsi la moto sbagliata; ma Athena è la moto giusta, anzi di più.

La sensazione adesso non è più quella di averla presa il giorno prima ma di averla sempre avuta, tale é la sintonia che ci ha trasmesso, e anche il passeggero è soddisfatto per la posizione in sella per la comodità della stessa e per la efficienza delle sospensioni; ed è quindi con un sorriso stampato in faccia che riportiamo una trotterellante Athena al suo rifugio nell’attesa di poterla testare in maniera molto più ampia e concreta viste le sue potenzialità.

Adesso la voglia di viaggiare in moto si è decisamente ri-attizzata, dopo un periodo di calo dovuto a vari fattori; adesso quindi non resta che partire e saggiarne le doti le potenzialità su percorsi più lunghi e più importanti, oltre che sterrati!!!

Ma intanto Athena ha festeggiato il suo primo passo montano nella certezza che ce ne saranno tantissimi altri da superare.

 

 

 Dentro di me, adesso, resta soltanto una domanda Ma perché c**** non l’ho fatto prima?

AGGIORNAMENTO

Al momento della pubblicazione Athena ha superato altri 4 passi in Veneto oltrepassando anche la soglia dei primi 1000 km in nostra compagnia; le sensazioni vengono confermate in maniera anche migliorativa, rispetto a quanto detto; la percorrenza inoltre di alcuni chilometri su strada sterrata in coppia e con i bagagli ci ha confermato anche le enormi potenzialità del mezzo in  questo contesto!

 

A presto per i vari report.

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